11 resultados para |Postoperative complications

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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Obbiettivo. Analizzare la funzionalit polmonare e diaframmatica dopo interventi di plicatura del diaframma con rete di rinforzo peri-costale eseguiti per relaxatio e riparazione di ernia transdiaframmatica cronica mediante riduzione e sutura diretta. Metodi. Dal 1996 al 2010, 10 pazienti con relaxatio unilaterale del diaframma e 6 pazienti con ernia transdiaframmatica cronica misconosciuta sono stati sottoposti a chirurgia elettiva. Gli accertamenti preoperatori e al follow-up di 12 mesi includevano prove di funzionalit respiratoria, misura della pressione massimale inspiratoria alla bocca in clino e ortostatismo, emogasanlisi, TC del torace e dispnea score. Risultati. I pazienti dei due gruppi non differivano in termini di funzionalit respiratoria preoperatoria n di complicanze postoperatorie; al follow-up a 12 mesi il gruppo Eventrazione mostrava un significativo aumento del FEV1% (+18,2 p<0.001), FVC% (+12,8 p<0.001), DLCO% (+6,84 p=0,04) e pO2 (+9,8 mmHg p<0.001). Al contrario nrl gruppo Ernia solo il miglioramento della pO2 era significativo (+8.3 p=0.04). Sebbene la massima pressione inspiratoria (PImax) fosse aumentata in entrambi i gruppi al follow-up, i pazienti operati per ernia mostravano un miglioramento limitato con persistente caduta significativa della PImax dallortostatismo al clinostatismo (p<0.001). Il Transitional dyspnoea score stato concordante con tali miglioramenti pur senza differenze significative tra i due gruppi. La TC del torace ha evidenziato una sopraelevazione dellemidiaframma suturato, senza recidiva di ernia, mentre i pazienti sottoposti a plicatura hanno mantenuto lipercorrezione. Conclusioni. Lutilizzo di un rinforzo protesico sicuro e sembra assicurare risultati funzionali migliori a distanza in termini di flussi respiratori e di movimento paradosso del diaframma (valutato mediante PImax). Lacerazioni estese del diaframma coinvolgenti le branche principali di suddivisione del nervo frenico si associano verosimilmente a una relaxatio che pu quindi ridurre il guadagno funzionale a lungo termine se non adeguatamente trattata mediante lutilizzo di un rinforzo protesico.

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La maggior parte dei pazienti che vengono sottoposti a interventi chirurgici per tumori solidi hanno unet superiore a 70 anni1. Circa il 30% di questi pazienti vengono considerati fragili. Questi infatti presentano numerose comorbidit ed hanno un pi elevato rischio di sviluppare complicanze postoperatorie con perdita della riserva funzionale residua. Per questo non esistono sistemi semplici di screening che permettano ai medici responsabili del trattamento di identificare questi pazienti con aumentato rischio postoperatorio. Identificare i pazienti a rischio infatti il primo passo nel processo attraverso il quale possibile prevenire in necessarie complicanze postoperatorie come delirio, eventi cardiovascolari e perdita della funzionalit complessiva con conseguente perdita di autonomia. Scopo di questo studio quello di confrontare laccuratezza nella previsione di mortalit e morbidit a 30 giorni dei tre test preditivi Groningen Frailty Index (GFI); Vulnerable Elders Survey (VES-13); timed up and go test con alcune componenti del Preoperative Assessment of Cancer in the Elderly (PACE). Lo studio verr effettuato sui pazienti con et maggiore di 70 anni che dovranno essere sottoposti a intervento chirurgico in anestesia generale per la presenza di una neoplasia solida.

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Questo studio prospettico valuta lefficacia e i vantaggi del sistema LigasureTM rispetto alle tecniche chirurgiche tradizionali, in quattro differenti procedure eseguite su 77 cani. I soggetti sono stati suddivisi in 4 gruppi, a seconda della chirurgia eseguita: Gruppo 1, 25 pazienti sottoposti a Splenectomia aperta semplice; Gruppo 2, 15 pazienti sottoposti a Splenectomia aperta complessa; Gruppo 3, 22 pazienti sottoposti ad Ovariectomia aperta. Gruppo 4: 18 pazienti sottoposti a Linfoadenectomia. Ciascun gruppo stato a sua volta suddiviso in due sottogruppi: a (LigasureTM) e b (Tradizionale), a seconda della metodica utilizzata. Sono stati analizzati: il segnalamento, i parametri ematologici, le condizioni cliniche, le informazioni riguardanti lintervento chirurgico e loutcome. In tutti i gruppi il ricorso allutilizzo di garze nonch dei fili da sutura sono risultati statisticamente inferiori nei pazienti operati con il sistema a radiofrequenza (Gruppo 1, P < 0.0001; Gruppo 2, P < 0,0014; Gruppo 3, P = 0,0001; Gruppo 4, P = 0,0148). Anche i tempi per la rimozione dellorgano sono significativamente ridotti in tutti i gruppi in cui stato utilizzato il sistema LigasureTM (Gruppo 1 P < 0.0001; Gruppo 2 P < 0,0014; Gruppo 3 P = 0,0009; Gruppo 4 P = 0,0008), come i tempi chirurgici nei gruppi 1, 2 e 3 (P = 0,0287; P = 0,0064; e P = 0,0124) ed anestesiologici nei gruppi 1a e 2a (P = 0,0176; P = 0,0043). Tra le variabili analizzate, lutilizzo del sistema di sintesi vascolare a radiofrequenza, lunico ad influenzare i tempi necessari per lesecuzione della procedura. Questo studio dimostra, quindi, come il sistema LigasureTM sia sicuro ed efficace per le procedure chirurgiche esaminate, riducendo i tempi della chirurgia e limitando, quindi, i rischi per il paziente, indipendentemente dalloperatore, dallesecuzione di altre procedure contemporanee e dalla natura della patologia splenica o linfonodale.

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OBIETTIVO: Le fistole retto-vaginali Crohn-relate hanno un impatto significativo sulla qualit della vita. Quando il canale anale alterato da ulcerazioni e stenosi o in pazienti con difetti estesi del perineo, la chirurgia locale produce risultati insoddisfacenti. Lo scopo di questo studio quello di valutare l'efficacia della trasposizione del muscolo gracile nelle fistole retto-vaginali Crohn-relate e determinare i suoi effetti sulla qualit della vita. MATERIALI E METODI: Da gennaio 2012 a ottobre 2014 sono state trattate 10 pazienti; sono state raccolte alcune variabili (et, BMI, il fumo, CDAI, setone perioperatorio, precedenti procedure, uso di immunomodulatori e steroidi). Tutte le pazienti sono state sottoposte ad ileostomia temporanea prima della graciloplastica. La percentuale di successo stata misurata come numero di pazienti con fistola guarita dopo la chiusura della stomia. Sono stati utilizzati tre questionari prima della graciloplastica e 3 mesi dopo la chiusura della stomia al fine di valutare la qualit della vita (SF-36), l incontinenza fecale e la funzione sessuale. RISULTATI: La fistola retto-vaginale stata chiusa in 9 pazienti su 10 dopo graciloplastica, con un follow-up medio di chiusura della stomia di 19 mesi (range 4 -34). stata documentata una recidiva di RVF. Il tempo operatorio era 90-150 minuti (media, 120). La degenza postoperatoria era 7-16 giorni (media 10). Complicanze postoperatorie precoci includevano deiscenza delle suture perineali in 2 casi. Le complicanze a lungo termine includevano disestesia della cicatrice perineale. Nei dati post-operatori abbiamo riportato un miglioramento della qualit di vita, della funzione sessuale e della continenza fecale. CONCLUSIONI: La chiusura della fistola retto-vaginale utilizzando la trasposizione del muscolo gracile associata a morbidit minima e un alto tasso di successo.

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The cardiovascular regulation undergoes wide changes in the different states of sleepwake cycle. In particular, the relationship between spontaneous fluctuations in heart period and arterial pressure clearly shows differences between the two sleep states. In non rapid-eye-movement sleep, heart rhythm is under prevalent baroreflex control, whereas in rapid-eye-movement sleep central autonomic commands prevail (Zoccoli et al., 2001). Moreover, during rapid-eye-movement sleep the cardiovascular variables show wide fluctuations around their mean value. In particular, during rapid-eyemovement sleep, the arterial pressure shows phasic hypertensive events which are superimposed upon the tonic level of arterial pressure. These phasic increases in arterial pressure are accompanied by an increase in heart rate (Sei & Morita, 1996; Silvani et al., 2005). Thus, rapid-eye-movement sleep may represent an autonomic stress test for the cardiovascular system, able to unmask pathological patterns of cardiovascular regulation (Verrier et al. 2005), but this hypothesis has never been tested experimentally. The aim of this study was to investigate whether rapid-eye-movement sleep may reveal derangements in central autonomic cardiovascular control in an experimental model of essential hypertension. The study was performed in Spontaneously Hypertensive Rats, which represent the most widely used model of essential hypertension, and allow full control of genetic and environmental confounding factors. In particular, we analyzed the cardiovascular, electroencephalogram, and electromyogram changes associated with phasic hypertensive events during rapid-eyemovement sleep in Spontaneously Hypertensive Rats and in their genetic Wistar Kyoto control strain. Moreover, we studied also a group of Spontaneously Hypertensive Rats made phenotypically normotensive by means of a chronic treatment with an angiotensin converting enzyme inhibitor, the Enalapril maleate, from the age of four weeks to the end of the experiment. All rats were implanted with electrodes for electroencephalographic and electromyographic recordings and with an arterial catheter for arterial pressure measurement. After six days for postoperative recovery, the rats were studied for five days, at an age of ten weeks.The study indicated that the peak of mean arterial pressure increase during the phasic hypertensive events in rapid-eye-movement sleep did not differ significantly between Spontaneously Hypertensive Rats and Wistar Kyoto rats, while on the other hand Spontaneously Hypertensive Rats showed a reduced increase in the frequency of theta rhythm and a reduced tachicardia with respect to Wistar Kyoto rats. The same pattern of changes in mean arterial pressure, heart period, and theta frequency was observed between Spontaneously Hypertensive Rats and Spontaneously Hypertensive Rats treated with Enalapril maleate. Spontaneously Hypertensive Rats do not differ from Wistar Kyoto rats only in terms of arterial hypertension, but also due to multiple unknown genetic differences. Spontaneously Hypertensive Rats were developed by selective breeding of Wistar Kyoto rats based only on the level of arterial pressure. However, in this process, multiple genes possibly unrelated to hypertension may have been selected together with the genetic determinants of hypertension (Carley et al., 2000). This study indicated that Spontaneously Hypertensive Rats differ from Wistar Kyoto rats, but not from Spontaneously Hypertensive Rats treated with Enalapril maleate, in terms of arterial pH and theta frequency. This feature may be due to genetic determinants unrelated to hypertension. In sharp contrast, the persistence of differences in the peak of heart period decrease and the peak of theta frequency increase during phasic hypertensive events between Spontaneously Hypertensive Rats and Spontaneously Hypertensive Rats treated with Enalapril maleate demonstrates that the observed reduction in central autonomic control of the cardiovascular system in Spontaneously Hypertensive Rats is not an irreversible consequence of inherited genetic determinants. Rather, the comparison between Spontaneously Hypertensive Rats and Spontaneously Hypertensive Rats treated with Enalapril maleate indicates that the observed differences in central autonomic control are the result of the hypertension per se. This work supports the view that the study of cardiovascular regulation in sleep provides fundamental insight on the pathophysiology of hypertension, and may thus contribute to the understanding of this disease, which is a major health problem in European countries (Wolf-Maier et al., 2003) with its burden of cardiac, vascular, and renal complications.

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Background: Delirium is defined as an acute disorder of attention and cognition. Delirium is common in hospitalized elderly patient and is associated with increased morbidity, length of stay and patient care costs. Although Delirium can develop at any time during hospitalization, it typically presents early in the post-operative period (Post-Operative Delirium, POD) in the surgery context. The molecular mechanism and possible genetics basis of POD onset are not known, as well as all the risk factors are not completely defined. Our hypothesis is that genetic risk factor involving the inflammatory response could have possible effects on the immunoneuroendocrine system. Moreover, our previous data (inflamm-aging) suggest that aging is associated with an increase of inflammatory status, favouring age-related diseases such as neurodegenerative diseases, frailty, depression among other. Some pro-inflammatory or anti-inflammatory cytokines, seem to play a crucial role in increasing the inflammatory status and in the communication and regulation of immunoneuroendocrine system. Objective: this study evaluated the incidence of POD in elderly patients undergoing general surgery, clinical/physical and psychological risk factors of POD insurgency and investigated inflammatory and genetic risk factors. Moreover, this study evaluated the consequence of POD in terms of institutionalization, development of permanent cognitive dysfunction or dementia and mortality Methods: patients aged over 65 admitted for surgery at the Urgency Unit of S.Orsola-Malpighi Hospital were eligible for this casecontrol study. Risk factors significantly associated with POD in univariate analysis were entered into multivariate analysis to establish those independently associated with POD. Preoperative plasma level of 9 inflammatory markers were measured in 42 control subjects and 43 subjects who developed POD. Functional polymorphisms of IL-1 , IL-2, IL-6, IL-8, IL-10 and TNF-alpha cytokine genes were determined in 176 control subjects and 27 POD subjects. Results: A total of 351 patients were enrolled in the study. The incidence of POD was 132 %. Independent variables associated with POD were: age, co-morbidity, preoperative cognitive impairment, glucose abnormalities. Median length of hospital stay was 21 days for patients with POD versus 8 days for control patients (P < 0001). The hospital mortality rate was 19 and 84 % respectively (P = 0021) and mortality rate after 1 year was also higher in POD (P= 0.0001). The baseline of IL-6 concentration was higher in POD patients than patients without POD, whereas IL-2 was lower in POD patients compared to patients without POD. In a multivariate analysis only IL-6 remained associated with POD. Moreover IL-6, IL-8 and IL-2 are associated with co-morbidity, intra-hospital mortality, compromised functional status and emergency admission. No significant differences in genotype distribution were found between POD subjects and controls for any SNP analyzed in this study. Conclusion: In this study we found older age, comorbidity, cognitive impairment, glucose abnormalities and baseline of IL-6 as independent risk factors for the development of POD. IL-6 could be proposed as marker of a trait that is associated with an increased risk of delirium; i.e. raised premorbid IL-6 level predict for the development of delirium.

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Introduction Lower pole kidney stones represent at time a challenge for the urologist. The gold standard treatment for intrarenal stones <2 cm is Extracorporeal Shock Wave Lithotripsy (ESWL) while for those >2 cm is Percutaneous Nephrolithotomy (PCNL). The success rate of ESWL, however, decreases when it is employed for lower pole stones, and this is particularly true in the presence of narrow calices or acute infundibular angles. Studies have proved that ureteroscopy (URS) is an efficacious alternative to ESWL for lower pole stones <2 cm, but this is not reflected by either the European or the American guidelines. The aim of this study is to present the results of a large series of flexible ureteroscopies and PCNLs for lower pole kidney stones from high-volume centers, in order to provide more evidences on the potential indications of the flexible ureteroscopy for the treatment of kidney stones. Materials and Methods A database was created and the participating centres retrospectively entered their data relating to the percutaneous and flexible ureteroscopic management of lower pole kidney stones. Patients included were treated between January 2005 and January 2010. Variables analyzed included case load number, preoperative and postoperative imaging, stone burden, anaesthesia (general vs. spinal), type of lithotripter, access location and size, access dilation type, ureteral access sheath use, visual clarity, operative time, stone-free rate, complication rate, hospital stay, analgesic requirement and follow-up time. Stone-free rate was defined as absence of residual fragments or presence of a single fragment <2 mm in size at follow-up imaging. Primary end-point was to test the efficacy and safety of flexible URS for the treatment of lower pole stones; the same descriptive analysis was conducted for the PCNL approach, as considered the gold standard for the treatment of lower pole kidney stones. In this setting, no statistical analysis was conducted owing to the different selection criteria of the patients. Secondary end-point consisted in matching the results of stone-free rates, operative time and complications rate of flexible URS and PCNL in the subgroup of patients harbouring lower pole kidney stones between 1 and 2 cm in the higher diameter. Results A total 246 patients met the criteria for inclusion. There were 117 PCNLs (group 1) and 129 flexible URS (group 2). Ninety-six percent of cases were diagnosed by CT KUB scan. Mean stone burden was 175160 and 5062 mm2 for groups 1 and 2, respectively. General anaesthesia was induced in 100 % and 80% of groups 1 and 2, respectively. Pneumo-ultrasonic energy was used in 84% of cases in the PCNL group, and holmium laser in 95% of the cases in the flexible URS group. The mean operative time was 76.944 and 6337 minutes for groups 1 and 2 respectively. There were 12 major complications (11%) in group 1 (mainly Grade II complications according to Clavidien classification) and no major complications in group 2. Mean hospital stay was 5.7 and 2.6 days for groups 1 and 2, respectively. Ninety-five percent of group 1 and 52% of group 2 required analgesia for a period longer than 24 hours. Intraoperative stone-free rate after a single treatment was 88.9% for group 1 and 79.1% for group 2. Overall, 6% of group 1 and 14.7% of group 2 required a second look procedure. At 3 months, stone-free rates were 90.6% and 92.2% for groups 1 and 2, respectively, as documented by follow-up CT KUB (22%) or combination of intra-venous pyelogram, regular KUB and/or kidney ultrasound (78%). In the subanalysis conducted comparing 82 vs 65 patients who underwent PCNL and flexible URS for lower pole stones between 1 and 2 cm, intreoperative stone-free rates were 88% vs 68% (p= 0.03), respectively; anyway, after an auxiliary procedure which was necessary in 6% of the cases in group 1 and 23% in group 2 (p=0.03), stone-free rates at 3 months were not statistically significant (91.5% vs 89.2%; p=0.6). Conversely, the patients undergoing PCNL maintained a higher risk of complications during the procedure, with 9 cases observed in this group versus 0 in the group of patients treated with URS (p=0.01) Conclusions These data highlight the value of flexible URS as a very effective and safe option for the treatment of kidney stones; thanks to the latest generation of flexible devices, this new technical approach seems to be a valid alternative in particular for the treatment of lower pole kidney stones less than 2 cm. In high-volume centres and in the hands of skilled surgeons, this technique can approach the stone-free rates achievable through PCNL in lower pole stones between 1 and 2 cm, with a very low risk of complications. Furthermore, the results confirm the high success rate and relatively low morbidity of modern PCNL for lower pole stones, with no difference detectable between the prone and supine position.

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1.Ricostruzione mandibolare La ricostruzione mandibolare comunemente eseguita utilizzando un lembo libero perone. Il metodo convenzionale (indiretto) di Computer Aided Design e Computer Aided Manifacturing prevede il modellamento manuale preoperatorio di una placca di osteosintesi standard su un modello stereolitografico della mandibola. Un metodo innovativo CAD CAM diretto comprende 3 fasi: 1) pianificazione virtuale 2) computer aided design della dima di taglio mandibolari, della dima di taglio del perone e della placca di osteosintesi e 3) Computer Aided Manufacturing dei 3 dispositivi chirurgici personalizzati. 7 ricostruzioni mandibolari sono state effettuate con il metodo diretto. I risultati raggiunti e le modalit di pianificazione sono descritte e discusse. La progettazione assistita da computer e la tecnica di fabbricazione assistita da computer facilita un'accurata ricostruzione mandibolare ed apporta un miglioramento statisticamente significativo rispetto al metodo convenzionale. 2. Cavit orale e orofaringe Un metodo ricostruttivo standard per la cavit orale e l'orofaringe viene descritto. 163 pazienti affetti da cancro della cavit orale e dell'orofaringe, sono stati trattati dal 1992 al 2012 eseguendo un totale di 175 lembi liberi. La strategia chirurgica descritta in termini di scelta del lembo, modellamento ed insetting. I modelli bidimensionali sono utilizzati per pianificare una ricostruzione tridimensionale con il miglior risultato funzionale ed estetico. I modelli, la scelta del lembo e l' insetting sono descritti per ogni regione. Complicazioni e risultati funzionali sono stati valutati sistematicamente. I risultati hanno mostrato un buon recupero funzionale con le tecniche ricostruttive descritte. Viene proposto un algoritmo ricostruttivo basato su template standard.

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Nel presente progetto di ricerca, da novembre 2011 a novembre 2013 , sono stati trattati chirurgicamente, con lassistenza del navigatore , pazienti con tumori ossei primitivi degli arti, del bacino e del sacro, analizzando i risultati degli esami istologici dei margini di resezione del tumore e i risultati clinici e radiografici. Materiali e metodi : Abbiamo analizzato 16 pazienti 9 maschi e 7 femmine , con un'et media di 31 anni (range 12-55 ). Di tutti i pazienti valutati 8 avevano una localizzazione agli arti inferiori , 4 al bacino e 4 all'osso sacro . Solo quelli con osteosarcoma parostale , Cordoma e Condrosarcoma non sono stati sottoposti a terapia antiblastica . Solo un paziente stato sottoposto a radioterapia postoperatoria per una recidiva locale . Tutti gli altri pazienti non sono stati trattati con la radioterapia per l adeguatezza dei margini di resezione . Non ci sono state complicanze intraoperatorie . Nel periodo postoperatorio abbiamo osservato una vescica neurologica , una paresi sciatica, due casi di infezione di cui una superficiale e una profonda, tutti e quattro i pazienti con sarcoma sacrale sviluppati hanno avuto ritardato della guarigione della ferita e di questi tre hanno avuto incontinenza sfinterica. In tutti i casi si ottenuta una eccellente risultato clinico e radiografico , con soddisfazione del paziente , corretto contatto tra l'osteotomia e l'impianto che apparivano stabili ai primi controlli ambulatoriali ( FU 19 mesi). Risultati: La chirurgia assistita da calcolatore ha permesso di migliorare lesecuzione delle resezioni ossee prevista dal navigatore. Questa tecnologia valida e utile per la cure dei tumori dellapparato scheletrico, soprattutto nelle sedi anatomiche pi complesse da trattare come la pelvi, il sacro e nelle resezioni intercalari difficoltose nellottenere un margine di resezione ampio e quindi di salvare larticolazione e larto stesso.

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Restoring a correct implant kinematics and providing a good ligament balance and patellar tracking is mandatory to improve clinical and functional outcome after a Total Knee Replacement. Surgical navigation systems are a reliable and accurate tool to help the surgeon in achieving these goals. The aim of the present study was to use navigation system with an intra-operative surgical protocol to evaluate and determine an optimal implant kinematics during a Total Knee Replacement.

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Il cancro colorettale (CRC) rimane la prima causa di morte nei paesi occidentali.Dal 15% al 25% dei pazienti affetti da CRC presenta metastasi epatiche sincrone (CRLM) al momento della diagnosi.La resezione epatica radicale rimane lunica terapia potenzialmente curativa in presenza di CRLM con una sopravvivenza a 5 anni compresa tra il 17% ed il 35% ed a 10 anni tra il 16% e il 23% rispettivamente. La tempistica ottimale per la resezione chirurgica in caso di presentazione sincrona di CRC controversa.Questo studio intende dimostrare che le resezioni epatiche ecoguidate radicali ma conservative simultanee ad una resezione colorettale rappresentano una tecnica sicura ed efficace nei pazienti con CRC avanzato. 48 pazienti sono stati sottoposti ad una resezione simultanea colorettale ed epatica. Let media +SD (range) era di 64,2+9,7 (38-84).Un solo paziente deceduto entro 30 giorni. La mortalit post operatoria stata complessivamente del 2,1%. Nove pazienti (18,8%) hanno sviluppato una o pi complicanza ,4 (8,3%) di grado III-IV sec. Clavien-Dindo e 5 (10,4%) di grado I-II. La durata complessiva dellintervento chirurgico simultaneo stata di 486,6+144,0 (153-804) minuti.Questo studio conferma che le resezioni colorettali ed epatiche simultanee possono essere eseguite senza un significativo aumento della morbilit e mortalit perioperatorie, anche in pazienti sottoposti ad una resezione anteriore ultrabassa ed in quelli in cui sia indicato il clampaggio intermittente dellilo epatico. LIOUS efficace nel ridurre lestensione della resezione epatica in pazienti sia con CRLM anche multiple e bilobari .Poich le complicanze maggiori sono frequenti dopo resezioni epatiche maggiori simultanee, riducendo lestensione della resezione del parenchima epatico si pu avere un impatto favorevole sul decorso post operatorio.Le resezioni epatiche ecoguidate radicali ma conservative simultanee ad una resezione colorettale sono una tecnica sicura ed efficace in pazienti con carcinoma colorettale avanzato e andrebbero considerate lopzione primaria in casi selezionati