5 resultados para Cinematografia -- Congressos

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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La ricerca incentrata sul rapporto tra cinema e scienza e sul ruolo della cinematografia come strumento di ricerca scientifica: si articola in due parti storicamente distinte, ma al tempo stesso strettamente correlate da una riflessione critica sul ruolo delle immagini in movimento rispetto al tema comune a entrambe della visualizzazione e rappresentazione del non osservabile nella realt fisica.

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Il progetto di tesi dottorale qui presentato intende proporsi come il proseguimento e lapprofondimento del progetto di ricerca - svoltosi tra il e il 2006 e il 2008 grazie alla collaborazione tra lUniversit di Bologna, la Cineteca del Comune e dalla Fondazione Istituto Gramsci Emilia-Romagna - dal titolo Analisi e catalogazione dellArchivio audiovisivo del PCI dellEmilia-Romagna di propriet dellIstituto Gramsci. La ricerca ha indagato la menzionata collezione che costituiva, in un arco temporale che va dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta, una sorta di cineteca interna alla Federazione del Partito Comunista Italiano di Bologna, gestita da un gruppo di volontari denominato Gruppo Audiovisivi della Federazione del PCI. Il fondo, entrato in possesso dellIstituto Gramsci nel 1993, composto, oltre che da documenti cartacei, anche e sopratutto da un nutrito numero di film e documentari in grado di raccontare sia la storia dellassociazione (in particolare, delle sue relazioni con le sezioni e i circoli della regione) sia, in una prospettiva pi ampia, di ricostruire il particolare rapporto che la sede centrale del partito intratteneva con una delle sue cellule regionali pi importanti e rappresentative. Il lavoro svolto sul fondo Gramsci ha suscitato una serie di riflessioni che hanno costituito la base per il progetto della ricerca presentata in queste pagine: prima fra tutte, lidea di realizzare un censimento, da effettuarsi su base regionale, per verificare quali e quanti audiovisivi di propaganda comunista fossero ancora conservati sul territorio. La ricerca, i cui esiti sono consultabili nellappendice di questo scritto, si concentrata prevalentemente sugli archivi e sui principali istituti di ricerca dellEmilia-Romagna: sono questi i luoghi in cui, di fatto, le federazioni e le sezioni del PCI depositarono (o alle quali donarono) le proprie realizzazioni o le proprie collezioni audiovisive al momento della loro chiusura. Il risultato dellindagine un nutrito gruppo di film e documentari, registrati sui supporti pi diversi e dalle provenienze pi disparate: produzioni locali, regionali, nazionali (inviati dalla sede centrale del partito e dalle istituzioni addette alla propaganda), si mescolano a pellicole provenienti dallestero - testimoni della rete di contatti, in particolare con i paesi comunisti, che il PCI aveva intessuto nel tempo - e a documenti realizzati allinterno dellarticolato contesto associazionistico italiano, composto sia da organizzazioni nazionali ben strutturate sul territorio 8 sia da entit pi sporadiche, nate sullonda di particolari avvenimenti di natura politica e sociale (per esempio i movimenti giovanili e studenteschi sorti durante il 68). Lincontro con questa tipologia di documenti - cos ricchi di informazioni differenti e capaci, per loro stessa natura, di offrire stimoli e spunti di ricerca assolutamente variegati - ha fatto sorgere una serie di domande di diversa natura, che fanno riferimento non solo allaudiovisivo in quanto tale (inteso in termini di contenuti, modalit espressive e narrative, contesto di produzione) ma anche e soprattutto alla natura e alle potenzialit delloggetto indagato, concepito in questo caso come una fonte. In altri termini, la raccolta e la catalogazione del materiale, insieme alle ricerche volte a ricostruirne le modalit produttive, gli argomenti, i tratti ricorrenti nellambito della comunicazione propagandistica, ha dato adito a una riflessione di carattere pi generale, che guarda al rapporto tra mezzo cinematografico e storiografia e, pi in dettaglio, allutilizzo dellimmagine filmica come fonte per la ricerca. Il tutto inserito nel contesto della nostra epoca e, pi in particolare, delle possibilit offerte dai mezzi di comunicazione contemporanei. Di fatti, il percorso di riflessione compiuto in queste pagine intende concludersi con una disamina del rapporto tra cinema e storia alla luce delle novit introdotte dalla tecnologia moderna, basata sui concetti chiave di riuso e di intermedialit. Processi di integrazione e rielaborazione mediale capaci di fornire nuove potenzialit anche ai documenti audiovisivi oggetto dei questa analisi: sia per ci che riguarda il loro utilizzo come fonte storica, sia per quanto concerne un loro impiego nella didattica e nellinsegnamento - nel rispetto della necessaria interdisciplinariet richiesta nellutilizzo di questi documenti - allinterno di una pi generale rivoluzione mediale che mette in discussione anche il classico concetto di archivio, di fonte e di documento. Nel tentativo di bilanciare i differenti aspetti che questa ricerca intende prendere in esame, la struttura del volume stata pensata, in termini generali, come ad un percorso suddiviso in tre tappe: la prima, che guarda al passato, quando gli audiovisivi oggetto della ricerca vennero prodotti e distribuiti; una seconda sezione, che fa riferimento alloggi, momento della riflessione e dellanalisi; per concludere in una terza area, dedicata alla disamina delle potenzialit di questi documenti alla luce delle nuove tecnologie multimediali. Un viaggio che anche il percorso ideale condotto dal ricercatore: dalla scoperta allanalisi, fino alla rimessa in circolo (anche sotto unaltra forma) degli oggetti indagati, allinterno di un altrettanto ideale universo culturale capace di valorizzare qualsiasi tipo di fonte e documento. Allinterno di questa struttura generale, la ricerca stata compiuta cercando di conciliare diversi piani danalisi, necessari per un adeguato studio dei documenti rintracciati i quali, come si detto, si presentano estremamente articolati e sfaccettati. 9 Dal punto di vista dei contenuti, infatti, il corpus documentale presenta praticamente tutta la storia italiana del tentennio considerato: non solo storia del Partito Comunista e delle sue campagne di propaganda, ma anche storia sociale, culturale ed economica, in un percorso di crescita e di evoluzione che, dagli anni Cinquanta, port la nazione ad assumere lo status di paese moderno. In secondo luogo, questi documenti audiovisivi sono prodotti di propaganda realizzati da un partito politico con il preciso scopo di convincere e coinvolgere le masse (degli iscritti e non). Osservarne le modalit produttive, il contesto di realizzazione e le dinamiche culturali interne alla compagine oggetto della ricerca assume un valore centrale per comprendere al meglio la natura dei documenti stessi. I quali, in ultima istanza, sono anche e soprattutto dei film, realizzati in un preciso contesto storico, che anche storia della settima arte: pi in particolare, di quella cinematografia che si propone come alternativa al circuito commerciale, strettamente collegata a quella cultura di sinistra sulla quale il PCI (almeno fino alla fine degli anni Sessanta) pot godere di un dominio incontrastato. Nel tentativo di condurre una ricerca che tenesse conto di questi differenti aspetti, il lavoro stato suddiviso in tre sezioni distinte. La prima (che comprende i capitoli 1 e 2) sar interamente dedicata alla ricostruzione del panorama storico allinterno del quale questi audiovisivi nacquero e vennero distribuiti. Una ricostruzione che intende osservare, in parallelo, i principali eventi della storia nazionale (siano essi di natura politica, sociale ed economica), la storia interna del Partito Comunista e, non da ultimo, la storia della cinematografia nazionale (interna ed esterna al partito). Questo non solo per fornire il contesto adeguato allinterno del quale inserire i documenti osservati, ma anche per spiegarne i contenuti: questi audiovisivi, infatti, non solo sono testimoni degli eventi salienti della storia politica nazionale, ma raccontano anche delle crisi e dei boom economici; della vita quotidiana della popolazione e dei suoi problemi, dellemigrazione, della sanit e della speculazione edilizia; delle rivendicazioni sociali, del movimento delle donne, delle lotte dei giovani sessantottini. C, allinterno di questi materiali, tutta la storia del paese, che contesto di produzione ma anche soggetto del racconto. Un racconto che, una volta spiegato nei contenuti, va indagato nella forma. In questo senso, il terzo capitolo di questo scritto si concentrer sul concetto di propaganda e nella sua verifica pratica attraverso lanalisi dei documenti reperiti. Si cercher quindi di realizzare una mappatura dei temi portanti della comunicazione politica comunista osservata nel suo evolversi e, in secondo luogo, di analizzare come questi stessi temi-chiave vengano di volta in volta declinati e 10 rappresentati tramite le immagini in movimento. Lalterit positiva del partito - concetto cardine che rappresenta il nucleo ideologico fondante la struttura stessa del Partito Comunista Italiano - verr quindi osservato nelle sue variegate forme di rappresentazione, nel suo incarnare, di volta in volta, a seconda dei temi e degli argomenti rilevanti, la possibilit della pace; il buongoverno; la verit (contro la menzogna democristiana); la libert (contro il bigottismo cattolico); la possibilit di un generale cambiamento. La realizzazione di alcuni percorsi danalisi tra le pellicole reperite presso gli archivi della regione viene proposto, in questa sede, come lideale conclusione di un excursus storico che, allinterno dei capitoli precedenti, ha preso in considerazione la storia della cinematografia nazionale (in particolare del contesto produttivo alternativo a quello commerciale) e, in parallelo, lanalisi della produzione audiovisiva interna al PCI, dove si sono voluti osservare non solo gli enti e le istituzioni che internamente al partito si occupavano della cultura e della propaganda - in una distinzione terminologica non solo formale - ma anche le reti di relazioni e i contatti con il contesto cinematografico di cui si detto. Lintenzione duplice: da un lato, per inserire la storia del PCI e dei suoi prodotti di propaganda in un contesto socio-culturale reale, senza considerare queste produzioni - cos come la vita stessa del partito - come avulsa da una realt con la quale necessariamente entrava in contatto; in secondo luogo, per portare avanti un altro tipo di discorso, di carattere pi speculativo, esplicitato allinterno del quarto capitolo. Ci che si voluto indagare, di fatto, non solo la natura e i contenti di questi documenti audiovisivi, ma anche il loro ruolo nel sistema di comunicazione e di propaganda di partito, dove questultima identificata come il punto di contatto tra lintellighenzia comunista (la cultura alta, legittima) e la cultura popolare (in termini gramsciani, subalterna). Il PCI, in questi termini, viene osservato come un microcosmo in grado di ripropone su scala ridotta le dinamiche e le problematiche tipiche della societ moderna. Lanalisi della storia della sua relazione con la societ (cfr. capitolo 2) viene qui letta alla luce di alcune delle principali teorie della storia del consumi e delle interpretazioni circa lavvento della societ di massa. Lo scopo ultimo quello di verificare se, con laffermazione dellindustria culturale moderna si sia effettivamente verificata la rottura delle tradizionali divisioni di classe, della classica distinzione tra cultura alta e bassa, se esiste realmente una zona intermedia - nel caso del partito, identificata nella propaganda - in cui si attui concretamente questo rimescolamento, in cui si realizzi realmente la nascita di una terza cultura effettivamente nuova e dal carattere comunitario. Il quinto e ultimo capitolo di questo scritto fa invece riferimento a un altro ordine di problemi e argomenti, di cui in parte si gi detto. La ricerca, in questo caso, si indirizzata verso una 11 riflessione circa loggetto stesso dello studio: laudiovisivo come fonte. La rassegna delle diverse problematiche scaturite dal rapporto tra cinema e storia corredata dallanalisi delle principali teorie che hanno permesso levoluzione di questa relazione, evidenziando di volta in volta le diverse potenzialit che essa pu esprimere le sue possibilit dimpiego allinterno di ambiti di ricerca differenti. Il capitolo si completa con una panoramica circa le attuali possibilit di impiego e di riuso di queste fonti: la rassegna e lanalisi dei portali on-line aperti dai principali archivi storici nazionali (e la relativa messa a disposizione dei documenti); il progetto per la creazione di un museo multimediale del lavoro e, a seguire, il progetto didattico dei Learning Objects intendono fornire degli spunti per un futuro, possibile utilizzo di questi documenti audiovisivi, di cui questo scritto ha voluto porre in rilievo il valore e le numerose potenzialit.

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Oggigiorno le richieste di rilievi tridimensionali e di rappresentazioni 3D ad alta qualit i sono sempre pi frequenti, e coinvolgono un numero sempre maggiore di discipline e ambiti applicativi, quali quello industriale, medico, archeologico, forense, museale,ecc.,conulterioriprospettivediallargamentoperquantoriguardalanaturaed ilnumerodellerealizzazioni. Il lavoro di ricerca svolto, di natura prevalentemente applicata, vuole andare ad investigareunsettore,quellodeglioggettidimedie,medio-piccoleesoprattuttopiccole dimensioni,che,apareredellautore,nonstatoancorainvestigatoafondo;diquesto daltra parte d riscontro il numero relativamente limitato di lavori presenti in letteraturasuquestotema. Sebbenelametodologiadilavorononsiaconcettualmentediversadaquellachesi adottacomunementeinambitocloserange,leproblematichechesonostateincontrate nelcorsodeidiversicasidistudioanalizzatinelperiododidottoratohannoevidenziato la necessit di soluzioni tecniche e metodologiche specifiche, anche in funzione dei requisitidiprecisionechecompetonoadoggettidipiccoledimensioni. Nelcorsodeglianni,sivistounallargamentodellabasediutentichetrovanonel prodotto 3D un importante strumento di lavoro; si pensi alla cinematografia, alla computergrafica,allesimulazionivirtualiapartiredamodelli3Drealistici,ecc.Questo trendsembra,algiornodoggi,nontrovareancoraunabattutadarresto.Considerandoil settore dei Beni Culturali, per esempio, si tratta di un campo di applicazione delle tecniche geomatiche abbastanza ristretto e sostanzialmente nuovo, in quanto le problematichedidocumentazioneevisualizzazionedibenimobiliedimmobilisonoin genereindirizzateprevalentementeadoggettiascaladiedificio,porzionediedificioo elementi quali bassorilievi e statue, comunque con un ordine di grandezza che va da qualche metro alla decina di metri. Qualora, come detto in precedenza, si volesse aumentare ulteriormente la scala di indagine e di rappresentazione, devono essere adottate delle tecniche di rilievo che possano fornire un'adeguata precisione, con strumentietecnologiechepossanoadattarsiallediverseconfigurazioniecaratteristiche geometriche. Nella tesi viene dunque affrontata la problematica del rilievo e della modellazione tridimensionale, con alto livello di dettaglio, di oggetti di dimensioni che variano da qualchedecinaapochicentimetri;unasituazionediquestotipopuaversiinsvariati ambiti, che vanno da quello industriale e del design a quello biologico e medico, dallarcheologiaedallamusealizzazionevirtualealleindaginiforensi,ecc. Concentrando lanalisi al campo dei Beni Culturali, oggi oggetto di importanti ricerche applicative che trovano impulso anche dallo sviluppo delle nuove tecnologie, sonomoltonumeroseevarieleoccasioniincuioperareconoggettidialtissimovaloree dimensionimoltoridotte:unesempioimmediatoquellofornitodalrilievodireperti archeologici, ma nellambito del restauro, dellanalisi dei materiali, delle indagini non distruttive,lepotenzialitsonodigrandissimointeresse.. Comunemente, fino a poco tempo fa, e soprattutto in ambito museale, la documentazione geometrica di un bene culturale mobile di piccole dimensioni si limitata ad una rappresentazione fotografica, riportante magari elementi metrici minimali, come un righello posto difianco alloggetto, in grado di fornire una scala di lettura. Ci che si in genere tenuto in scarsa considerazione, ma in grado invece di dare al contenuto informativo quel qualcosa in pi rispetto alla semplice fotografia, ladozione di metodologie per un rilievo rigoroso e metrico, metodologie che possono esseredigrandissimointeressenonsoloafinidistudioedivulgazionedelloggetto(si pensiallaproblematicadellavirtualizzazionedellafruizionedibenimuseali)maanche per scopi diversi quali la duplicazione e riproduzione di copie delloggetto (a scala identica al vero o a scala diversa). Di frequente infatti ci si trova di fronte a problematiche legate alla salvaguardia e conservazione delloggetto, in termini di accesso e visione da parte del pubblico, di mantenimento in particolari condizioni microclimatiche,didifficoltdimanipolazioneafinidistudioemisura,ecc. Nella tesi sono state prese in considerazione le due tecniche geomatiche che si prestano a soddisfare nel miglior modo possibile i requisiti di correttezza metrica e radiometricacheunrilievoadelevataprecisionerichiede.Talitecniche,rappresentate dallafotogrammetriadigitaleconotticheMacroedallaserascansione,inparticolaredel tipoatriangolazione,sonostatesperimentatesulcampo,inmododapotervalutarnele potenzialit, non solo alla luce dei risultati finali ottenuti, ma anche considerando i problemialcontornocheessecomportano. Nel corso di numerose sperimentazioni in laboratorio e sul campo sono stati analizzatiproblemiqualilacalibrazionediobiettivimacroelarealizzazionedireticoli specialiattialloscopo,laqualitdeiDSMdioriginelaserefotogrammetrica,lestrazione di caratteristiche morfologichedi microrilievo, le conseguenze della compressione dei dati immagine, la calibrazione radiometrica ed il filtraggio delle immagini digitali, lallineamentodinuvoledipunticonalgoritmiICP.

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La tesi riguarda il processo evolutivo dellindustria cinematografica italiana dal momento della sua prima espansione (biennio1906-1908) fino allo scoppio della I guerra mondiale. In particolare il lavoro si concentrato sulle vicende societarie e produttive di una delle maggiori case di produzioni attive in Italia nel periodo preso in esame: la Milano Films. Le ricerche relative alla societ milanese hanno portato al rinvenimento di una cospicua quantit di documenti finora inediti, attraverso i quali stato possibile ricostruire nel dettaglio la vicenda societaria e produttiva della casa di produzione. Lo studio ha inoltre analizzato le peculiarit specifiche che, tra il 1908 e il 1914, contraddistinguono la cinematografia italiana dal punto di vista degli assetti societari e finanziari, dellorganizzazione produttiva, delle strategie distributive e commerciali, attraverso un costante confronto con il complessivo quadro industriale italiano coevo e, in particolare, con quei settori produttivi considerati pi allavanguardia nei primi anni del Novecento.

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Studio storiografico condotto su fonti archivistiche, filmiche e sulla stampa locale e specializzata che ricostruisce dettagliatamente l'ambiente cittadino d'inizio Novecento nel quale si sono diffusi i primi spettacoli cinematografici, determinandone le caratteristiche e tracciandone l'evoluzione fra 1896 e 1925. L'avvento della cinematografia strettamente connesso a un processo di modernizzazione del volto urbano, degli stili di vita, delle idee e il cinema si salda a queste istanze di rinnovamento, con una precisa ricaduta sull'immagine della citt e sull'esperienza dei suoi cittadini appartenenti alle diverse classi sociali.