17 resultados para Media, Arts and Design
Resumo:
This Ph.D. thesis consists in three research papers focused on the relationship between media industry and the financial sector. The importance of a correct understanding what is the effect of media on financial markets is becoming increasingly important as long as fully informed markets hypothesis has been challenged. Therefore, if financial markets do not have access to complete information, the importance of information professionals, the media, follows. On the other side, another challenge for economic and finance scholar is to understand how financial features are able to influence media and to condition information disclosure. The main aim of this Ph.D. dissertation is to contribute to a better comprehension for both the phenomena. The first paper analyzes the effects of owning equity shares in a newspaper- publishing firm. The main findings show how for a firm being part of the ownership structure of a media firm ends to receive more and better coverage. This confirms the view in which owning a media outlet is a source of conflicts of interest. The second paper focuses on the effect of media-delivered information on financial markets. In the framework of IPO in the U.S. market, we found empirical evidence of a significant effect of the media role in the IPO pricing. Specifically, increasing the quantity and the quality of the coverage increases the first-day returns (i.e. the underpricing). Finally the third paper tries to summarize what has been done in studying the relationship between media and financial industries, putting together contributes from economic, business, and financial scholars. The main finding of this dissertation is therefore to have underlined the importance and the effectiveness of the relationship between media industry and the financial sector, contributing to the stream of research that investigates about the media role and media effectiveness in the financial and business sectors.
Resumo:
Il lavoro di ricerca è rivolto ad indagare l’emersione di schemi di variazione comuni all’arte e al design, limitatamente al contesto italiano e in un arco di tempo che va dalla metà degli anni Sessanta del secolo scorso a oggi. L’analisi vuole rintracciare, mediante l’applicazione della metodologia fenomenologica, un sentire condiviso tra le due discipline e, nel pieno rispetto dei relativi linguaggi e con nessuna volontà di sudditanza degli uni rispetto agli altri, individuare i rapporti di corrispondenza omologica capaci di mettere in luce lo spirito del tempo che le ha generate. La ricerca si pone l’obiettivo di estendere gli studi sul contemporaneo attraverso un’impostazione che intende applicare gli strumenti metodologici della critica d’arte all’evoluzione stilistica delle tendenze del design italiano. Non si è voluto redigere una “storia” del design italiano ma, considerata anche l’ampiezza dell’argomento, si è necessariamente proceduto a delimitare il territorio di applicazione scegliendo di prendere in considerazione il solo settore del design dell’arredo. Si è dunque optato per una visione globale delle vicende del design del prodotto, tesa ad indagare gli snodi principali, concentrando pertanto l’analisi su alcuni protagonisti della cultura del progetto, ossia su quelle figure risultate dominanti nel proprio tempo perché capaci con il loro lavoro di dare un contribuito determinante alla comprensione delle fasi evolutive del design italiano. Gli strumenti utili a condurre l’analisi provengono principalmente dalla metodologia binaria individuata dallo storico dell’arte Heinrich Wölfflin e dagli studi di Renato Barilli, il cui impianto culturologico ha fornito un indispensabile contributo al processo di sistematizzazione dei meccanismi di variazione interni alle arti; sia quelli di tipo orizzontale, di convergenza reciproca con gli altri saperi, che di tipo verticale, in rapporto cioè con le scoperte scientifiche e tecnologiche della coeva cultura materiale.