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Resumo:
Questo manuale propone un'introduzione all'analisi dei percorsi di vita individuali in una prospettiva interdisciplinare che integra sociologia, demografia, psicologia sociale e dello sviluppo. Quali sono le più importanti trasformazioni dell'identità che caratterizzano il percorso di vita e quali strategie di regolazione del Sè sono utilizzate dagli individui per superare gli eventi critici dell'esistenza? In che modo il contesto storico e sociale influisce sulle traiettorie individuali? Nel rispondere a tali interrogativi gli autori illustrano, sintetizzando i principali contributi della ricerca, l'évoluzione delle traiettorie familiari e relazionali, professionali e di aprtecipazione sociale, oltre a quelle collegate alla salute fisica e psichica, all'adolescenza alla vecchiaia.
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Capsule We present a review of the propensity to eat reptiles in the Barn Owl Tyto alba in Europe. Based on the analysis of 591 published studies reporting 3.07 million prey items identified in pellets, only 2402 reptiles (0.08%) were found. Reptiles were most often captured in southern parts of the European continent and on islands. A large proportion of the 1304 identified reptiles to the species level were nocturnal Gekkonidae (77.1%).
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Sintesi II presente lavoro di ricerca, maturato nel quadro di un dottorato in storia contemporanea, propone una ricostruzione dei percorsi materiali e dei percorsi culturali degli emigrati italiani in Svizzera tra la tìne della Seconda guerra mondiale e i primi anni Settanta. Le principali fonti di prima mano adoperate nella ricerca consistono in tre diversi generi di narrazioni autobiogratìche: le fonti orali (cento interviste complessive raccolte e analizzate); le scritture epistolari (tre fondi per un totale di circa duecento lettere); le scritture scolastiche di adolescenti e giovani emigrati italiani, iscritti, tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta, ad una scuola privata del Canton Zurigo (circa seicento temi validi come prova di lingua italiana per il conseguimento della licenza media tra il 1973 e il 1974). Le fonti soggettive raccolte hanno permesso di tracciare i profili di numerosi di percorsi migratori vissuti da queste persone, lavorando, in primo luogo, sulla loro dimensione materiale, ovvero sulle tappe íìsiche, dal viaggio, alla ricerca del posto di lavoro e dell'alloggio, alla formazione di una famiglia, agli strumenti utilizzati per mantenersi in contatto con il proprio paese d'origine. Si sono poi inquadrate alcune delle possibili evoluzioni ideologiche e culturali, nei termini consentiti dallo studio della memoria e delle rappresentazioni di sé, offerte dagli emigrati stessi. In sintesi, quindi, il lavoro propone una ricostruzione di un frammento di storia dell'emigrazione italiana, con tutte le specitìcità legate a un paese di accoglienza, la Svizzera, e a un periodo storico, il Secondo dopoguerra. Alcuni dei caratteri principali dei percorsi materiali sono senz'altro legati alle peculiarità della legislazione svizzera, con la detìnizione di "straniero" che dava, le condizioni di vita che rendeva praticabili e possibili, i passaggi di tempo che imponeva per avere una permesso a tempo indeterminato, per raggiungere una certa stabilità, per ricomporre il proprio nucleo familiare. Anche alcuni fenomeni culturali erano legati a queste dimensioni specitïche, per cui non hanno riscontro, negli stessi termini, in altri contesti e in altri periodi. Accanto alle peculiarità e alle differenze che questa storia ha rispetto ad altre storie di emigrazione legate ad altri paesi e ad altri contesti, dal lavoro emergono processi e fenomeni di interesse più generale, qualora ci si interessi di fenomeni migratori, di conflitti, di inclusione e di esclusione di gruppi umani differenti. Alcune delle problematiche che si sono poste nella storia in analisi -per esempio quelle relative alla scolarizzazione dei minori, al rapporto tra diritto di residenza e obbligo di impiego, alla presenza di clandestini e al loro rapporto con associazioni o gruppi di assistenza legali o illegali -sono senza dubbio utili riferimenti per chi oggi voglia ragionare su problematiche analoghe poste in diversi contesti.
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Several hypotheses might explain the evolution and maintenance of colour morphs within animal populations. The 'alternative foraging strategy' hypothesis states that alternative colour morphs exploit different ecological niches. This hypothesis predicts that morphs differ in diet, either because foraging success on alternative prey species is morph-dependent or because differently coloured individuals exploit alternative habitats. I examined this prediction in the Barn Owl Tyto alba, a bird that varies in plumage coloration continuously from dark reddish-brown to white. On the European continent, Owls are light-coloured (subspecies T. a. alba) in the south and reddish-brown (T. a. guttata) in the north; in central Europe the two subspecies interbreed, generating many colour variants. If plumage coloration indicates alternative foraging strategies, in sympatry dark- and light-coloured owls should consume prey species that are typical of the diets of T. a. guttata and T. a. alba in allopatry, respectively. In line with this prediction, both in allopatry and in sympatry in Switzerland T. a. guttata fed primarily upon Common Voles Microtus arvalis and T. a. alba upon Wood Mice Apodemus spp. Statistical analyses suggest that morph-dependent diet did not arise from a non-random habitat distribution of owls with respect to plumage coloration. This suggests that foraging success upon alternative prey is morph-dependent.