6 resultados para Cappella sistina (Vatican City) Collegio dei cappellani cantori. Archivio.
em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna
Resumo:
Molteplici studi, portati a termine di recente in Europa ed oltreoceano, hanno focalizzato lattenzione sulle problematiche indotte dal trasporto merci in ambito urbano e contribuito ad identificarne possibili soluzioni (city logistics). Le aree urbane, dovrebbero idealmente essere luoghi ove abitare, svolgere attivit economiche, sociali e ricreative. Esse possono vedere compromessa la loro predisposizione a tali scopi anche a causa del crescente traffico delle merci, il cui trasporto effettuato principalmente su gomma, per via delle brevi distanze da coprire e delle carenze infrastrutturali. I veicoli commerciali, ad eccezione di quelli di ultima generazione, incidono negativamente sulla qualit dellambiente urbano, generando inquinamento atmosferico e acustico. La politica del just in time, che prevede lassenza di magazzini di stoccaggio delle merci, incrementa i movimenti commerciali. Nella presente tesi vengono trattati alcuni aspetti logistici di regolamentazione della sosta e degli accessi per i mezzi di trasporto merci, in grado di rendere pi efficiente la distribuzione dei beni, mitigando le problematiche indotte dal traffico e, quindi, salvaguardando la qualit di vita nei centri cittadini.
Resumo:
Il lavoro presentato ha come oggetto la ricostruzione tridimensionale della citt di Bologna nella sua fase rinascimentale. Tale lavoro vuole fornire un modello 3D delle architetture e degli spazi urbani utilizzabile sia per scopi di ricerca nellambito della storia delle citt sia per un uso didattico-divulgativo nel settore del turismo culturale. La base del lavoro una fonte iconografica di grande importanza: laffresco raffigurante Bologna risalente al 1575 e situato in Vaticano; questa una veduta a volo duccello di grandi dimensioni dellintero tessuto urbano bolognese allinterno della terza cerchia di mura. In esso sono rappresentate in maniera particolareggiata le architetture civili e ecclesiastiche, gli spazi ortivi e cortilivi interni agli isolati e alcune importanti strutture urbane presenti in citt alla fine del Cinquecento, come larea portuale e i canali interni alla citt, oggi non pi visibili. La ricostruzione tridimensionale stata realizzata tramite Blender, software per la modellazione 3D opensource, attraverso le fasi di modellazione, texturing e creazione materiali (mediante campionamento delle principali cromie presenti nellaffresco), illuminazione e animazione. Una parte della modellazione stata poi testata allinterno di un GIS per verificare lutilizzo delle geometrie 3D come elementi collegabili ad altre fonti storiche relative allo sviluppo urbano e quindi sfruttabili per la ricerca storica. Grande attenzione infine stata data alluso dei modelli virtuali a scopo didattico-divulgativo e per il turismo culturale. La modellazione stata utilizzata allinterno di un motore grafico 3D per costruire un ambiente virtuale interattivo nel quale un utente anche non esperto possa muoversi per esplorare gli spazi urbani della Bologna del Cinquecento. In ultimo stato impostato lo sviluppo di unapplicazione per sistemi mobile (Iphone e Ipad) al fine di fornire uno strumento per la conoscenza della citt storica in mobilit, attraverso la comparazione dello stato attuale con quello ricostruito virtualmente.
L'area dei Lungarni di Pisa nel tardo Medioevo (XIV-XV secolo). un tentativo di ricostruzione in 3D.
Resumo:
Lo scopo di questa ricerca la ricostruzione dei Lungarni di Pisa nel Tardo Medioevo (XIV-XV secolo); lo studio intende sottolineare le trasformazioni urbanistiche che hanno cambiato il volto di Pisa nel corso del tempo e ricordare che larea fluviale ebbe un ruolo di primo piano come baricentro commerciale ed economico della citt, vocazione che si in gran parte persa con let moderna e contemporanea. La metodologia seguita, affinata e perfezionata durante la partecipazione al progetto Nu.M.E. (Nuovo Museo Elettronico della Citt di Bologna), si basa sullanalisi e il confronto di fonti eterogenee ma complementari, che includono precedenti studi di storia dellurbanistica, un corpus di documentazione di epoca medievale (provvedimenti amministrativi come gli Statuti del Comune di Pisa, ma anche descrizioni di cronisti e viaggiatori), fonti iconografiche, tra cui vedute e mappe cinquecentesche o successive, e fonti materiali, come le persistenze medievali ancora osservabili allinterno degli edifici ed i reperti rinvenuti durante alcune campagne di scavo archeologiche. Il modello 3D non concepito come statico e chiuso, ma liberamente esplorabile allinterno di un engine tridimensionale; tale prodotto pu essere destinato a livelli di utenza diversi, che includono sia studiosi e specialisti interessati a conoscere un maggior numero di informazioni e ad approfondire la ricerca, sia semplici cittadini appassionati di storia o utenti pi giovani, come studenti di scuole medie superiori e inferiori.
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Il Soprintendente Alfredo Barbacci fu uomo di poliedrica formazione, perito nelluso di metodiche innovative di restauro ed esperto delle tecniche di ricomposizione delle forme architettoniche dei complessi monumentali, danneggiati dai bombardamenti del secondo conflitto mondiale. Quel che, questo studio ha inteso indagare e comprendere, attraverso un approccio critico, sostanziato dalle carte darchivio, fondamentalmente il contributo, da egli ha offerto circa la valenza storica e architettonica del tessuto connettivo di base della citt, da cui si originava - negli anni della sua attivit - lidea ancora inedita di un bene culturale e sociale nuovo: il centro storico tutto, con annessi monumenti, complessi architettonici nobili ed edilizia minore, di base. Dando avvio allanalisi sistematica delle teorie e della prassi di Alfredo Barbacci e alla lettura puntuale dei suoi scritti, sono stati razionalizzati il significato, le valenze e le implicazioni del termine edilizia minore allinterno del pi ampio contesto del restauro delledilizia monumentale e alla luce degli elementi di tendenza, portati allattenzione dal dibattito delle diverse scuole di pensiero sul restauro, a partire dai primi anni del sec. XX fino agli anni Settanta dello scorso secolo. Concretamente vi si evidenziano interessanti intuizioni e dichiarazioni, afferenti la necessit di un restauro del tipo integrato, da intendersi come strumento privilegiato di intervento sul tessuto nobile e meno nobile della citt antica. Al termine della sua carriera, il contributo del Soprintendente Barbacci al dibattito scientifico si documenta da s, nella compilazione a sua firma di quella parte della Relazione Franceschini, in cui si dava proposta di un corpo normativo alla necessit di guardare alla citt storica come a un bene culturale e sociale, insistendo come al suo interno era duopo mantenere, nel corso di interventi restaurativi, un razionale equilibrio tra monumento ed edilizia minore gi storicizzata e che non escludesse anche lapparato paesaggistico di contorno.
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La tesi si occupa della processione con Misteri organizzata da Carlo Bascap, preposito generale dei Barnabiti, a Milano, la notte del venerd santo, a partire dal 1587. Di questo importante rito processionale sono giunte fino a noi diverse testimonianze documentarie, conservate presso lArchivio Storico dei Barnabiti a Milano, che sono state il cuore di questa ricerca. La processione una grande meditazione pubblica dove la musica svolge un ruolo molto importante. Il percorso che ho seguito stato teso a rendere ragione delle motivazioni drammatiche e devozionali della processione, per poi approdare al significativo ruolo che la componente musicale svolgeva nel rito stesso. Nel primo capitolo ho rievocato la figura di Carlo Bascap (1550-1615), inserendo la sua figura allinterno delle esperienze storiche nelle quali si formato (la Milano di san Carlo Borromeo e lOrdine dei Chierici regolari di San Paolo). Nel secondo capitolo ho scandagliato le radici devozionali alla base della processione (i concetti di devozione e orazione) e messo a fuoco il ruolo della musica nellesperienza religiosa dei Barnabiti e, in particolar modo, di Carlo Bascap. Il terzo capitolo si concentra sulle principali modalit di rappresentazione e meditazione della passione di Cristo. Nel quarto capitolo ho ricostruito, attraverso una lettura dei documenti, e con approfondimenti tratti dalla letteratura devozionale tardocinquecentesca sulla passione, i vari aspetti della processione e i suoi protagonisti (religiosi, nobili della citt di Milano, musicisti), e, infine, ho messo in luce gli aspetti devozionali e drammaturgici. Nel quinto capitolo ho analizzato le musiche superstiti, pervenendo alla conclusione che ogni aspetto musicale era concepito tenendo ben presenti i due aspetti su cui era imperniata la processione: la rappresentazione della passione e limmedesimazione dei fedeli. Lultima parte della tesi consiste, infine, nella trascrizione dei documenti archivistici, nella loro parte testuale e musicale.
Resumo:
La ricerca ha come oggetto ledizione critica di circa tremila regesti di documenti di area bolognese datati al X-XII secolo. I documenti sono stati trascritti tra il XVII e XVIII secolo in undici cartulari ecclesiastici, conservati presso lArchivio di Stato di Bologna. Il lavoro sinserisce nel progetto di edizione delle carte bolognesi di epoca medievale in corso presso la cattedra di Paleografia latina e Diplomatica dellUniversit di Bologna, attualmente incentrata sulledizione delle carte del secolo XII. La ricerca si propone come strumento di supporto a tale progetto e come completamento delle carte gi pubblicate: i cartulari, infatti, offrono spesso copie di documenti mancanti delloriginale o in cattivo stato di conservazione, e costituiscono lunica traccia di una memoria storica altrimenti perduta. Le raccolte esaminate si collocano a ridosso del periodo napoleonico, quando la maggior parte degli enti ecclesiastici venne soppressa e i loro beni incamerati dallo Stato; esse quindi rispecchiano la condizione dei principali archivi ecclesiastici cittadini dei primi secoli del Medioevo bolognese. La ricerca strutturata in una prima parte volta a definire in termini storico-diplomatistici la tipologia di fonte esaminata: oggi i cartulari non sono pi intesi come semplici raccoglitori di documenti, ma come sistema organico di fonti in grado di far luce su aspetti importanti della storia dellente che li ha prodotti. Lindagine del loro contesto di produzione permette di comprenderne meglio le finalit, la forma e il valore giuridico. Parte della ricerca stata poi incentrata sullo studio delle ragioni che hanno portato gli istituti religiosi bolognesi alla redazione dei cartulari: a tal fine stata esaminata la legislazione ecclesiastica cinque-settecentesca in materia di conservazione della documentazione e il rapporto della legislazione stessa con la prassi archivistica. Infine stata realizzata ledizione critica vera e propria dei regesti, mirante a descrivere le caratteristiche principali di ciascun cartulario.