3 resultados para COMERCIO DEL COMBUSTIBLE - VENEZUELA - 2003-2009

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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LAzienda USL di Bologna la pi grande della regione ed una delle pi grandi in Italia: serve una popolazione di 836.697 abitanti ed distribuita su 50 comuni. E stata istituita il 1 gennaio 2004 con la Legge della Regione Emilia Romagna n. 21 del 20/10/2003 che ha unificato i Comuni di tre Aziende USL: Citt di Bologna, Bologna Sud e Bologna Nord (ad eccezione del Comune di Medicina che dallArea Nord entrato a far parte dellAzienda USL di Imola che ha mantenuto unautonoma configurazione giuridica). Il territorio dellAzienda USL di Bologna si estende per 2915,4 Kmq ed caratterizzato dalla particolare ubicazione geografica dei suoi distretti. Al Distretto prettamente urbano, quale quello di Bologna Citt si affiancano nellArea Nord i Distretti di pianura quali Pianura Est e Pianura Ovest, mentre nellArea Sud si collocano i Distretti con territorio pi collinare, quali quelli di Casalecchio di Reno e San Lazzaro di Savena ed il Distretto di Porretta Terme che si caratterizza per lalta percentuale di territorio montuoso. Lunificazione di territori diversi per caratteristiche orografiche, demografiche e socioeconomiche, ha comportato una maggiore complessit rispetto al passato in termini di governo delle condizioni di equit. La rimodulazione istituzionale ed organizzativa dellofferta dei sevizi sanitari ha comportato il gravoso compito di razionalizzarne la distribuzione, tenendo conto delle peculiarit del contesto. Alcuni studi di fattibilit precedenti lunificazione, avevano rilevato come attraverso la costituzione di unAzienda USL unica si sarebbero potuti pi agevolmente perseguire gli obiettivi collegati alle prospettive di sviluppo e di ulteriore qualificazione del sistema dei servizi delle Aziende USL dellarea bolognese, con benefici per il complessivo servizio sanitario regionale. Le tre Aziende precedentemente operanti nellarea bolognese erano percepite come inadeguate, per dimensioni, a supportare uno sviluppo dei servizi ritenuto indispensabile per la popolazione ma, che, se singolarmente realizzato, avrebbe condotto ad una inutile duplicazione di servizi gi presenti. Attraverso lintegrazione delle attivit di acquisizione dei fattori produttivi e di gestione dei servizi delle tre Aziende, si sarebbero potute ragionevolmente conseguire economie pi consistenti rispetto a quanto in precedenza ottenuto attraverso il coordinamento volontario di tali processi da parte delle tre Direzioni. Listituzione della nuova Azienda unica, conformemente al Piano sanitario regionale si proponeva di: o accelerare i processi di integrazione e di redistribuzione dellofferta dei servizi territoriali, tenendo conto della progressiva divaricazione fra i cambiamenti demografici, che segnavano un crescente deflusso dal centro storico verso le periferie, ed i flussi legati alle attivit lavorative, che si muovevano in senso contrario; o riorganizzare i servizi sanitari in una logica di rete e di sistema, condizione necessaria per assicurare lequit di accesso ai servizi e alle cure, in stretta interlocuzione con gli Enti Locali titolari dei servizi sociali; o favorire il raggiungimento dellequilibrio finanziario dellAzienda e contribuire in modo significativo alla sostenibilit finanziaria dellintero sistema sanitario regionale. Lentit delle risorse impegnate nellArea bolognese e le dimensioni del bilancio della nuova Azienda unificata offrivano la possibilit di realizzare economie di scala e di scopo, attraverso la concentrazione e/o la creazione di sinergie fra funzioni e attivit, sia in ambito ospedaliero, sia territoriale, con un chiaro effetto sullequilibrio del bilancio dellintero Servizio sanitario regionale. A cinque anni dalla sua costituzione, lAzienda USL di Bologna, ha completato una significativa fase del complessivo processo riorganizzativo superando le principali difficolt dovute alla fusione di tre Aziende diverse, non solo per collocazione geografica e sistemi di gestione, ma anche per la cultura dei propri componenti. La tesi affronta il tema dellanalisi dellimpatto della fusione sugli assetti organizzativi aziendali attraverso uno sviluppo cos articolato: o la sistematizzazione delle principali teorie e modelli organizzativi con particolare attenzione alla loro contestualizzazione nella realt delle organizzazioni professionali di tipo sanitario; o lanalisi principali aspetti della complessit del sistema tecnico, sociale, culturale e valoriale delle organizzazioni sanitarie; o lesame dello sviluppo organizzativo dellAzienda USL di Bologna attraverso la lettura combinata dellAtto e del Regolamento Organizzativo Aziendali esaminati alla luce della normativa vigente, con particolare attenzione allarticolazione distrettuale e allorganizzazione Dipartimentale per cogliere gli aspetti di specificit che hanno caratterizzano il disegno organizzativo globalmente declinato. o lesposizione degli esiti di un questionario progettato, in accordo con la Direzione Sanitaria Aziendale, allo scopo di raccogliere significativi elementi per valutare limpatto della riorganizzazione dipartimentale rispetto ai tre ruoli designati in staff alle Direzioni degli otto Dipartimenti Ospedalieri dellAUSL di Bologna, a tre anni dalla loro formale istituzione. La raccolta dei dati stata attuata tramite la somministrazione diretta, ai soggetti indagati, di un questionario costituito da numerosi quesiti a risposta chiusa, integrati da domande aperte finalizzate allapprofondimento delle dimensioni di ruolo che pi frequentemente possono presentare aspetti di criticit. Il progetto ha previsto la rielaborazione aggregata dei dati e la diffusione degli esiti della ricerca: alla Direzione Sanitaria Aziendale, alle Direzioni Dipartimentali ospedaliere ed a tutti i soggetti coinvolti nellindagine stessa per poi riesaminare in una discussione allargata i temi di maggiore interesse e le criticit emersi. Gli esiti sono esposti in una serie di tabelle con i principali indicatori e vengono adeguatamente illustrati.

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La ricerca si colloca allinterno di un complesso intervento di cooperazione internazionale realizzato in El Salvador tra il 2009 e il 2014. Il Progetto di cooperazione stato promosso dal Dipartimento di Scienze dellEducazione dellUniversit di Bologna e finanziato dalla Cooperazione Italiana. Lesperienza studiata rappresenta un esempio di promozione dellinclusione nei sistemi scolastici di Paesi del Sud del mondo e si propone due obiettivi: 1) analizzare il processo di cambiamento della prospettiva di intervento promossa dalla cooperazione internazionale, evidenziando la dimensione educativa che sostiene processi di empowerment e ownership delle istituzioni locali; 2) contribuire al dibattito sull inclusive education, sostenendo processi di inclusione scolastica e sociale rivolti a tutti coloro che si trovano in situazione di svantaggio psico-fisico e/o socio-culturale. Le politiche locali del Ministero dellEducazione dal 2009 hanno promosso un modello educativo con lobiettivo di garantire il diritto alleducazione per tutti nella scuola pubblica. Lo studio costituisce un'indagine di tipo valutativo sul processo di sviluppo della scuola inclusiva in El Salvador, supportato dallintervento di cooperazione internazionale. La ricerca utilizza in modo integrato strumenti di natura quantitativa (questionari) e qualitativa (interviste). Dai dati raccolti emerge come il processo di cooperazione sia stato caratterizzato dal principio della pari dignit tra esperti internazionali e autorit politiche e tecniche locali. Inoltre, la ricerca ha consentito di verificare come la cultura dell'inclusione si sia radicata in modo diffuso nella percezione della missione della scuola e il suo ruolo tra i protagonisti del sistema scolastico. Alla luce dei risultati, appare fondamentale continuare a investire sulla formazione tecnica delle figure chiave del sistema educativo; facilitare il processo di inclusione dei disabili nelle scuole regolari con una parallela trasformazione delle scuole speciali in centri di supporto allintegrazione; promuovere una sinergia di azione formativa tra il ministero, mondo accademico e della formazione professionale.