10 resultados para Basilica di San Pietro in Vaticano


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SOMMARIO – Si presenta un macro modello di tipo reticolare in grado di riprodurre il comportamento in presenza di taglio e momento di nodi esterni trave-colonna di telai in calcestruzzo fibrorinforzato con fibre di acciaio
uncinato ed ordinario. Il caricamento del sistema è di tipo monotono come nel caso dell’analisi di pushover. Il modello considera la presenza di armature orizzontali e verticali della regione nodale e tiene in conto delle modalità
di rottura legate allo snervamento delle barre e allo schiacciamento delle regioni compresse in regime di sforzi pluriassiali. Il modello include le deformazioni flessionali della trave e della colonna in presenza di sforzo normale costante e restituisce la risposta del sistema colonna-nodo-trave (sub-assembralggio) tramite le curve carico-freccia all’estremità della semitrave. Per i singoli costituenti (trave, colonna e nodo) si è considerata la prima fessurazione, lo snervamento e lo schiacciamento delle regioni compresse e si sono fornite precise indicazioni sulla sequenza degli eventi che come è noto sono di fondamentale importanza per lo sviluppo di un progetto plastico che rispetti la gerarchia delle resistenze. Con l’uso del modello il controllo della gerarchia delle resistenze avviene a livello sezionale (lo snervamento delle barre deve avvenire prima dello schiacciamento delle regioni compresse) o di macro elemento (nella regione nodale lo snervamento delle staffe precede la crisi dei puntoni) e dell’intero elemento
sub-assemblaggio trave debole, colonna forte e nodo sovraresistente.
La risposta ottenuta con i modello proposto è in buon accordo con le risposte sperimentali disponibili in letteratura (almeno in termini di resistenza del sub-assemblaggio). Il modello è stato ulteriormente validato con analisi
numeriche agli elementi finiti condotte con il codice ATENA-2D. Le analisi numeriche sono state condotte utilizzando per il calcestruzzo fibroso adeguate leggi costitutive proposte dagli autori ed in grado di cogliere gli effetti
di softening e di resistenza residua a trazione legati alla presenza di fibre. Ulteriori sviluppi del modello saranno indirizzati a includere gli effetti di sfilamento delle barre d’armatura della trave e del conseguente degrado delle
tensioni d’aderenza per effetto di carichi monotonici e ciclici.

SUMMARY – A softened strut-and-tie macro model able to reproduce the flexural behavior of external beam-tocolumn joints with the presence of horizontal and vertical steel bars, including softening of compressed struts and yielding of main and secondary steel bars, is presented, to be used for the pushover analysis. The model proposed is able to calculate also the flexural response of fibrous reinforced concrete (FRC) beam-to-column sub-assemblages in term of a multilinear load-deflection curves. The model is able to take into account of the tensile behavior of main bars embedded in the surrounding concrete and of the softening of the compressed strut, the arrangement and percentage of the steel bars, the percentage and the geometry of steel fibers. First cracking, yielding of main steel and crushing of concrete were identified to determine the corresponding loads and displacement and to plot the simplified monotonic load-deflection curves of the sub-assemblages subjected in the column to constant vertical
load and at the tip of the beam to monotonically increasing lateral force. Through these load-delfection curves the component (beam, joint and column) that first collapse can be recognized and the capacity design can be verified.
The experimental results available in the literature are compared with the results obtained through the proposed model. Further, a validation of the proposed model is numerically made by using a non linear finite element program (ATENA-2D) able to analyze the flexural behavior of sub-assemblages.

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Bdellovibrio bacteriovorus is a Delta-proteobacterium that oscillates between free-living growth and predation on Gram-negative bacteria including important pathogens of man, animals and plants. After entering the prey periplasm, killing the prey and replicating inside the prey bdelloplast, several motile B. bacteriovorus progeny cells emerge. The B. bacteriovorus HD100 genome encodes numerous proteins predicted to be involved in signalling via the secondary messenger cyclic di-GMP (c-di-GMP), which is known to affect bacterial lifestyle choices. We investigated the role of c-di-GMP signalling in B. bacteriovorus, focussing on the five GGDEF domain proteins that are predicted to function as diguanylyl cyclases initiating c-di-GMP signalling cascades. Inactivation of individual GGDEF domain genes resulted in remarkably distinct phenotypes. Deletion of dgcB (Bd0742) resulted in a predation impaired, obligately axenic mutant, while deletion of dgcC (Bd1434) resulted in the opposite, obligately predatory mutant. Deletion of dgcA (Bd0367) abolished gliding motility, producing bacteria capable of predatory invasion but unable to leave the exhausted prey. Complementation was achieved with wild type dgc genes, but not with GGAAF versions. Deletion of cdgA (Bd3125) substantially slowed predation; this was restored by wild type complementation. Deletion of dgcD (Bd3766) had no observable phenotype. In vitro assays showed that DgcA, DgcB, and DgcC were diguanylyl cyclases. CdgA lacks enzymatic activity but functions as a c-di-GMP receptor apparently in the DgcB pathway. Activity of DgcD was not detected. Deletion of DgcA strongly decreased the extractable c-di-GMP content of axenic Bdellovibrio cells. We show that c-di-GMP signalling pathways are essential for both the free-living and predatory lifestyles of B. bacteriovorus and that obligately predatory dgcC- can be made lacking a propensity to survive without predation of bacterial pathogens and thus possibly useful in anti-pathogen applications. In contrast to many studies in other bacteria, Bdellovibrio shows specificity and lack of overlap in c-di-GMP signalling pathways.

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Il tema del ruolo della contabilità nella Chiesa, con particolare riferimento al legame esistente tra contabilità e valori religiosi, non appare ad oggi sufficientemente studiato, soprattutto se si considera l’importanza economica e sociale di tale istituzione nel passato e nel presente. Il lavoro intende contribuire a tale indagine analizzando la realtà della Diocesi di Ferrara del XV secolo. Il Quattrocento rappresenta per la Chiesa italiana un’epoca di grande importanza, in quanto caratterizzato da un tentativo di riforma promosso da Papa Eugenio IV, volto a combattere la dilagante corruzione morale all’interno del clero e a riportare quest’ultimo alla sua funzione pastorale. L’appello pontificio venne accolto con particolare attenzione da due vescovi ferraresi, Giovanni Tavelli da Tossignano e Francesco Dal Legname, che attraverso le loro visite pastorali cercarono di divulgare i valori della riforma nella propria Diocesi. La promozione della nuova moralità, nell’esperienza ferrarese, era basata anche sulla diffusione degli strumenti contabili, mezzo essenziale per mettere in luce l’operato dei diversi membri del clero ed in particolare l’utilizzo da parte loro dei beni della Chiesa. Attraverso lo studio di documenti originali del XV secolo, scritti in lingua latina, il contributo si propone di mettere in luce come la contabilità possa assumere un ruolo complementare alla promozione dei valori religiosi.

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Unsustainable growth in program costs and beneficiaries, together with a growing recognition that even people with severe impairments can work, led to fundamental disability policy reforms in the Netherlands, Sweden, and Great Britain. In Australia, rapid growth in disability recipiency led to more modest reforms. Here we describe the factors driving unsustainable DI program growth in the U.S., show their similarity to the factors that led to unsustainable growth in these other four OECD countries, and discuss the reforms each country implemented to regain control over their cash transfer disability program. Although each country took a unique path to making and implementing fundamental reforms, shared lessons emerge from their experiences.

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Abstract. The possibility of using pumice aggregates for concrete in structural applications is discussed. In particular, the mix design of lightweight concrete for the manufacturing masonry units having proper strength, is discussed. Moreover, the design of the unit shape according to the technical code requirements and making it possible to arrange reinforcing steel bars is described. Reinforced bearing masonry walls, made with the concrete units in question, were manufactured and tests on the panels and on the designed units were carried out. For comparison, tests on concrete units and structural elements were carried out after the substitution of pumice aggregates with ordinary lightweight aggregates, proving that pumice can be considered an alternative to them. Sommario. L’uso della pomice come inerte per il confezionamento di calcestruzzo è poco diffuso sebbene essa sia stata usata già in antiche costruzioni come il Pantheon in Roma. In questo studio si affronta la possibilità di realizzare blocchi in calcestruzzo alleggerito con granuli di pomice. I blocchi, progettati e realizzati secondo le indicazioni normative correnti, sono stati usati per realizzare pannelli murari armati da sottoporre a carichi ciclici orizzontali. I risultati ottenuti, messi a confronto con quelli di pannelli realizzati con blocchi in cls alleggerito con argilla espansa, hanno mostrato la possibilità di utilizzare la pomice come validissima alternativa all’argilla espansa.