3 resultados para CASTLES
em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna
Resumo:
Cette thèse se propose d’analyser les images de la nuit et ses significations dans les romans du XVIII siècle, à partir des années 1730-1740, dans le cadre de trois littératures: la littérature anglaise, française et italienne. Deux conceptions opposées sont mises en comparaison: la première, d’exorcisation de la nuit, est typique de la première partie du siècle; elle est représentée principalement par le genre des romans libertins. La deuxième conception montre une valorisation de la nuit qu’on trouve en particulier dans les romans gothiques, qui se sont développés à partir de la seconde partie du siècle. Le but final de la présente recherche est de trouver une explication au refus de la nuit de la part de certains auteurs et ensuite de repérer les causes du bouleversement de cette vision. Puisque la nuit empêche le sens de la vue, elle a été considérée une forme de négation de l’espace physique; selon le profil psychologique et anthropologique la nuit constituerait alors la cause principale de la perte d’orientation. Selon une interprétation intellectuelle et philosophique, elle serait un symbole d’ignorance et d’irrationalité. La situation change vers la moitié du siècle des Lumières, car la nuit commence à assumer un rôle actif et nécessaire dans le processus d’apprentissage. Au niveau social, les rencontres les plus importantes adviennent pendant la nuit. Dans le revival des cathédrales gothiques et des châteaux médiévaux, on voit que la nuit s’empare désormais de l’espace, qui s’enrichit de lumières et d’ombres.
Resumo:
Il lavoro è stato strutturato in due parti distinte. La prima riguarda il riordino delle informazioni contenute nella Banca Dati sui Castelli dell’Emilia Romagna ultimata nel 2004, arricchendo le informazioni con nuove fonti sia edite che inedite e fotografie, mettendo poi tutti i dati online sul sito Geologia Storia Turismo della Regione Emilia Romagna. La seconda parte ha riguardato invece l’analisi dell’area reggiana e, in particolare, di tre castelli: Rubiera, Salvaterra e Dinazzano che, a partire dalla fine del XII secolo, hanno costituito quella che è stata definita la Cintura sul Secchia, una vera e propria catena difensiva costruita dal comune di Reggio Emilia a protezione del suo confine orientale, quello con Modena. Nella prima parte si è predisposto l’avvio di un Atlante dei castelli esistenti e scomparsi dell’Emilia Romagna, strutturato provincia per provincia, con corredo di piante e grafici che indicano la consistenza del fenomeno nelle diverse aree della Regione; poi, per l’area reggiana, si è completata la disamina con una serie di grafici che mettono in luce la dislocazione per aree, la localizzazione sicura dei castelli in rapporto alla loro condizione attuale e la densità per aree del fenomeno. Infine si sono inserite informazioni ricavate da materiale inedito per verificare possibili sviluppi della Banca Dati. La seconda parte ha ricostruito non solo le vicende storico-costruttive dei castelli di Rubiera, Salvaterra e Dinazzano, ma ha approfondito anche la genesi e l’evoluzione di questo progetto di difesa territoriale: studiare questo progetto significa capire come il comune di Reggio Emilia, nell’arco di oltre un secolo, ha governato i propri castelli, come ne ha organizzato la difesa e la manutenzione e come ne ha progettato il popolamento.
Resumo:
La presente ricerca di dottorato consiste in un’analisi di carattere politico ed istituzionale dei poteri signorili e territoriali, collegati a distretti castrensi, documentati nella Romagna nord-occidentale durante il pieno medioevo. L’indagine mira a ricostruire, principalmente attraverso fonti documentarie, alcune delle quali inedite, la geografia dei poteri in un’area sub-regionale, con particolare attenzione al fenomeno della signoria rurale, dei poteri comitali e dell’incastellamento. Partendo dallo studio di una realtà locale, la ricerca arriva a sviluppare argomentazioni di carattere generale, ricollegandosi al dibattito storiografico sui poteri signorili e l’incastellamento. La ricerca risulta incentrata sui soggetti politici, laici ed ecclesiastici, detentori dei castelli e dei poteri pubblici nella Bassa Romagna, in primo luogo gli arcivescovi di Ravenna, i vescovi e i conti di Imola, le famiglie comitali di Cunio, Bagnacavallo e Donigallia nei secoli XI-XIII. L'attenzione si concentra, in particolare, sulla fase del cosiddetto “secondo incastellamento” e sui decenni a cavaliere tra XII e XIII secolo, con il tentativo di espansione dei comuni nel contado e la formalizzazione dei poteri dei signori rurali da parte dei sovrani svevi. Proprio alla complessa interazione con il mondo cittadino e allo stretto rapporto dei Cunio e dei Malvicini con la corte di Federico II viene dato ampio spazio nei capitoli conclusivi del presente lavoro.