35 resultados para Modena, ex-convento delle Dominicane, Dominicane, convento, patrimonio artistico
Resumo:
La tesi si prefigge di far luce sui rapporti intercorrenti tra il procedimento applicativo delle misure di prevenzione personale di competenza giudiziale e il processo penale. Nello specifico, l’obiettivo è quello di mettere in evidenza tanto le interferenze, quanto le somiglianze e le inaccettabili divergenze tra i due riti. Nonostante dall’art. 29 cod. ant. traspaia un’apparente indifferenza tra azione penale e azione di prevenzione, infatti, le due sfere di tutela sono così intrecciate da rendere estremamente difficile sostenere che l’una in qualche modo non sia almeno condizionata dall’andamento dell’altra. Il fatto poi che l’unica disposizione contenente la disciplina del procedimento preventivo rinvii, per quanto non espressamente previsto e sempreché vi sia compatibilità, a quella dell’incidente di esecuzione ex art. 666 c.p.p., rimarca la vicinanza con il rito penale; una vicinanza che obbliga dottrina e giurisprudenza a interrogarsi per comprendere se almeno le principali tra le regole e i principi dettati per il processo penale possano valere anche per quello di prevenzione. Il cuore del lavoro sarà dunque dedicato a questa controversa opera di ricostruzione, al fine di individuare le garanzie che devono (o almeno dovrebbero) essere riconosciute al proposto.
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En la civilización de la antigua Roma, tres de los aspectos más importantes de la vida cotidiana estaban vinculados a la arquitectura: las termas, los acueductos y las tumbas. Esta investigación propone el estudio de la integración de sistemas avanzados para la documentación, gestión y valorización del patrimonio arquitectónico funerario de la Vie Latina y la Appia Antica, en estrecha relación con el tema del Paisaje Cultural. De hecho, el Parque de las Tumbas Latinas alberga uno de los complejos funerarios más importantes, que en la actualidad conserva el aspecto tradicional del antiguo paisaje romano. A lo largo de una vía empedrada, como todas las vías consulares, la Vía Latina (al igual que la Vía Appia Antica), que, como recordaba Tito Livio, conectaba en su día las ciudades de Roma con Capua, sigue manteniendo "congelado" el antiguo trazado urbano/paisajístico. El sistema multiforme del Ager Romanus y del sitio cultural Via Latina/Appia Antica estudiado en esta investigación es, por tanto, comparable a una estructura viva y dinámica y, como tal, debe ser analizada. Por lo tanto, para diseñar una herramienta de protección y gestión tan "potente" y adecuada para un sitio histórico de enorme importancia, fue necesario utilizar las técnicas de levantamiento arquitectónico más avanzadas que se utilizan actualmente (como el escaneo láser y la fotogrametría, junto con un software de análisis específico), acompañadas de un estudio en profundidad de las técnicas de construcción antiguas. El último aspecto clave que pretende abordar la investigación es la catalogación. De hecho, los sitios y monumentos históricos no se pueden mantener sólo mediante su uso y utilización pasiva, sino activando todas las operaciones de protección y conservación mediante intervenciones directas (mantenimiento/restauración) e indirectas, como la catalogación constante de las obras históricas y la consiguiente "catalogación dinámica".
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Il patrimonio residenziale italiano ammonta a 12,2 milioni di edifici, di cui il 57,5% ha più di 50 anni ed è stato costruito in assenza di normative specifiche, in termini di sicurezza sismica, resistenza al fuoco, efficienza energetica e accessibilità, e manifesta un’avanzata obsolescenza. Agire su questo patrimonio significa operare tramite le due macro categorie di intervento: demolizione/ricostruzione o riqualificazione energetica. Questa ricerca dottorale vuole indagare la demolizione/ricostruzione di comparti urbani periferici, costruiti tra 1945-1965, quale strategia di rigenerazione urbana, integrandola in un modello edilizio basato sui criteri dell’economia circolare. Vengono definite le caratteristiche costruttive e i principi di questo modello di progettazione ecosistemica, denominato Integrho, che coniuga i criteri di ecodesign nel ciclo di vita (Building in Layers, Design for Disassembly e il Design out Waste) con quelli di bioclimaticità e di adattabilità funzionale. Il lavoro è stato improntato secondo due livelli gerarchici, scala urbana e scala edilizia, tra loro correlate mediante quella intermedia dell’isolato, al fine di ottenere un obiettivo di natura metodologica: definire uno strumento di supporto decisionale, capace di indirizzare tra le categorie di intervento attraverso parametri oggettivi, valutati con analisi comparative speditive. Tale metodologia viene applicata al contesto di Bologna, e si fonda sulla creazione di un’approfondita base conoscitiva attraverso la catalogazione delle 8.209 pratiche edilizie di nuova costruzione presentate tra 1945 e il 1965. Tale strumento georeferenziato, contenente informazioni tipologiche, costruttive ecc., è impiegato per valutare in modo quantitativo e speditivo i consumi energetici, i materiali incorporati, gli impatti ambientali e i costi economici dei differenti scenari di intervento nel ciclo di vita. Infine, l’applicazione del modello edilizio Integrho e del paradigma Ri-Costruire per Ri-Generare ad uno degli isolati periferici selezionati, è impiegata come esemplificazione dell’intero processo, dalla fase conoscitiva a quella strumentale, al fine di verificarne l’attendibilità e l’applicabilità su larga scala.
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La perfusione polmonare extracorporea (EVLP) è una tecnica utilizzata dal 2010 per valutare e migliorare la qualità dell'organo da trapiantare e il danno da ischemia-ripefusione (IRI). Tale perfusione utilizza la soluzione di Steen, la cui composizione è solo parzialmente nota. Lo scopo è quello di identificare gli effetti di T3 su IRI polmonare ex vivo, in un modello di ratto di donatore a cuore non battente. Animali (40) randomizzati in otto gruppi e il protocollo EVLP sono stati standardizzati nel nostro centro. Sono state valutate la funzione polmonare, PEEP, la resistenza vascolare polmonare totale a 45, 60, 120 e 180 minuti di EVLP per eseguire analisi di gas, dosaggio del mediatore di infiammazione, mitocondriale libero DNA, freeT3 e freeT4. Alla fine dei campioni di tessuto polmonare sono stati congelati dal dosaggio ATP, espressione genica, DNA mitocondriale, T3. Non date le concentrazioni del produttore, abbiamo analizzato gli acidi grassi liberi, vitamine, ormoni e composizione della soluzione Steen. Risultati La soluzione di steen contiene albumina umana x2 nel siero umano (7,5-8 g/dl): le concentrazioni di ft4 e ft3 sono x2 quelle nel siero umano e vengono rilasciati dall'albumina. La concentrazione di ft4 e ft3 non è cambiata durante l'EVLP. La Steen ha alta fluorescenza per l'alta concentrazione delle molecole aromatiche (ormoni) mai descritto in precedenza. NADH e mtDNA nel perfused aumenta con danno ischemico e nel gruppo trattato con T3 Conclusione Il modello EVLP è già convalidato nella perfusione nel trapianto polmonare, ma è necessario approfondire l'effetto della Steen in termini di ormoni e analiti. L'effetto sull'IRI dell'EVLP sembra essere influenzato negativamente da un T3 troppo alto in Steen, cosa che descriviamo per la prima volta. L'ulteriore aggiunta di T3 provoca disfunzione mitocondriale e infiammazione.
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This research addresses the use of ex ante contracts to arbitrate tort claims in domestic settings using law and economics research methodologies. Potential economic benefits from using arbitration, particularly between informed and knowledgeable parties and in international business transactions, are not guaranteed in domestic disputes. Arbitration can potentially be used to manipulate the adjudication process. This research has several findings. There is a lack of information available concerning the use of arbitration to adjudicate tort claims. Proxy measurements concerning the demand for third party adjudication and other legal indicators are a poor substitute for the information hidden behind the veil of arbitration. There is the potential for the strategic use of ex ante contracts to arbitrate tort claims by repeat player tortfeasors to domestic tort claims, both individually and in concert with other repeat player firms. These strategic efforts aim to: manipulate enforcement errors for tort claims, avoid procedural rules which have the effect of lowering enforcement errors, enable a unique type of domestic forum arbitrage, shirk from taking due care, capture the economic benefit of using arbitration, manipulate the stock of precedents and production of public goods from courts, collude in these underlying efforts, restrain competition, indirectly fix prices, and other aims which increase the repeat player tortfeasor’s or their industries economic gains related to their underlying contracts and tort disputes. This research also demonstrates how this subject is appropriate for further academic research and why states should be cautious of giving carte blanche to arbitrate all domestic tort claims.