2 resultados para 24-hour rhythm

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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Objective: To study circadian rhythms (sleep-wake, body core temperature and melatonin circadian rhythms) in patients in vegetative state (VS) in basal condition and after nocturnal blue light exposure. Methods: Eight patients in VS underwent two experimental sessions of 48 consecutive hours polysomnography with body core temperature (BCT) measurement separated by a 1-week interval. For a week between the two experimental sessions, patients underwent nocturnal blue light exposure (470 nm; 58 μW/cm2 for 4 hours from 11.30 p.m. to 3.30 a.m.). Brain MRI, Level of Cognitive Functioning Scale (LCF) and Disability Rating Scale (DRS) were assessed just before polysomnography. Results: In all patients LCF and DRS confirmed vegetative state. All patients showed a sleep-wake cycle. All patients showed spindle or spindle-like activities. REM sleep was detected in only 7 patients. Patients displayed a greater fragmentation of nocturnal sleep due to frequent awakenings. Mean nocturnal sleep efficiency was significantly reduced (40±22 vs. 74±17) in VS patients respect to controls. A significantly increasing of phase 1 and a significantly reduction of phase 2 and phase 3 were observed too. A modification of diurnal sleep total time and of diurnal duration of REM sleep were found after 1-week nocturnal blue light exposure. All patients displayed a normal BCT 24-h rhythm in basal condition and after nocturnal blue light exposure. A reduction of mean nocturnal melatonin levels in basal condition were observed in VS patients. Melatonin suppression after blue light exposure was observed in only 2 patients in VS. Conclusions: We found disorganized sleep-wake cycle and a normal BCT rhythm in our patients in VS. A reduction of mean nocturnal melatonin levels in basal condition were observed too.

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Scopo del nostro studio è quello di valutare i disturbi cognitivi in relazione al tasso di microembolia cerebrale in due gruppi di pazienti trattati per lesione carotidea asintomatica con endoarterectomia (CEA) o stenting (CAS). Comparando le due metodiche mediante l’utilizzo di risonanza magnetica in diffusione (DW-MRI), neuromarkers (NSE e S100β) e test neuropsicometrici. MATERIALE E METODI: 60 pazienti sono stati sottoposti a rivascolarizzazione carotidea (CEA n=32 e CAS n=28). Sono stati tutti valutati con DW-MRI e Mini-Mental State Examination (MMSE) test nel preoperatorio, a 24 ore, a 6 ed a 12 mesi dall’intervento. In tutti sono stati dosati i livelli sierici di NSE e S100β mediante 5 prelievi seriati nel tempo, quello basale nel preoperatorio, l’ultimo a 24 ore. L’ananlisi statistica è stata effettuata con test t di Student per confronti multipli per valori continui e con test χ2 quadro e Fisher per le variabili categoriche. Significatività P <0,05. RISULTATI: Non vi è stato alcun decesso. Un paziente del gruppo CAS ha presentato un ictus ischemico. In 6 pazienti CAS ed in 1 paziente CEA si sono osservate nuove lesioni subcliniche alla RMN-DWI post-operatoria (21,4% vs 3% p=0,03). Nel gruppo CAS le nuove lesioni presenti alla RMN sono risultate significativamente associate ad un declino del punteggio del MMSE (p=0,001). L’analisi dei livelli di NSE e S100β ha mostrato un significativo aumento a 24 ore nei pazienti CAS (P = .02). A 12 mesi i pazienti che avevano presentato nuove lesioni ischemiche nel post-operatorio hanno mostrato minor punteggio al MMSE, non statisticamente significativo. CONCLUSIONI: I neuromarkers in combinazione con MMSE e RMN-DWI possono essere utilizzati nella valutazione del declino cognitivo correlato a lesioni silenti nell’immediato postoperatorio di rivascolarizzazione carotidea. Quest’ultime dovrebbero essere valutate quindi non solo rispetto al tasso di mortalità e ictus, ma anche rispetto al tasso di microembolia.