5 resultados para Assisted procreation

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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Questa tesi ricostruisce la storia della giurisprudenza italiana che ha riguardato la legittimità o meno dell’impiego della diagnosi genetica preimpianto nell’ambito della procreazione medicalmente assistita, dall’emanazione della legge 40 del 2004 a tutt’oggi. Ed in particolare questa tesi si prefigge due obiettivi: uno, individuare ed illustrare le tipologie di argomenti utilizzati dal giurista-interprete per giudicare della legittimità o meno della pratica della diagnosi preimpianto degli embrioni prodotti, mediante le tecniche relative alla procreazione assistita; l’altro obiettivo, mostrare sia lo scontro fra i differenti argomenti, sia le ragioni per le quali prevalgono gli argomenti usati per legittimare la pratica della diagnosi preimpianto. Per raggiungere questi obiettivi, e per mostrare in maniera fenomenologica come avviene l’interpretazione giuridica in materia di diagnosi preimpianto, si è fatto principalmente riferimento alla visione che ha della detta interpretazione la prospettiva ermeneutica (concepita originariamente sul piano teoretico, quale ermeneutica filosofica, da H.G. Gadamer; divulgata ed approfondita sul piano giusfilosofico e della teoria dell’interpretazione giudica in Italia, fra gli altri, da F. Viola e G. Zaccaria). Così, in considerazione dei vari argomenti utilizzati per valutare la legittimità o meno della pratica della diagnosi preimpianto, i motivi per i quali in ultimo il giurista-interprete per giudicare ragionevolmente, deve ritenere legittima la pratica della diagnosi preimpianto sono i seguenti. I principi superiori dell’ordinamento e talune direttive giuridiche fondamentali dell’ordinamento, elaborate della giurisprudenza, le quali costituiscono la concretizzazione di detti principi e di una serie di disposizioni normative fondamentali per disciplinare il fenomeno procreativo, depongono per la legittimità della diagnosi preimpianto. Le tipologie degli argomenti impiegati per avallare la legittimità della diagnosi preimpianto attengono al tradizionale repertorio argomentativo a cui attinge il giurista, mentre la stessa cosa non si può dire per gli argomenti usati per negare la legittimità della diagnosi. Talune tipologie di argomenti utilizzate per negare la legittimità della diagnosi preimpianto costituiscono delle fallacie logiche, per esempio l’argomento del pendio scivoloso, e soprattutto le tipologie degli argomenti utilizzati per sostenere la legittimità della diagnosi preimpianto sono per lo più caratterizzate dalla ragionevolezza ed applicate per lo più opportunamente. Poi, si può osservare che: determinati argomenti, associati dal giurista-interprete ai principi i quali depongono per l’illegittimità della diagnosi preimpianto, facendo leva sulla categoria della possibilità, ed equiparando attualità e possibilità, privilegiano l’immaginazione alla realtà e portano a risultati interpretativi non razionalmente fondati; mentre gli argomenti associati dal giurista-interprete ai principi i quali depongono per la legittimità della diagnosi preimpianto, facendo leva sulla categoria della attualità, e tenendo ben distinte attualità e possibilità, privilegiano l’osservazione della realtà e portano a risultati razionalmente fondati.

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La presente ricerca si fonda su un’attenta ed approfondita analisi della normativa vigente in Italia in materia di procreazione medicalmente assistita (P.M.A.), con particolare riferimento al divieto assoluto di P.M.A. eterologa, di cui all’art. 4, comma 3, L. 19 febbraio 2004, n. 40, consentita invece – sia pure con la previsione di limitazioni differenti – nella quasi totalità dei paesi europei. Dopo aver esaminato la “questione etica” del ricorso alle tecniche di fecondazione assistita e le normative vigenti in Europa in materia di P.M.A. eterologa, il presente lavoro analizza i profili civilistici della L. n. 40/2004 ed i conseguenti dubbi interpretativi che la normativa italiana pone in materia di fecondazione eterologa, con specifico riguardo al consenso prestato dai coniugi o conviventi, al divieto di disconoscimento di paternità e di anonimato della madre ed, infine, al diritto del nato da fecondazione eterologa di conoscere le proprie origini biologiche. Ne consegue che, in una materia che coinvolge la sfera più intima e personale della vita privata e familiare, quale quella della P.M.A., il legislatore avrebbe dovuto intervenire con misura, individuando soluzioni ragionevoli ed equilibrate nel rispetto della pluralità di etiche contrapposte ed interessi in conflitto. Attraverso una capillare analisi della recente giurisprudenza nazionale ed europea, la presente ricerca mira, dunque, a valutare possibili prospettive di superamento del divieto assoluto di P.M.A. eterologa previsto dalla L. n. 40/2004. I risultati a cui la presente indagine ha consentito di pervenire dimostrano quanto sia opportuna l’adozione in Italia di un “modello liberale”, in cui sia lecita anche la fecondazione eterologa (con la previsione di limiti e condizioni volti a tutelare primariamente il superiore interesse del nascituro), onde consentire l’adeguamento al nuovo concetto di “genitorialità” ormai prevalente e l’arresto del cd. “turismo procreativo”.

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Cutaneous melanoma (CM) represents the third most common cancer in Italian women under 49 years old. In the last decades, many molecular studies confirmed that sex hormones have a part in melanogenesis and melanoma genesis. However, many controversies are present regarding the role of exogenous oestrogens intake and endogenous hormonal status in female melanoma. Our study's primary objective is to investigate the features of melanoma in women of fertile age and women in postmenopausal age. The secondary aim is to evaluate the expression of ERα and ERβ by immunohistochemical analysis in women who underwent ovarian stimulation for medically assisted procreation and in women in cancer therapy for breast cancer (BC) comparing to two control groups. The tertiary objective is to correlate ERα and ERβ with the Breslow thickness and other relevant histopathological, clinical and dermoscopic characteristics Results A total of 998 women were included in the study. Women in fertile age are significantly more prone to have CM on the trunk. Conversely, postmenopausal females are more likely to develop CM on acral locations. Breslow thickness and ulceration were statistically significant among postmenopausal women (P-value <0,001). In the group for women with a history of breast cancer (BC), we observed a significantly higher CM percentage with “non-brisk” TILs. Upon immunohistochemical analysis, most cases with inhibitor aromatase therapy displayed a strong cytoplasmatic ERα positivity. Upon the Pearson correlation analysis, no association was shown between nuclear ERβ and Breslow thickness. The meaning of cytoplasmatic ERα in melanoma is still debated. It could suggest a potentially significant role of oestrogen non-genomic pathway in these patients, or it can be a mechanism of ERs modulation in response to aromatase inhibitor therapy. Our work tried to enlighten some of the existing shadows on the role of ERs and hormonal factors in CM.

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General aim of the study is equine welfare, particularly concerning different husbandry methodic and inter-specific relational factors. Specific aim is the evaluation of possible mutual (to humans and to equines) benefits and the analysis of critical factors/strength points, of human-horse relationship within Therapeutic Riding context (TR). The peculiarities of human-horse relationship (compared to the bond with “Pet”) are analyzed, concerning their socio-anthropological, psychological, psycho-dynamic distinctive characteristics. 8 European representative therapeutic riding centers (TRC) were therefore selected (on the basis of their different animals’ husbandry criteria, and of the different rehabilitative methodologies adopted). TRC were investigated through 2 different questionnaires, specifically settled to access objective/subjective animal welfare parameters; the quality of human-horse relationship; technicians’ emotional experienced. 3 Centers were further selected, and behavioral (145 hours of behavioral recording) and physiological parameters (heart rate and heart rate variability) were evaluated, aimed to access equine welfare and horses’ adaptive responses/coping (towards general environment and towards TR job). Moreover a specific “handling-task” was ideated and experimented, aimed to measure the quality of TR technicians-horses relationship. We did therefore evaluate both the individual horses’ responses and the possible differences among Centers. Data collected highlight the lack of univocal standardized methodic, concerning the general animals’ management and the specific methodologies (aimed to improve animal welfare and to empower TR efficacy). Some positive and some critical aspects were detected concerning TR personnel-horse relationship. Another experimental approach did evaluate the efficacy (concerning the mutual benefits’ empowerment) of an “ethologically-fitted” TR intervention, aimed to educate children to and through the relationship with horses. Our data evidenced that the improvement of human horse relationship, through structured educational programs for TR personnel might have important consequences both to human and equine welfare.

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This work presents results from experimental investigations of several different atmospheric pressure plasmas applications, such as Metal Inert Gas (MIG) welding and Plasma Arc Cutting (PAC) and Welding (PAW) sources, as well as Inductively Coupled Plasma (ICP) torches. The main diagnostic tool that has been used is High Speed Imaging (HSI), often assisted by Schlieren imaging to analyse non-visible phenomena. Furthermore, starting from thermo-fluid-dynamic models developed by the University of Bologna group, such plasma processes have been studied also with new advanced models, focusing for instance on the interaction between a melting metal wire and a plasma, or considering non-equilibrium phenomena for diagnostics of plasma arcs. Additionally, the experimental diagnostic tools that have been developed for industrial thermal plasmas have been used also for the characterization of innovative low temperature atmospheric pressure non equilibrium plasmas, such as dielectric barrier discharges (DBD) and Plasma Jets. These sources are controlled by few kV voltage pulses with pulse rise time of few nanoseconds to avoid the formation of a plasma arc, with interesting applications in surface functionalization of thermosensitive materials. In order to investigate also bio-medical applications of thermal plasma, a self-developed quenching device has been connected to an ICP torch. Such device has allowed inactivation of several kinds of bacteria spread on petri dishes, by keeping the substrate temperature lower than 40 degrees, which is a strict requirement in order to allow the treatment of living tissues.