2 resultados para Casanova, Giacomo, 1725-1798.

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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La presente tesi si concentra sul romanzo popolare irlandese scritto da donne, nel periodo compreso tra il 1798 e il 1921. Quattro sono le autrici prese in considerazione: Charlotte Elizabeth Tonna, Sydney Owenson (meglio conosciuta come Lady Morgan), Edith Somerville e Katharine Tynan, le cui vite e opere coprono un periodo storico fondamentale per l’uscita dell’Irlanda dal dominio coloniale britannico e la formazione della nazione irlandese nel sud del paese. L’interesse principale è quello di analizzare il modo in cui nei loro testi prende forma la nazione, e in particolare attraverso quali immagini e riferimenti religiosi. Il senso è quello, dunque, di rileggere tali testi prestando maggiore attenzione alla religione, uno dei principali collanti tra autrici e pubblico: all’epoca in cui l’Irlanda stava acquisendo i confini che oggi ancora mantiene, esisteva un terreno d’incontro tra discorso politico e letterario, quello della nazione, e tale terreno veniva attraversato anche dal messaggio religioso. Il fine ultimo è quello di dimostrare che la letteratura popolare non è “seconda” ad altre quanto a valori che è in grado di trasmettere e a messaggi che è in grado di veicolare: trascurarla significa non capire i meccanismi attraverso i quali una società si sviluppa e si modifica.

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L’attività nel teatro della Villa medicea di Pratolino, presso Firenze, giunse al culmine nel primo decennio del ’700, quando il principe Ferdinando de’ Medici commissionò e vi fece rappresentare, una per anno, opere in musica di Alessandro Scarlatti e di Giacomo Antonio Perti. Benché le partiture siano perdute, sopravvive un’ingente quantità di materiale documentario, in massima parte inedito, il quale dà un eccezionale resoconto sul mecenatismo del Principe e sul funzionamento della macchina teatrale. La dissertazione si concentra sulle sei opere poste in musica da Perti ("Lucio Vero", 1700, in collaborazione con Martino Bitti; "Astianatte", 1701; "Dionisio re di Portogallo", 1707; "Ginevra principessa di Scozia", 1708; "Berenice regina d’Egitto", 1709; "Rodelinda regina de’ Longobardi", 1710), sui rapporti del compositore col Principe, col librettista Antonio Salvi, col rivale Scarlatti, coi cantanti e con la corte medicea, sullo stile da lui perseguito e – per quanto è dato sapere o lecito ipotizzare – sulla fisionomia dei suoi lavori (strutture e risorse letterarie, teatrali e musicali).