40 resultados para Palestrina, Giovanni Pierluigi, ca.1525-1594


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Recently it has been shown that the c-Jun N-terminal kinase (JNK) plays a role in thrombin preconditioning (TPC) in vivo and in vitro. To investigate further the pathways involved in TPC, we performed an immunohistochemical study in hippocampal slice cultures. Here we show that the major target of JNK, the AP-1 transcription factor c-Jun, is activated by phosphorylation in the nuclei of neurons of the CA1 region by using phospho-specific antibodies against the two JNK phosphorylation sites. The activation is early and transient, peaking at 90 min and not present by 3 hr after low-dose thrombin administration. Treatment of cultures with a synthetic thrombin receptor agonist results in the same c-Jun activation profile and protection against subsequent OGD, both of which are prevented by specific JNK inhibitors, showing that thrombin signals through PAR-1 to JNK. By using an antibody against the Ser 73 phosphorylation site of c-Jun, we identify possible additional TPC substrates.

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La tesi di Dottorato, condotta in accordo di colutela tra l'Università di Roma Tor Vergata e l'UNIL di Losanna, ha affrontato l'analisi di un gruppo di undici disegni custodia presso la National Gallery of Scotland di Edimburgo, copie di alcuni dei più significativi mosaici medioevali delle chiese di Roma, ricostruendone la genesi, quindi le vicende legate alla committenza, e il percorso collezionistico. I disegni scozzesi, oggetto di un importante articolo di Julian Gardner pubblicato sul Burlington Magatine nel 1973, furono commissionati intorno agli anni Settanta del XVII secolo dall'antiquario romano Giovanni Giustino Ciampini (1633-1698) in connessione alla stesura della sua opera di erudizione più avvertita e famosa: i Vetera Mommenta in' quibus praecipue Musiva Opera, sacrarum, profanan,mque, Aedìum structura, ac nonnulli antiqui ritus dissertationibus iconìbusque illustrantur. La composizione dei Vetera Mommenta - un'opera riccamente illustrata che nasce per rispondere alle esigenze della ideologia della Chiesa di Roma in un momento di rinnovata crisi del sistema - impone a Ciampini di porsi da un lato nella prospettiva della più alta tradizione antiquaria cinque e seicentesca, di cui recupera i metodi di lettura e di analisi applicati allo studio delle monete e dei monumenti antichi interpretati quali prove per la ricostruzione storica, e dall'altra, come è emerso dalle mie ricerche, lo pone immediatamente in contatto con gli avamposti del più moderno metodo di indagine storica e filologica applicato alle fonti e ai documenti della storia ecclesiastica, inaugurato dall'ambiente bollandista e inaurino. I monumenti paleocristiani e medioevali assumono in quest'ottica lo status di 'fatti incontestabili', le fonti primarie attraverso le quali Ciampini ricuce le tappe salienti della storia della Chiesa, da Costantino fino al XV secolo. Nel 1700 le copie di Edimburgo arrivano nelle mani del mercante e connoisseur milanese il padre oratoriano Sebastiano Resta (1635-1714), di stanza a Roma presso la Chiesa Nuova della Vallicella dal 1660, che decide di rilegarle tutte insieme in un volume da donare al suo maggiore acquirente e patrono, il vescovo di Arezzo Giovanni Matteo Marchetti. Come spiega Resta in alcune sue lettere, il presente avrebbe dovuto costituire insieme una curiosità ed offrire un confronto: infatti «le copie delli mosaici di Roma che erano di Monsignor Ciampini» - afferma Resta - avrebbero mostrato al Marchetti «le maniere di que' tempi gottici, barbari e divoti de cristiani e [fatto] spiccare i secoli seguenti». Questa indagine infatti ha fatto riemergere aspetti della precoce attenzione di Sebastiano Resta per l'arte dei "secoli bassi", mai debitamente affrontata dagli studi. E' infatti sulla scorta di una profonda conoscenza dei testi della letteratura artistica, e in connessione alla esplosione vivacissima della controversia Malvasia/Baldinucci sul primato del risorgere delle arti in Toscana, che Sebastiano a partire dagli anni Ottanta del Seicento comincia a meditare sul Medioevo artistico con il fine di spiegare l'evoluzione del linguaggio tecnico e formale che ha condotto alla perfezione dell'atte moderna. In questa prospettiva ι disegni del XIV e XV secolo che egli riuscì ad intercettare sul mercato valgono quali testimonianze delle maniere degli artefici più antichi e sono imbastiti nei molteplici album che Resta compone nel rispetto della successione cronologica dei presunti autori, e ordinati in base alle scuole pittoriche di pertinenza. La tesi permette perciò di descrivere nelle loro diverse specificità: da un lato il modo dei conoscitori come Resta, interessati nell'opera al dato stilistico, con immediate e sensibili ricadute sul mercato, e disposti anche con passione a ricercare i documenti relativi all'opera in quanto pressati dall'urgenza di collocarla nella sequenza cronologica dello sviluppo del linguaggio formale e tecnico; dall'altro gli antiquari come Ciampini e come Bianchini, per i quali le opere del passato valgono come prove irrefutabili della ricostruzione storica, e divengono quindi esse stesse, anche nel loro statuto di copia, documento della stona. Sono due approcci che si manifestano nel Seicento, e talvolta in una medesima persona, come mostra il caso anche per questo cruciale di Giovati Pietro Bellori, ma che hanno radici cinquecentesche, di cui i protagonisti di queste vicende sono ben consapevoli: e se dietro Resta c'è palesemente Vasari, dietro Ciampini e soprattutto Bianchini c'è la più alta tradizione antiquaria del XVI secolo, da Antonio Augustin a Fulvio Orsini.

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The geochemical compositions of biogenic carbonates are increasingly used for palaeoenvironmental reconstructions. The skeletal delta O-18 temperature relationship is dependent on water salinity, so many recent studies have focused on the Mg/Ca and Sr/Ca ratios because those ratios in water do not change significantly on short time scales. Thus, those elemental ratios are considered to be good palaeotemperature proxies in many biominerals, although their use remains ambiguous in bivalve shells. Here, we present the high-resolution Mg/Ca ratios of two modern species of juvenile and adult oyster shells, Crassostrea gigas and Ostrea edulis. These specimens were grown in controlled conditions for over one year in two different locations. In situ monthly Mn-marking of the shells has been used for day calibration. The daily Mg/Ca.ratios in the shell have been measured with an electron microprobe. The high frequency Mg/Ca variation of all specimens displays good synchronism with lunar cycles, suggesting that tides strongly influence the incorporation of Mg/Ca into the shells. Highly significant correlation coefficients (0.70<R<0.83, p<0.0001) between the Mg/Ca ratios and the seawater temperature are obtained only for juvenile C. gigas samples, while metabolic control of Mg/Ca incorporation and lower shell growth rates preclude the use of the Mg/Ca ratio in adult shells as a palaeothermometer. Data from three juvenile C. gigas shells from the two study sites are selected to establish a relationship: T = 3.77Mg/Ca + 1.88, where T is in degrees C and Mg/Ca in mmol/mol. (c) 2012 Elsevier B.V. All rights reserved.

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Recently it has been shown that the c-Jun N-terminal kinase (JNK) plays a role in thrombin preconditioning (TPC) in vivo and in vitro. To investigate further the pathways involved in TPC, we performed an immunohistochemical study in hippocampal slice cultures. Here we show that the major target of JNK, the AP-1 transcription factor c-Jun, is activated by phosphorylation in the nuclei of neurons of the CA1 region by using phospho-specific antibodies against the two JNK phosphorylation sites. The activation is early and transient, peaking at 90 min and not present by 3 hr after low-dose thrombin administration. Treatment of cultures with a synthetic thrombin receptor agonist results in the same c-Jun activation profile and protection against subsequent OGD, both of which are prevented by specific JNK inhibitors, showing that thrombin signals through PAR-1 to JNK. By using an antibody against the Ser 73 phosphorylation site of c-Jun, we identify possible additional TPC substrates.

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Effective treatment of ovarian cancer depends upon the early detection of the malignancy. Here, we report on the development of a new nanostructured immunosensor for early detection of cancer antigen 125 (CA-125). A gold electrode was modified with mercaptopropionic acid (MPA), and then consecutively conjugated with silica coated gold nanoparticles (AuNP@SiO2), CdSe quantum dots (QDs) and anti-CA-125 monoclonal antibody (mAb). The engineered MPA|AuNP@SiO2|QD|mAb immunosensor was characterised using transmission electron microscopy (TEM), atomic force microscopy (AFM), cyclic voltammetry (CV) and electrochemical impedance spectroscopy (EIS). Successive conjugation of AuNP@SiO2, CdSe QD and anti-CA-125 mAb onto the gold electrode resulted in sensitive detection of CA-125 with a limit of detection (LOD) of 0.0016 U mL(-1) and a linear detection range (LDR) of 0-0.1 U mL(-1). Based on the high sensitivity and specificity of the immunosensor, we propose this highly stable and reproducible biosensor for the early detection of CA-125.

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Résumé II lavoro verte sui volgarizzamenti quattro-cinquecenteschi di Luciano di Samosata, importante capitolo nella fortuna dell'autore greco, che diede l'avvio a quel vasto fenomeno chiamato "lucianesimo", esteso in Europa fino al XIX sec. In particolare fornisco l'edizione critica e commentata delle Storie vere volgarizzate, contenute nella prima, assai ampia (41 opuscoli), e per molto tempo unica, silloge lucianea in volgare, che ho datato a poco prima del 1480. Essa ci è giunta tramite un unico manoscritto, il Vaticano Chigiano L.VI.215, confezionato a Ferrara per Ercole I d'Este, nonché in almeno otto edizioni veneziane apparse fra il 1525 e il 1551. La princeps, da cui dipendono in vario modo tutte le edizioni successive, è pubblicata da Niccolò Zoppino. I1 ms. e le prime due edizioni (1525; 1527 Bindoni e Pasini) tacciono il nome del traduttore, che compare solo nell'edizione del 1529 (Zoppino): Niccolò Leoniceno (1428-1524), medico umanista e valente grecista, attivo a Ferrara dal 1464 al 1524, studioso e traduttore di Ippocrate e Galeno, editore di Aristotele e volgarizzatore di storici per Ercole d'Este. L'edizione ha richiesto uno studio preliminare sulle numerose traduzioni in latino e in volgare di Luciano, per valutare meglio le modalità della sua fortuna umanistica. Confrontando ms. e stampe, per le Storie vere si hanno due volgarizzamenti totalmente diversi, fin dal titolo: La vera historia nel ms., Le vere narrazioni nelle cinquecentine. Ma per l'ultimo quarto di testo, ms. e stampe in sostanza coincidono. La collazione ha coinvolto anche il testo greco (con gli apparati delle edizioni critiche) e la versione latina dell'umanista umbro Lilio Tifernate (1417/18-1486) risalente al 1439-43 ca., intitolata De veris narrationibus, di cui si hanno almeno tre redazioni d'autore; una quarta è invece dovuta probabilmente a Benedetto Bordon, che la inserì nella sua silloge latina di Luciano del 1494. Ho cosa stabilito che il volgarizzamento del ms. Chigiano, La vera historia, è stato eseguito direttamente dal greco, fatto eccezionale nel panorama delle traduzioni umanistiche, mentre quello a stampa, Le vere narrazioni, deriva dalla redazione Bordon del De veris narrationibus. La diversità dei titoli dipende dalle varianti dei codici greci utilizzati dai traduttori: il Vat. gr. 1323, o una sua copia, è utilizzato sia dal volgarizzatore del Chigiano, sia da Bordon, indipendentemente l'uno dall'altro; il Marc. gr. 434, o una sua copia, dal Tifernate. Il titolo latino mantenuto da Bordon risale al Tifernate. Per quanto riguarda l'attribuzione dei due volgarizzamenti, come già per altri due testi della silloge da me studiati (Lucio 01 Asino e Timone), anche per La vera historia del Chigiano è accettabile il nome di Niccolò Leoniceno, poiché: 1) essa è tradotta direttamente dal greco, correttamente e con buona resa in volgare, 2) Paolo Giovio -che conobbe di persona il Leoniceno -, negli Elogia veris clarorum virorum imaginibus apposita ricorda che i volgarizzamenti di Luciano e di Dione eseguiti dal Leoniceno piacquero molto ad Ercole d'Este, 3) nessuno nella prima metà del sec. XVI rivendica, per sé o per un suo maestro, il volgarizzamento di Luciano. Le vere narrazioni a stampa, tradotte dal latino del Bordon, dopo il 1494 e prima del 1525, per la parte che diverge dalla Vera historia rimangono invece anonime. Dato che si tratta di due volgarizzamenti distinti, ho allestito l'edizione a fronte dei due testi fin dove essi divergono, seguendo per l'uno il ms., per l'altro la princeps; per la parte finale, in cui confluiscono, mi baso invece sul manoscritto e relego in apparato le varianti più vistose della princeps (non è emerso un chiaro rapporto di dipendenza fra i due testimoni). Oltre all'apparato critico con le lezioni rifiutate, fornisco un commento con la giustificazione delle scelte e il confronto con i corrispondenti passi greci e latini.

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Prolonged depolarization of skeletal muscle cells induces entry of extracellular calcium into muscle cells, an event referred to as excitation-coupled calcium entry. Skeletal muscle excitation-coupled calcium entry relies on the interaction between the 1,4-dihydropyridine receptor on the sarcolemma and the ryanodine receptor on the sarcoplasmic reticulum membrane. In this study, we directly measured excitation-coupled calcium entry by total internal reflection fluorescence microscopy in human skeletal muscle myotubes harbouring mutations in the RYR1 gene linked to malignant hyperthermia (MH) and central core disease (CCD). We found that excitation-coupled calcium entry is strongly enhanced in cells from patients with CCD compared with individuals with MH and controls. Furthermore, excitation-coupled calcium entry induces generation of reactive nitrogen species and enhances nuclear localization of NFATc1, which in turn may be responsible for the increased IL-6 released by myotubes from patients with CCD.

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Astrocyte Ca(2+) signalling has been proposed to link neuronal information in different spatial-temporal dimensions to achieve a higher level of brain integration. However, some discrepancies in the results of recent studies challenge this view and highlight key insufficiencies in our current understanding. In parallel, new experimental approaches that enable the study of astrocyte physiology at higher spatial-temporal resolution in intact brain preparations are beginning to reveal an unexpected level of compartmentalization and sophistication in astrocytic Ca(2+) dynamics. This newly revealed complexity needs to be attentively considered in order to understand how astrocytes may contribute to brain information processing.

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Astrocytes communicate with synapses by means of intracellular calcium ([Ca(2+)](i)) elevations, but local calcium dynamics in astrocytic processes have never been thoroughly investigated. By taking advantage of high-resolution two-photon microscopy, we identify the characteristics of local astrocyte calcium activity in the adult mouse hippocampus. Astrocytic processes showed intense activity, triggered by physiological transmission at neighboring synapses. They encoded synchronous synaptic events generated by sparse action potentials into robust regional (∼12 μm) [Ca(2+)](i) elevations. Unexpectedly, they also sensed spontaneous synaptic events, producing highly confined (∼4 μm), fast (millisecond-scale) miniature Ca(2+) responses. This Ca(2+) activity in astrocytic processes is generated through GTP- and inositol-1,4,5-trisphosphate-dependent signaling and is relevant for basal synaptic function. Thus, buffering astrocyte [Ca(2+)](i) or blocking a receptor mediating local astrocyte Ca(2+) signals decreased synaptic transmission reliability in minimal stimulation experiments. These data provide direct evidence that astrocytes are integrated in local synaptic functioning in adult brain.

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Understanding how plants sense and respond to heat stress is central to improve crop tolerance and productivity. Recent findings in Physcomitrella patensdemonstrated that the controlled passage of calcium ions across the plasma membrane regulates the heat shock response (HSR). To investigate the effect of membrane lipid composition on the plant HSR, we acclimated P. patens to a slightly elevated yet physiological growth temperature and analysed the signature of calcium influx under a mild heat shock. Compared to tissues grown at 22°C, tissues grown at 32°C had significantly higher overall membrane lipid saturation level and, when submitted to a short heat shock at 35°C, displayed a noticeably reduced calcium influx and a consequent reduced heat shock gene expression. These results show that temperature differences, rather than the absolute temperature, determine the extent of the plant HSR and indicate that membrane lipid composition regulates the calcium-dependent heat-signaling pathway.