3 resultados para Approximation uniforme aléatoire

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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L’uso frequente dei modelli predittivi per l’analisi di sistemi complessi, naturali o artificiali, sta cambiando il tradizionale approccio alle problematiche ambientali e di rischio. Il continuo miglioramento delle capacità di elaborazione dei computer facilita l’utilizzo e la risoluzione di metodi numerici basati su una discretizzazione spazio-temporale che permette una modellizzazione predittiva di sistemi reali complessi, riproducendo l’evoluzione dei loro patterns spaziali ed calcolando il grado di precisione della simulazione. In questa tesi presentiamo una applicazione di differenti metodi predittivi (Geomatico, Reti Neurali, Land Cover Modeler e Dinamica EGO) in un’area test del Petén, Guatemala. Durante gli ultimi decenni questa regione, inclusa nella Riserva di Biosfera Maya, ha conosciuto una rapida crescita demografica ed un’incontrollata pressione sulle sue risorse naturali. L’area test puó essere suddivisa in sotto-regioni caratterizzate da differenti dinamiche di uso del suolo. Comprendere e quantificare queste differenze permette una migliore approssimazione del sistema reale; é inoltre necessario integrare tutti i parametri fisici e socio-economici, per una rappresentazione più completa della complessità dell’impatto antropico. Data l’assenza di informazioni dettagliate sull’area di studio, quasi tutti i dati sono stati ricavati dall’elaborazione di 11 immagini ETM+, TM e SPOT; abbiamo poi realizzato un’analisi multitemporale dei cambi uso del suolo passati e costruito l’input per alimentare i modelli predittivi. I dati del 1998 e 2000 sono stati usati per la fase di calibrazione per simulare i cambiamenti nella copertura terrestre del 2003, scelta come data di riferimento per la validazione dei risultati. Quest’ultima permette di evidenziare le qualità ed i limiti per ogni modello nelle differenti sub-regioni.

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E’ stato affrontato in modo approfondito lo studio dei campi gravitazionali della relatività generale (RG) che producono un’accelerazione uniforme, e si è confrontato tale studio con i sistemi si riferimento (SR) accelerati della relatività ristretta (RR). Nel corso di quest’analisi sono stati trovati alcuni aspetti non evidenziati in precedenza nella letteratura scientifica, di cui il più rilevante è il fatto che la metrica di Rindler produce un campo che, osservato con misure di tipo radar, appare uniforme a un osservatore solidale con il campo stesso. Si è inoltre trovata più di una metrica cui corrisponde un’accelerazione che non dipende dalla coordinata di partenza. Per il campo di Rindler è stata eseguita anche un’analisi approfondita, tramite un’applicazione diretta del principio di equivalenza (PE). La metodologia utilizzata e i risultati sono un contributo originale di questa tesi e sono di interesse da un punto di vista didattico. Nel corso dell’analisi delle proprietà del campo di Rindler sono stati analizzati in modo operativo: il confronto del ritmo di marcia di due orologi che si trovano a una quota differente, la deflessione dei raggi luminosi e la traiettoria di un corpo in caduta libera. Infine si è indagato sulla forma della metrica di una distribuzione di massa a simmetrica planare.

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Dealing with latent constructs (loaded by reflective and congeneric measures) cross-culturally compared means studying how these unobserved variables vary, and/or covary each other, after controlling for possibly disturbing cultural forces. This yields to the so-called ‘measurement invariance’ matter that refers to the extent to which data collected by the same multi-item measurement instrument (i.e., self-reported questionnaire of items underlying common latent constructs) are comparable across different cultural environments. As a matter of fact, it would be unthinkable exploring latent variables heterogeneity (e.g., latent means; latent levels of deviations from the means (i.e., latent variances), latent levels of shared variation from the respective means (i.e., latent covariances), levels of magnitude of structural path coefficients with regard to causal relations among latent variables) across different populations without controlling for cultural bias in the underlying measures. Furthermore, it would be unrealistic to assess this latter correction without using a framework that is able to take into account all these potential cultural biases across populations simultaneously. Since the real world ‘acts’ in a simultaneous way as well. As a consequence, I, as researcher, may want to control for cultural forces hypothesizing they are all acting at the same time throughout groups of comparison and therefore examining if they are inflating or suppressing my new estimations with hierarchical nested constraints on the original estimated parameters. Multi Sample Structural Equation Modeling-based Confirmatory Factor Analysis (MS-SEM-based CFA) still represents a dominant and flexible statistical framework to work out this potential cultural bias in a simultaneous way. With this dissertation I wanted to make an attempt to introduce new viewpoints on measurement invariance handled under covariance-based SEM framework by means of a consumer behavior modeling application on functional food choices.