Toward interoperable bioscience data.

To make full use of research data, the bioscience community needs to adopt technologies and reward mechanisms that support interoperability and promote the growth of an open 'data commoning' culture. Here we describe the prerequisites for data commoning and present an established and growing ecosystem of solutions using the shared 'Investigation-Study-Assay' framework to support that vision.

Effect of embryo culture media on birthweight and length in singleton term infants after IVF-ICSI.

QUESTIONS UNDER STUDY: To investigate if two distinct, commercially available embryo culture media have a different effect on birthweight and length of singleton term infants conceived after IVF-ICSI. METHODS: University hospital based cohort study. Between 1 January 2000 and 31 December 2004, patients conceiving through IVF-ICSI at the University Hospital, Lausanne have been allocated to two distinct embryo culture media. Only term singleton pregnancies were analysed (n = 525). Data analysis was performed according to two commercially available culture media: Vitrolife (n = 352) versus Cook (n = 173). Analysis was performed through linear regression adjusted for confounders. Media were considered equivalent if the 95% confidence interval lay between -150 g/+150 g. RESULTS: Length, gestational age and distribution of birthweight percentiles did not differ between groups (for both genders). Analysis of the whole cohort, adjusted for a subset of confounders, resulted in a statistically not different mean birthweight between the two groups (Vitrolife +37 g vs Cook, 95%CI: -46 g to 119 g) suggesting equivalence. Adjustment for an enlarged number of confounders in a subsample of patients (n = 258) also revealed no relevant mean birthweight difference of +71 g (95%CI: -45 g to 187 g) in favour of Vitrolife; however, lacking power to prove equivalence. CONCLUSIONS: Our data suggest that significant differences in birthweight due to these two distinct, commercially available embryo culture media are unlikely.

Life design: Un paradigma per la costruzione della vita professionale nel XXI secolo

In questo inizio di secolo, la nuova organizzazione sociale del lavoro pone una serie di domande e di sfide ai ricercatori che intendono aiutare le persone a progettare la loro vita lavorativa. Nell'era della globalizzazione anche per quanto riguarda il career counseling, abbiamo deciso di affrontare queste problematiche e di dare delle risposte che si caratterizzassero come innovative attraverso la costituzione di un forum di discussione internazionale. Si è proceduto in questo modo per evitare le difficoltà che generalmente si incontrano quando si mettono a punto dei modelli e dei metodi in un Paese e poi si esportano in altre culture con l'intento di adattarli alle stesse. Questo articolo presenta i primi risultati della collaborazione che si è registrata - un modello e dei metodi per la consulenza di orientamento. Il modello per l'intervento nell'ambito dell'approccio Life Design si caratterizza per cinque presupposti relativi al modo di vedere le persone e la loro vita lavorativa. Essi riguardano le possibilità contestuali, i processi dinamici, i progressi non-lineari, le molteplici prospettive e la presenza di pattern personali. Partendo da questi cinque presupposti abbiamo messo a punto un modello basato sull'epistemologia del costruzionismo sociale, che sostiene che la conoscenza e l'identità di un individuo sono i prodotti dell'interazione sociale e che il significato è costruito attraverso il discorso. Questo approccio fa riferimento anche alla teoria della costruzione di sé di Guichard (2005) e della costruzione della vita professionale di Savickas (2005), che descrivono le azioni utili a facilitare la progettazione del proprio futuro. Particolare attenzione viene data agli interventi nel corso dell'arco di vita, olistici, contestuali e preventivi.