20 resultados para Discontinuity


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La corretta modellizzazione della zona del riflettore dei sistemi GEN III+ è un passaggio fondamentale per un’accurata predizione dei parametri di cella il cui valore influenza direttamente la distribuzione di potenza su tutto il nocciolo. Tale esigenza si è resa ancora più stringente dopo la constatazione che il fenomeno del “tilt power” risulta essere più amplificato nei noccioli nucleari equipaggiati con un riflettore pesante. Per tali ragioni, nel presente lavoro di tesi si è dedicata particolare attenzione alle metodiche di modellizzazione ed alla generazione delle sezioni d’urto efficaci omogenee ed agli assembly discontinuity factors (ADF) nella zona di riflessione. Il codice deterministico utilizzato per il calcolo è SCALE 6.1.3. La notevole differenza nelle proprietà neutroniche associata ad un’elevata eterogeneità geometrica tra un nocciolo ed un riflettore hanno suggerito di effettuare un’analisi preliminare sul sistema riflettente GEN II proposto nel benchmark NEA-NSC-DOC (2013) per testare la capacità di SCALE 6.1.3 di effettuare un corretto calcolo di cella adottando una modellizzazione monodimensionale assembly/riflettore. I risultati ottenuti sono confrontati con quelli presentati nel benchmark e e con quelli valutati attraverso il codice Monte Carlo SERPENT 2.0 confermando la capacità di calcolo di SCALE 6.1.3. L’analisi sulla modellizzazione dei sistemi riflettenti GEN III+ è stata effettuata ricavando il valore dei parametri di cella per configurazioni omogenee ed una serie di configurazioni geometriche esatte che comprendono tutte le modellizzazioni del sistema riflettente lungo la direzione angolare del riflettore. Si è inoltre effettuata un’analisi di sensitività su parametri operativi e sui parametri di codice. Si è infine effettuato un calcolo in color-set per indagare l’influenza degli effetti 2-D sui parametri di cella. I risultati prodotti rappresentano un contributo migliorativo nella conoscenza dei parametri di cella di riflettore e potranno essere utilizzati per una più precisa valutazione del fenomeno del tilt nei sistemi GEN III+.

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This dissertation consists of three papers. The first paper "Managing the Workload: an Experiment on Individual Decision Making and Performance" experimentally investigates how decision-making in workload management affects individual performance. I designed a laboratory experiment in order to exogenously manipulate the schedule of work faced by each subject and to identify its impact on final performance. Through the mouse click-tracking technique, I also collected interesting behavioral measures on organizational skills. I found that a non-negligible share of individuals performs better under externally imposed schedules than in the unconstrained case. However, such constraints are detrimental for those good in self-organizing. The second chapter, "On the allocation of effort with multiple tasks and piecewise monotonic hazard function", tests the optimality of a scheduling model, proposed in a different literature, for the decisional problem faced in the experiment. Under specific assumptions, I find that such model identifies what would be the optimal scheduling of the tasks in the Admission Test. The third paper "The Effects of Scholarships and Tuition Fees Discounts on Students' Performances: Which Monetary Incentives work Better?" explores how different levels of monetary incentives affect the achievement of students in tertiary education. I used a Regression Discontinuity Design to exploit the assignment of different monetary incentives, to study the effects of such liquidity provision on performance outcomes, ceteris paribus. The results show that a monetary increase in the scholarships generates no effect on performance since the achievements of the recipients are all centered near the requirements for non-returning the benefit. Secondly, students, who are actually paying some share of the total cost of college attendance, surprisingly, perform better than those whose cost is completely subsidized. A lower benefit, relatively to a higher aid, it motivates students to finish early and not to suffer the extra cost of a delayed graduation.

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This thesis tries to further our understanding for why some countries today are more prosperous than others. It establishes that part of today's observed variation in several proxies such as income or gender inequality have been determined in the distant past. Chapter one shows that 450 years of (Catholic) Portuguese colonisation had a long-lasting impact in India when it comes to education and female emancipation. Furthermore I use a historical quasi-experiment that happened 250 years ago in order to show that different outcomes have different degrees of persitence over time. Educational gaps between males and females seemingly wash out a few decades after the public provision of schools. The male biased sex-ratios on the other hand stay virtually unchanged despite governmental efforts. This provides evidence that deep rooted son preferences are much harder to overcome, suggesting that a differential approach is needed to tackle sex-selective abortion and female neglect. The second chapter proposes improvements for the execution of Spatial Regression Discontinuity Designs. These suggestions are accompanied by a full-fledged spatial statistical package written in R. Chapter three introduces a quantitative economic geography model in order to study the peculiar evolution of the European urban system on its way to the Industrial Revolution. It can explain the shift of economic gravity from the Mediterranean towards the North-Sea ("little divergence"). The framework provides novel insights on the importance of agricultural trade costs and the peculiar geography of Europe with its extended coastline and dense network of navigable rivers.

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La presente ricerca è rivolta allo studio della progettazione scolastica ed è stata finalizzata all’osservazione dell’impatto prodotto su di essa dalla progressiva introduzione dei nuovi documenti di progettazione oggi in uso nelle scuole italiane. Al fine di delineare i costrutti fondamentali da indagare è stato realizzato uno studio preliminare della letteratura scientifica di riferimento a partire dal dibattito statunitense sul curricolo avviato a inizio Novecento. Dopo una ricognizione sui successivi studi realizzati in ambito nordamericano ed europeo, una parte della ricerca è stata specificamente dedicata al dibattito nel contesto italiano. L’ultima parte di questo percorso è stata rivolta alla recente ripresa di interesse verso le ricerche sul curricolo e le nuove prospettive portate dall’internazionalizzazione di questi studi dovute all’opera dei cosiddetti riconcettualizzatori. La seconda parte della ricerca è stata dedicata allo studio della normativa scolastica italiana in tema di progettazione a partire dal secondo dopoguerra. Particolare attenzione è stata data alle riforme degli ultimi due decenni. Su queste basi teoriche e concettuali è stato quindi predisposto il percorso di ricerca empirica realizzato nelle scuole campione e la successiva analisi dei dati raccolti. Lo scopo della ricerca è stato quello di evidenziare e quantificare l’entità e la natura dei potenziali elementi di continuità e di discontinuità presenti nel sistema di progettazione scolastica attraverso la voce dei docenti che operano sul campo. Il campione è stato individuato tra gli istituti comprensivi della provincia di Udine. Una ricerca analoga è stata condotta presso le scuole statali italiane in Spagna, nelle città di Madrid e Barcellona, dove ancora non sono state introdotte le nuove pratiche di progettazione. Questo ha consentito di poter comparare i dati in un contesto paragonabile a quello previgente in Italia e di fare ulteriori valutazioni sull’impatto prodotto sul lavoro dei docenti dall’introduzione dei nuovi documenti di progettazione.

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La distruzione del Secondo Tempio di Gerusalemme nel 70 e.v. rappresenta un momento cruciale nell’evoluzione storica e teologica della religione giudaica. Prima della catastrofe, l’intero sistema cultuale si fondava sulle ritualità sacrificali, che si concentravano esclusivamente nel santuario gerosolimitano. Con la caduta di quest’ultimo e il venir meno delle sue prassi, il giudaismo dovette ripensare totalmente la propria religiosità, la quale andò gradualmente a imperniarsi sulla preghiera e su atti di devozione non cruenti, in una prospettiva più aperta, mobile e orizzontale. Pertanto, questa ricerca si pone lo scopo di analizzare, in una prospettiva fortemente votata all’antropologia, alla storia e alla sociologia della religione, il senso profondo di tale trasformazione. A questo fine, è stato studiato il culto sacrificale e liturgico giudaico precedente e successivo al 70 e.v., indagando in particolare alcuni aspetti specifici, quali la spazialità sacra, la gestualità rituale e l’uso della musica. In questo modo, è stato possibile delineare alcune logiche fondamentali che costituiscono la struttura dell’intero sistema religioso. Confrontando quelle del periodo del Secondo Tempio con quelle posteriori a esso, è dunque emersa una certa linearità, ma anche una forte discontinuità nella percezione del sacro e dei suoi rituali, fornendo così una nuova interpretazione del significato di una trasformazione di così vasta portata.