13 resultados para didattica ricerca operativa programmazione lineare scuole superiori
Resumo:
Il lavoro ha ad oggetto gli strumenti di programmazione e controllo utilizzabili dagli enti locali ai fini della governance sulle proprie aziende di gestione dei servizi pubblici, alla luce delle riforme che hanno interessato sia il settore considerato, sia i sistemi informativo-contabili delle amministrazioni territoriali. Viene effettuata una proposta, anche in base allo studio della Legge, della dottrina economico aziendale e degli esiti di una ricerca che ha coinvolto i comuni capoluogo di Emilia Romagna e Toscana, per identificare un cruscotto informativo unico che coniughi esigenze informative degli enti locali, semplicità di utilizzo e rispetto della normativa attuale.
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Lo scopo del presente lavoro è delineare un nuovo modello inerente l'organizzazione, i processi e gli strumenti di programmazione e controllo a supporto della governance degli enti locali sulle loro aziende di gestione dei servizi pubblici, con particolare attenzione per la variabile strumentale. E' stata adottata una metodologia mista, deduttivo-induttiva. Nella fase deduttiva è stata analizzata la normativa italiana nonché la dottrina economico aziendale nazionale ed internazionale in tema di gestione dei servizi pubblici locali: in tal modo è stato estrapolato un modello normativo-dottrinale inerente l'organizzazione, i processi e gli strumenti di programmazione e controllo a supporto della governance degli enti locali sulle loro aziende di gestione dei servizi pubblici. Nella fase induttiva è stata realizzata un'indagine empirica che ha coinvolto i comuni capoluogo di Emilia-Romagna e Toscana, in modo tale da testare il livello di utilizzo del modello normativo-dottrinale precedentemente estrapolato Nella fase di feedback sono stati delineati i punti di forza e di debolezza del succitato modello emergenti dalla ricerca. Si è così cercato di proporre un nuovo modello, con particolare attenzione per la variabile strumentale, in grado di porre rimedio ai punti di debolezza e di potenziare i punti di forza del modello normativo-dottrinale.
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Il tema dei servizi pubblici locali è sicuramente centrale nell'attuale contesto socio-economico nazionale ed internazionale, in quanto essi hanno un impatto determinante sulle condizioni di vita dei cittadini e sulla competitività dei sistemi economici. In ragione di ciò, negli ultimi anni in Italia numerose riforme si sono susseguite, con lo scopo di individuare l'assetto più efficace ed efficiente per tale settore. Le suddette riforme hanno così ridisegnato il ruolo degli Enti Locali, che saranno sempre meno gestori diretti e sempre più direttori di una multiforme orchestra composta dalle aziende esterne chiamate a fornire in prima persona le prestazioni agli utenti finali. Il presente lavoro si propone di individuare, anche attraverso una ricerca sui Comuni capoluogo di Emilia-Romagna e Toscana, strumenti di programmazione e controllo in ottica di gruppo che consentano agli Enti Locali di svolgere questo nuovo delicato ruolo. Tali strumenti verranno disegnati sulla base delle necessità informative delle amministrazioni indagate e nel rispetto delle più recenti riforme in tema di programmazione, rilevazione, gestione, controllo, valutazione e comunicazione delle performance pubbliche.
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MOTIVAZIONI DI PARTENZA Gli studi sul processo di aziendalizzazione delle pubbliche amministrazioni (Hood 1991, Mussari 1994, Valotti 2000) hanno evidenziato che esse possono essere considerate aziende per tre ragioni: istituzionale, costitutiva e comportamentale (Deidda Gagliardo 2002). In particolare, gli enti locali che intendano agire come aziende dovrebbero adottare sistemi (Bertini 1990) di programmazione e controllo (D’Alessio 1992, Borgonovi 2005), funzionali ad un miglioramento delle performances economico-sociali (Anselmi 1993, Farneti 2004). Il presente lavoro è incentrato sul sub-sistema di programmazione delle amministrazioni territoriali: si focalizza l’attenzione sugli enti locali emiliano-romagnoli in quanto caratterizzati da un buon livello di aziendalizzazione (Orelli 2005). RISULTATI ATTESI L’analisi verterà sugli strumenti di programmazione utilizzati dagli enti in oggetto e sui rapporti -orizzontali e verticali (Deidda Gagliardo 2007)- intercorrenti tra gli stessi, mirando a verificarne livello e modalità di applicazione. Lo studio partirà dai risultati della ricerca “Il contributo dei sistemi di programmazione e controllo alla governance locale in Emilia-Romagna”, coordinata dal Prof. Deidda Gagliardo e condotta, rispetto all’universo di 350 enti potenziali, sul campione delle 178 amministrazioni che hanno risposto, rappresentativo di tutte le fasce dimensionali e di tutte le zone geografiche della regione. Tale ricerca, chiusa a fine 2007, ha indagato l’arco temporale 1996 - 2006. Dall’analisi dei dati ci si attende che tutti gli enti osservati adottino gli strumenti di programmazione “obbligatori”, e che l’utilizzo di quelli “facoltativi” sia circoscritto a quelli più virtuosi. La metodologia di ricerca è di tipo misto: • fase deduttiva: sono stati studiati i principali contributi teorici; • fase induttiva: è stato somministrato un questionario strutturato a risposte chiuse ai responsabili dei servizi finanziari; • fase di feedback: si procederà all’analisi critica dei risultati al fine di verificare livello e modalità di utilizzo degli strumenti di programmazione.
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This review essay describes the New School of Convict Criminology through an analysis of its main manifesto and some of the more recent articles which have been published on the subject. It suggests that this new brand of criminology is placed on a continuum with the established tradition of critical criminology without arriving at its most radical consequences: abolitionism. The school’s endeavor is that of launching a “realist criminology” able to change prisoners’ conditions and facilitating their re-entry in society, starting from consideration of their personal needs rather than from legislative issues. The School which was led by John Irwin is constituted by former prisoners and embrace ethnographic research as the only way to understand inmates’ conditions.
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Il D.Lgs. 150/09 ha inteso dar vita ad una “riforma organica” della PA italiana, improntandone il funzionamento a logiche di programmazione e controllo delle performance. Attorno a tale concetto la riforma ha costruito un Sistema teso a programmare, misurare, controllare, valutare e comunicare la performance degli enti. Il lavoro si focalizza sulla programmazione, e in particolare sullo strumento cardine introdotto dal D.Lgs. 150/09: il Piano della Performance (PdP). Il contributo, basato su una metodologia deduttivo-induttiva, si concentra sui comuni medi italiani, scelti in quanto statisticamente rappresentativi del livello medio di complessità degli enti locali. Sono stati oggetto di indagine i PdP pubblicati sui siti istituzionali degli enti considerati, al fine di verificarne sia il livello di aderenza alle Linee Guida (LG) emanate dalla Commissione Indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle amministrazioni pubbliche (CIVIT) e dalla Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), sia il loro livello di adeguatezza economico-aziendale. Preliminarmente si indagherà il tema della programmazione, sotto il profilo normativo-dottrinale, concentrandosi su soggetti, processi e strumenti. Poi si sposterà il focus sul PdP: dopo aver definito obiettivi, quesiti e metodologia della ricerca, verranno esplicitate le configurazioni di PdP emergenti dalle LG CIVIT e ANCI. Verranno poi illustrati i risultati della ricerca empirica, mettendo in luce il livello di allineamento dei PdP dei comuni medi alle LG, nonché il livello di adeguatezza economico-aziendale degli stessi. Si tratteggeranno quindi alcune brevi conclusioni.
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The organization of the nervous system of Archilopsis unipunctata Promonotus schultzei and Paramonotus hamatus (Monocelididae, Proseriata) and Stenostomum leucops (Catenulida) and Microstomum lineare (Macrostomida) was studied by immunocytochemistry, using antibodies to the authentic flatworm neuropeptide F (NPF) (Moniezia expansa). The organization of the nervous system of the Monocelididae was compared to that of the nervous system of Bothriomolus balticus (Otoplanidae), a previously studied species of another family of the Proseriata. The results show that the main nerve cords (MCs), independent of lateral or ventral position in the Monocelididae and the Otoplanidae, correspond to each other. The study also confirms the status of the lateral cords as main cords (MCs) in S. leucops and M. lineare. Common for MCs in the members of the investigated taxa are the following features: MCs consist of many fibres, originate from the brain and are adjoined to 5-HT-positive neurons. In Monocelididae and Otoplanidae, the MCs additionally have the same type of contact to the pharyngeal nervous system. Also common for both proseriate families is the organization of the two lateral nerve cords, with weaker connections to the brain, and the pair of dorsal cords running above the brain. The organization of the minor cords differs. The Monocelididae have a pair of thin ventral cords forming a mirror image of the dorsal pair. Furthermore, an unpaired ventral medial cord connecting medial commissural cells was observed in P. schultzei. Marginal nerve cords, observed in Otoplanidae, are absent in Monocelididae. All minor nerve cords are closely connected to the peripheral nerve plexus. The postulated trends of condensation of plexal fibres to cords and/or the flexibility of the peripheral nerve plexus are discussed. In addition, the immunoreactivity (IR) pattern of NPF was compared to the IR patterns of the neuropeptide RFamide and the indoleamine, 5-HT (serotonin). Significant differences between the distribution of IR to NPF and to 5-HT occur. 5-HT-IR dominates in the submuscular and subepidermal plexuses. In the stomatogastric plexus of M. lineare, only peptidergic IR is observed in the intestinal nerve net. The distribution of NPF-IR in fibres and cells of the intestinal wall in M. lineare indicates a regulatory function for this peptide in the gut, while a relationship with ciliary and muscular locomotion is suggested for the 5-HT-IR occurring in the subepidermal and submuscular nerve plexuses. In M. lineare, the study revealed an NPF- and RFamide-positive cell pair, marking the finished development of new zooids. This finding indicates that constancy of these cells is maintained in this asexually reproducing and regenerating species.
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In un'epoca di risorse scarse e di crescente disaffezione verso la politica, l'azione degli enti locali ha un impatto sempre più rilevante sulla qualità della vita del cittadino. A tal fine, l'adozione di sistemi di programmazione e controllo, supportati da idonei strumenti, diviene essenziale per il perseguimento dell'efficienza e dell'efficacia e dunque per riconquistare la fiducia del cittadino stesso. Il volume, sulla base di un'analisi della normativa (dai primi anni Novanta fino al DL 174/2012 e s.m.i.) e della letteratura nazionale ed internazionale in tema di performance measurement, identifica un Modello ottimale (Modello PerformEL) per la redazione di due documenti che possono avere un ruolo centrale nel sistema di programmazione e controllo locale: il Piano e la Relazione sulla Performance. La capacità informativa di questi ultimi è testata tramite un'indagine empirica che ha coinvolto i comuni con almeno 50.000 abitanti, comparando struttura, forma e contenuti di tali documenti con quelli ritenuti ottimali e quindi inseriti nel Modello. Sulla base dei risultati dell'indagine, che mostrano una diffusa inadeguatezza informativa degli strumenti analizzati, viene proposto un percorso evolutivo per la graduale realizzazione di documenti di programmazione e controllo che, al di là della loro 'etichetta formale' (Piano della Performance piuttosto che Piano Esecutivo di Gestione, Relazione sulla Performance o Report dei Controlli interni) permetta di semplificare l'architettura informativa dell'ente locale (nel rispetto del DL 174/2012) e parimenti di trasformare i molteplici inutili adempimenti in utili documenti di performance measurement.
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Tropical peatlands represent globally important carbon sinks with a unique biodiversity and are currently threatened by climate change and human activities. It is now imperative that proxy methods are developed to understand the ecohydrological dynamics of these systems and for testing peatland development models. Testate amoebae have been used as environmental indicators in ecological and palaeoecological studies of peatlands, primarily in ombrotrophic Sphagnum-dominated peatlands in the mid- and high-latitudes. We present the first ecological analysis of testate amoebae in a tropical peatland, a nutrient-poor domed bog in western (Peruvian) Amazonia. Litter samples were collected from different hydrological microforms (hummock to pool) along a transect from the edge to the interior of the peatland. We recorded 47 taxa from 21 genera. The most common taxa are Cryptodifflugia oviformis, Euglypha rotunda type, Phryganella acropodia, Pseudodifflugia fulva type and Trinema lineare. One species found only in the southern hemisphere, Argynnia spicata, is present. Arcella spp., Centropyxis aculeata and Lesqueresia spiralis are indicators of pools containing standing water. Canonical correspondence analysis and non-metric multidimensional scaling illustrate that water table depth is a significant control on the distribution of testate amoebae, similar to the results from mid- and high-latitude peatlands. A transfer function model for water table based on weighted averaging partial least-squares (WAPLS) regression is presented and performs well under cross-validation (r 2apparent=0.76,RMSE=4.29;r2jack=0.68,RMSEP=5.18. The transfer function was applied to a 1-m peat core, and sample-specific reconstruction errors were generated using bootstrapping. The reconstruction generally suggests near-surface water tables over the last 3,000 years, with a shift to drier conditions at c. cal. 1218-1273 AD
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The education system in Northern Ireland is characterized by division, with
around 95% of the pupil population attending predominantly co-religionist
schools. In a society that is transitioning from a thirty year conflict that has been
framed by hostilities between the main Catholic and Protestant communities, reconciliation
interventions in education have sought to promote the value of intergroup
contact between pupils attending separate schools. Some qualitative research
suggests that such initiatives are more likely to have positive outcomes for
pupils from more middle class backgrounds than those from more disadvantaged
communitiesand areas that experienced high levels of conflict related incidents and deaths during the pre-ceasefire years. Drawing on contact theory and empirical evidence from a large scale quantitative study, we seek to examine this theory. Using free school meals as a proxy for social class, our findings are consistent in finding that there is a differential impact of contact for those from less affluent backgrounds, and we conclude by arguing that this should be reflected in policy responses.