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em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna
Resumo:
This was a retrospective study including ninety samples of dogs with a histological diagnosis of intermediate grade cutaneous mast cell tumour (MCT). The objectives of the study were to validate Minichromosome Maintenance Protein 7 (MCM7) as a prognostic marker in MCTs and to compare the ability of mitotic index (MI), Ki67 and MCM7 to predict outcome. The median survival for the entire population was not reached at 2099 days. The mean survival time was 1708 days. Seventy-two cases were censored after a median follow up of 1136 days and eighteen dogs died for causes related to the MCT after a median of 116 days. For each sample MI, Ki67 and MCM7 were determined. The Receiver Operating Characteristic (ROC) curve was obtained for each prognostic marker to evaluate the performance of the test, expressed as area under the curve, and whether the published threshold value was adequate. Kaplan-Meier and corresponding logrank test for MI, Ki67 and MCM7 as binary variables was highly significant (P<0.0001). Multivariable regression analysis of MI, Ki67 and MCM7 corrected for age and surgical margins indicated that the higher risk of dying of MCT was associated with MCM7 > 0.18 (Hazard Ration [HR] 14.7; P<0.001) followed by MI > 5 (HR 13.9; P<0.001) and Ki67 > 0.018 (HR 8.9; P<0.001). Concluding, the present study confirmed that MCM7 is an excellent prognostic marker in cutaneous MCTs being able to divide Patnaik intermediate grade tumours in two categories with different prognosis. Ki67 was equally good confirming its value as a prognostic marker in intermediate grade MCTs. The mitotic index was extremely specific, but lacked of sensitivity. Interestingly, mitotic index, Ki67 and MCM7 were independent from each other suggesting that their combination would improve their individual prognostic value.
Resumo:
La tesi consiste in un saggio di edizione critica commentata dei frammenti pervenutici sotto il nome di Senofane di Colofone. Se la ricerca, negli ultimi anni, ha beneficiato di una raccolta aggiornata delle testimonianze su questo autore, per quanto concerne la sua produzione poetica un’acquisizione di tal sorta rimane tuttora un desideratum. A fronte dell’impossibilità di editare e commentare in maniera esaustiva tutte le testimonianze e i lacerti del corpus senofaneo (che, pur non molto numerosi, si caratterizzano per una vasta eterogeneità di problemi esegetici e critico-testuali), si sono privilegiati i frammenti elegiaci, forse il campo maggiormente bisognoso di indagini. L’elaborato si compone di tre sezioni principali. Nell’introduzione, dopo un inquadramento della dibattuta cronologia di Senofane e della sua variegata produzione poetica, si rivolge specifica attenzione a testimoni, forma, struttura, lingua e stile, metrica e prosodia dei frammenti elegiaci, allargando, ove possibile, l’indagine agli esametri stichici superstiti. Il testo critico dei lacerti sicuramente elegiaci, fondato su una rinnovata collazione dei testimoni (autoptica o su riproduzione digitale) e su un censimento il più possibile esaustivo dell’attività filologica dalle prime edizioni a stampa fino ai giorni nostri, è accompagnato da una traduzione di servizio e da un commento di carattere linguistico-filologico. Quattro appendici finali sono riservate ai frr. 21 G.-P. = 21 W., 13 G.-P. e 45 G.-P. = 41 W., che, pur non rubricabili con sicurezza fra i lacerti elegiaci, esibiscono con questi ultimi alcuni significativi punti di contatto.