100 resultados para Filosofia del llenguatge


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Come risposta positiva alle richieste provenienti dal mondo dei giuristi, spesso troppo distante da quello scientifico, si vuole sviluppare un sistema solido dal punto di vista tecnico e chiaro dal punto di vista giurico finalizzato ad migliore ricerca della verità. L’obiettivo ci si prefigge è quello di creare uno strumento versatile e di facile utilizzo da mettere a disposizione dell’A.G. ed eventualmente della P.G. operante finalizzato a consentire il proseguo dell’attività d’indagine in tempi molto rapidi e con un notevole contenimento dei costi di giustizia rispetto ad una normale CTU. La progetto verterà su analisi informatiche forensi di supporti digitali inerenti vari tipi di procedimento per cui si dovrebbe richiedere una CTU o una perizia. La sperimentazione scientifica prevede un sistema di partecipazione diretta della P.G. e della A.G. all’analisi informatica rendendo disponibile, sottoforma di macchina virtuale, il contenuto dei supporti sequestrati in modo che possa essere visionato alla pari del supporto originale. In questo modo il CT diventa una mera guida per la PG e l’AG nell’ambito dell’indagine informatica forense che accompagna il giudice e le parti alla migliore comprensione delle informazioni richieste dal quesito. Le fasi chiave della sperimentazione sono: • la ripetibilità delle operazioni svolte • dettare delle chiare linee guida per la catena di custodia dalla presa in carico dei supporti • i metodi di conservazione e trasmissione dei dati tali da poter garantire integrità e riservatezza degli stessi • tempi e costi ridotti rispetto alle normali CTU/perizie • visualizzazione diretta dei contenuti dei supporti analizzati delle Parti e del Giudice circoscritte alle informazioni utili ai fini di giustizia

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This dissertation is devoted to the study of non-normal (modal) systems for deontic logics, both on the propositional level, and on the first order one. In particular we developed our study the Multi-relational setting that generalises standard Kripke Semantics. We present new completeness results concerning the semantic setting of several systems which are able to handle normative dilemmas and conflicts. Although primarily driven by issues related to the legal and moral field, these results are also relevant for the more theoretical field of Modal Logic itself, as we propose a syntactical, and semantic study of intermediate systems between the classical propositional calculus CPC and the minimal normal modal logic K.

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The thesis explores ways to formalize the legal knowledge concerning the public procurement domain by means of ontological patterns suitable, on one hand, to support awarding authorities in conducting procurement procedures and, on the other hand, to help citizens and economic operators in accessing procurement's notices and data. Such an investigation on the making up of conceptual models for the public procurement domain, in turn, inspires and motivates a reflection on the role of legal ontologies nowadays, as in the past, retracing the steps of the ``ontological legal thinking'' from Roman Law up to now. I try, at the same time, to forecast the impact, in terms of benefits, challenges and critical issues, of the application of computational models of Law in future e-Governance scenarios.

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Principale obiettivo della ricerca è quello di ricostruire lo stato dell’arte in materia di sanità elettronica e Fascicolo Sanitario Elettronico, con una precipua attenzione ai temi della protezione dei dati personali e dell’interoperabilità. A tal fine sono stati esaminati i documenti, vincolanti e non, dell’Unione europea nonché selezionati progetti europei e nazionali (come “Smart Open Services for European Patients” (EU); “Elektronische Gesundheitsakte” (Austria); “MedCom” (Danimarca); “Infrastruttura tecnologica del Fascicolo Sanitario Elettronico”, “OpenInFSE: Realizzazione di un’infrastruttura operativa a supporto dell’interoperabilità delle soluzioni territoriali di fascicolo sanitario elettronico nel contesto del sistema pubblico di connettività”, “Evoluzione e interoperabilità tecnologica del Fascicolo Sanitario Elettronico”, “IPSE - Sperimentazione di un sistema per l’interoperabilità europea e nazionale delle soluzioni di Fascicolo Sanitario Elettronico: componenti Patient Summary e ePrescription” (Italia)). Le analisi giuridiche e tecniche mostrano il bisogno urgente di definire modelli che incoraggino l’utilizzo di dati sanitari ed implementino strategie effettive per l’utilizzo con finalità secondarie di dati sanitari digitali , come Open Data e Linked Open Data. L’armonizzazione giuridica e tecnologica è vista come aspetto strategico per ridurre i conflitti in materia di protezione di dati personali esistenti nei Paesi membri nonché la mancanza di interoperabilità tra i sistemi informativi europei sui Fascicoli Sanitari Elettronici. A questo scopo sono state individuate tre linee guida: (1) armonizzazione normativa, (2) armonizzazione delle regole, (3) armonizzazione del design dei sistemi informativi. I principi della Privacy by Design (“prottivi” e “win-win”), così come gli standard del Semantic Web, sono considerate chiavi risolutive per il suddetto cambiamento.

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La presente tesi ha come scopo quello di individuare alcune problematiche relative all’esercizio e alla limitazione del diritto alla libertà di espressione nel contesto delle attività globali di sorveglianza e controllo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Tali attività, poste in essere da parte degli Stati e da parte degli operatori privati, sono favorite dal nebuloso rapporto tra norme di fonte pubblica, privata e informatica, e sono invece osteggiate dal ricorso, collettivo e individuale, alle possibilità offerte dalle tecnologie stesse per la conduzione di attività in anonimato e segretezza. La sorveglianza globale nel contesto delle privatizzazioni si serve del codice e dell’autonomia privata, così come la resistenza digitale ricorre alle competenze informatiche e agli spazi di autonomia d’azione dell’individuo. In questo contesto, la garanzia dell’esistenza e dell’esercizio dei diritti fondamentali dell’individuo, tra tutti il diritto alla libertà di espressione e il diritto alla tutela della riservatezza, passa per l’adozione di tecniche e pratiche di autotutela attraverso l’utilizzo di sistemi di cifratura e comunicazioni anonime. L’individuo, in questo conflitto tecnico e sociale, si trova a dover difendere l’esercizio dei propri diritti e finanche l’adempimento ai propri doveri, quando attinenti a particolari figure professionali o sociali, quali avvocati, operatori di giustizia, giornalisti, o anche semplicemente genitori. In conclusione dell’elaborato si propongono alcune riflessioni sulla formazione della cittadinanza e del mondo professionale, da parte dei giuristi delle nuove tecnologie, all’uso cosciente, consapevole e responsabile delle nuove tecnologie dell’informazione, con lo stimolo ad orientare altresì le proprie attività alla tutela e alla promozione dei diritti umani fondamentali, democratici, costituzionali, civili e sociali.

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This PhD thesis discusses the impact of Cloud Computing infrastructures on Digital Forensics in the twofold role of target of investigations and as a helping hand to investigators. The Cloud offers a cheap and almost limitless computing power and storage space for data which can be leveraged to commit either new or old crimes and host related traces. Conversely, the Cloud can help forensic examiners to find clues better and earlier than traditional analysis applications, thanks to its dramatically improved evidence processing capabilities. In both cases, a new arsenal of software tools needs to be made available. The development of this novel weaponry and its technical and legal implications from the point of view of repeatability of technical assessments is discussed throughout the following pages and constitutes the unprecedented contribution of this work

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La tesi esplora la riflessione bioetica latino-americana e la sua evoluzione, valutandone i legami, intenzionali e non, con le posizioni bioetiche più consolidate e tendenzialmente dominanti del panorama internazionale. La trattazione indaga lo sviluppo della bioetica nel sub-continente latinoamericano, ponendo in evidenza lo sviluppo delle teorie morali che definiscono l'orizzonte interpretativo del dibattito contemporaneo, come pure le peculiarità della produzione sudamericana in materia di bioetica e la casistica tipica di questi territori. Per una comprensione delle caratteristiche di un pensiero bioetico, tipico di un territorio in via di sviluppo, la tesi presenta la trattazione di due precisi case studies: A- Il progetto peruviano: Propuesta de incorporación del enfoque intercultural y de representantes indígenas en los comités de ética en países multiculturales; B- La biomedicina e gli xenotrapianti in Messico. L'analisi dei casi studio è funzionale alla messa in luce delle caratteristiche costitutive del pensiero latinoamericano e della casistica tipica del territorio. La bioetica Latinoamericana, infatti, sviluppatasi circa con vent'anni di ritardo rispetto ai luoghi di nascita di questa disciplina (Gran Bretagna e USA), rivendica l'esigenza di un dibattito e di una prassi bioetica autoctone, capaci quindi di riassumere in sé stesse concetti e principi declinabili all'interno delle esperienze e delle concrete esigenze che prendono forma nella realtà culturale e socio-economica. Per questo motivo si discosta dalle cosiddette teorie bioetiche classiche rivendicando una bioetica di contestazione che si vincola costitutivamente al linguaggio dei diritti umani. La tesi propone inoltre l'utilizzo dei dati emersi dai casi studio per sviluppare una riflessione sulle modalità e su alcuni esiti della globalizzazione della bioetica. L’analisi si avvale di strumenti e categorie proprie della sociologia, dell’economia e della politica al fine di mettere in evidenza le diverse componenti costitutive e le criticità della bioetica globalizzata.

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La prova informatica richiede l’adozione di precauzioni come in un qualsiasi altro accertamento scientifico. Si fornisce una panoramica sugli aspetti metodologici e applicativi dell’informatica forense alla luce del recente standard ISO/IEC 27037:2012 in tema di trattamento del reperto informatico nelle fasi di identificazione, raccolta, acquisizione e conservazione del dato digitale. Tali metodologie si attengono scrupolosamente alle esigenze di integrità e autenticità richieste dalle norme in materia di informatica forense, in particolare della Legge 48/2008 di ratifica della Convenzione di Budapest sul Cybercrime. In merito al reato di pedopornografia si offre una rassegna della normativa comunitaria e nazionale, ponendo l’enfasi sugli aspetti rilevanti ai fini dell’analisi forense. Rilevato che il file sharing su reti peer-to-peer è il canale sul quale maggiormente si concentra lo scambio di materiale illecito, si fornisce una panoramica dei protocolli e dei sistemi maggiormente diffusi, ponendo enfasi sulla rete eDonkey e il software eMule che trovano ampia diffusione tra gli utenti italiani. Si accenna alle problematiche che si incontrano nelle attività di indagine e di repressione del fenomeno, di competenza delle forze di polizia, per poi concentrarsi e fornire il contributo rilevante in tema di analisi forensi di sistemi informatici sequestrati a soggetti indagati (o imputati) di reato di pedopornografia: la progettazione e l’implementazione di eMuleForensic consente di svolgere in maniera estremamente precisa e rapida le operazioni di analisi degli eventi che si verificano utilizzando il software di file sharing eMule; il software è disponibile sia in rete all’url http://www.emuleforensic.com, sia come tool all’interno della distribuzione forense DEFT. Infine si fornisce una proposta di protocollo operativo per l’analisi forense di sistemi informatici coinvolti in indagini forensi di pedopornografia.

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Riconosciuto il problema dell’accesso ai farmaci come un problema di giustizia globale, la dissertazione, da un lato, è incentrata sullo studio dei diritti umani e sul diritto alla salute da una prospettiva giusfilosofica e, dall’altro, è finalizzata ad analizzare la disciplina brevettuale internazionale, sia approfondendo gli interessi realmente in gioco, sia studiando la struttura economica del brevetto stesso. Si è cercato quindi di guardare a tali interessi da una nuova prospettiva, ipotizzando una gerarchia di valori che sia completa e coerente con gli obiettivi che la dottrina, la giurisprudenza, nonché il diritto internazionale formalmente enunciano. Il progetto di ricerca vuole, in definitiva, arrivare a proporre nuove soluzioni giuridiche al problema dell’accesso ai farmaci. La dissertazione svolge pertanto uno studio critico della proposta di Thomas Pogge, di natura politica e giuridica e sorretta da istanze filosofiche, volta alla soluzione del problema dell’accesso ai farmaci, i.e. l’Health Impact Fund (HIF). Proposta che pone radicalmente in discussione, anche concretamente, il dogma del monopolio concesso con la privativa quale ricompensa per i costi di R&D sostenuti dai titolari dei brevetti e che pone, invece, l’accento sull’effettivo impatto sulla salute globale di ogni singola invenzione. Analizzandone approfonditamente gli aspetti più rilevanti, si passano poi in rassegna, criticamente, le proposte, alternative o di riforma, del sistema di proprietà intellettuale, volte al miglioramento dell’accesso ai farmaci; a tal proposito, si propone quindi una riforma transitoria della disciplina brevettuale, c.d. Trading Time for Space (TTS), che prevede un allungamento temporale dell’esclusiva brevettuale (Time) in cambio della vendita da parte del titolare della privativa del farmaco ad un prezzo accessibile nei Paesi in via di sviluppo (Space).

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Questa ricerca, suddivisa in due parti, si concentra sulle problematiche connesse alla normazione della vita e dei corpi delle donne al tempo delle biotecnologie. La Parte I è una genealogia filosofico-politica che ripercorre le tappe analitico-concettuali del dibattito intorno a biopolitica e tecnoscienza, a partire dai contributi teorici di poststrutturalismo e femminismo neomaterialista, e risponde alle domande: Cosa sono diventati i corpi nell’attuale società bio-info-modificata? Qual'è il ruolo delle scienze nelle metamorfosi che interessano soggettività e rapporti di potere? La Parte II è una cartografia dei modi in cui le biotecnologie, riguardanti i corpi delle donne, si sono sviluppate e diffuse. Essa indaga in modo transdisciplinare come in Italia, e più in generale in Europa, sono state normate le tecniche di interruzione volontaria di gravidanza e fecondazione in vitro. Ampio spazio è dedicato ai modi in cui gli attori della bioetica, istituzionale e non, i medici, laici e cattolici, e le case farmaceutiche hanno affrontato questi temi e quello della contraccezione ormonale maschile. Medicina riproduttiva e rigenerativa sono tematizzate sempre in relazione al quadro normativo, per mostrare in che modo esso influenzi l’accesso ai diritti alla salute e all’autodeterminazione delle donne. Il quadro normativo è analizzato, a sua volta, alla luce dei fatti storici più rilevanti e delle culture più diffuse. L’obiettivo della ricerca è duplice: da un lato essa ha il fine di mostrare il modo in cui i corpi delle donne, e la relativa potenza generatrice, siano diventati uno snodo fondamentale nell’articolazione del biocontrollo e nell'apertura dei nuovi mercati legati a medicina riproduttiva e rigenerativa; dall’altro si propone di argomentare come un biodiritto flessibile, a contenuto storico variabile, condiviso e partecipato, sia un’ipotesi praticabile e virtuosa, utile all'eliminazione del gender gap ancora esistente in materia di diritti riproduttivi e sessuali.

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Big data are reshaping the way we interact with technology, thus fostering new applications to increase the safety-assessment of foods. An extraordinary amount of information is analysed using machine learning approaches aimed at detecting the existence or predicting the likelihood of future risks. Food business operators have to share the results of these analyses when applying to place on the market regulated products, whereas agri-food safety agencies (including the European Food Safety Authority) are exploring new avenues to increase the accuracy of their evaluations by processing Big data. Such an informational endowment brings with it opportunities and risks correlated to the extraction of meaningful inferences from data. However, conflicting interests and tensions among the involved entities - the industry, food safety agencies, and consumers - hinder the finding of shared methods to steer the processing of Big data in a sound, transparent and trustworthy way. A recent reform in the EU sectoral legislation, the lack of trust and the presence of a considerable number of stakeholders highlight the need of ethical contributions aimed at steering the development and the deployment of Big data applications. Moreover, Artificial Intelligence guidelines and charters published by European Union institutions and Member States have to be discussed in light of applied contexts, including the one at stake. This thesis aims to contribute to these goals by discussing what principles should be put forward when processing Big data in the context of agri-food safety-risk assessment. The research focuses on two interviewed topics - data ownership and data governance - by evaluating how the regulatory framework addresses the challenges raised by Big data analysis in these domains. The outcome of the project is a tentative Roadmap aimed to identify the principles to be observed when processing Big data in this domain and their possible implementations.

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This thesis studies how commercial practice is developing with artificial intelligence (AI) technologies and discusses some normative concepts in EU consumer law. The author analyses the phenomenon of 'algorithmic business', which defines the increasing use of data-driven AI in marketing organisations for the optimisation of a range of consumer-related tasks. The phenomenon is orienting business-consumer relations towards some general trends that influence power and behaviors of consumers. These developments are not taking place in a legal vacuum, but against the background of a normative system aimed at maintaining fairness and balance in market transactions. The author assesses current developments in commercial practices in the context of EU consumer law, which is specifically aimed at regulating commercial practices. The analysis is critical by design and without neglecting concrete practices tries to look at the big picture. The thesis consists of nine chapters divided in three thematic parts. The first part discusses the deployment of AI in marketing organisations, a brief history, the technical foundations, and their modes of integration in business organisations. In the second part, a selected number of socio-technical developments in commercial practice are analysed. The following are addressed: the monitoring and analysis of consumers’ behaviour based on data; the personalisation of commercial offers and customer experience; the use of information on consumers’ psychology and emotions, the mediation through marketing conversational applications. The third part assesses these developments in the context of EU consumer law and of the broader policy debate concerning consumer protection in the algorithmic society. In particular, two normative concepts underlying the EU fairness standard are analysed: manipulation, as a substantive regulatory standard that limits commercial behaviours in order to protect consumers’ informed and free choices and vulnerability, as a concept of social policy that portrays people who are more exposed to marketing practices.

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I set out the pros and cons of conferring legal personhood on artificial intelligence systems (AIs), mainly under civil law. I provide functionalist arguments to justify this policy choice and identify the content that such a legal status might have. Although personhood entails holding one or more legal positions, I will focus on the distribution of liabilities arising from unpredictably illegal and harmful conduct. Conferring personhood on AIs might efficiently allocate risks and social costs, ensuring protection for victims, incentives for production, and technological innovation. I also consider other legal positions, e.g., the capacity to act, the ability to hold property, make contracts, and sue (and be sued). However, I contend that even assuming that conferring personhood on AIs finds widespread consensus, its implementation requires solving a coordination problem, determined by three asymmetries: technological, intra-legal systems, and inter-legal systems. I address the coordination problem through conceptual analysis and metaphysical explanation. I first frame legal personhood as a node of inferential links between factual preconditions and legal effects. Yet, this inferentialist reading does not account for the ‘background reasons’, i.e., it does not explain why we group divergent situations under legal personality and how extra-legal information is integrated into it. One way to account for this background is to adopt a neo-institutional perspective and update its ontology of legal concepts with further layers: the meta-institutional and the intermediate. Under this reading, the semantic referent of legal concepts is institutional reality. So, I use notions of analytical metaphysics, such as grounding and anchoring, to explain the origins and constituent elements of legal personality as an institutional kind. Finally, I show that the integration of conceptual and metaphysical analysis can provide the toolkit for finding an equilibrium around the legal-policy choices that are involved in including (or not including) AIs among legal persons.

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This dissertation proposes an analysis of the governance of the European scientific research, focusing on the emergence of the Open Science paradigm: a new way of doing science, oriented towards the openness of every phase of the scientific research process, able to take full advantage of the digital ICTs. The emergence of this paradigm is relatively recent, but in the last years it has become increasingly relevant. The European institutions expressed a clear intention to embrace the Open Science paradigm (eg., think about the European Open Science Cloud, EOSC; or the establishment of the Horizon Europe programme). This dissertation provides a conceptual framework for the multiple interventions of the European institutions in the field of Open Science, addressing the major legal challenges of its implementation. The study investigates the notion of Open Science, proposing a definition that takes into account all its dimensions related to the human and fundamental rights framework in which Open Science is grounded. The inquiry addresses the legal challenges related to the openness of research data, in light of the European Open Data framework and the impact of the GDPR on the context of Open Science. The last part of the study is devoted to the infrastructural dimension of the Open Science paradigm, exploring the e-infrastructures. The focus is on a specific type of computational infrastructure: the High Performance Computing (HPC) facility. The adoption of HPC for research is analysed from the European perspective, investigating the EuroHPC project, and the local perspective, proposing the case study of the HPC facility of the University of Luxembourg, the ULHPC. This dissertation intends to underline the relevance of the legal coordination approach, between all actors and phases of the process, in order to develop and implement the Open Science paradigm, adhering to the underlying human and fundamental rights.

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Biobanks are key infrastructures in data-driven biomedical research. The counterpoint of this optimistic vision is the reality of biobank governance, which must address various ethical, legal and social issues, especially in terms of open consent, privacy and secondary uses which, if not sufficiently resolved, may undermine participants’ and society’s trust in biobanking. The effect of the digital paradigm on biomedical research has only accentuated these issues by adding new pressure for the data protection of biobank participants against the risks of covert discrimination, abuse of power against individuals and groups, and critical commercial uses. Moreover, the traditional research-ethics framework has been unable to keep pace with the transformative developments of the digital era, and has proven inadequate in protecting biobank participants and providing guidance for ethical practices. To this must be added the challenge of an increased tendency towards exploitation and the commercialisation of personal data in the field of biomedical research, which may undermine the altruistic and solidaristic values associated with biobank participation and risk losing alignment with societal interests in biobanking. My research critically analyses, from a bioethical perspective, the challenges and the goals of biobank governance in data-driven biomedical research in order to understand the conditions for the implementation of a governance model that can foster biomedical research and innovation, while ensuring adequate protection for biobank participants and an alignment of biobank procedures and policies with society’s interests and expectations. The main outcome is a conceptualisation of a socially-oriented and participatory model of biobanks by proposing a new ethical framework that relies on the principles of transparency, data protection and participation to tackle the key challenges of biobanks in the digital age and that is well-suited to foster these goals.