2 resultados para Himnes (Veu i piano)-Partitures vocals-Manuscrits

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Il D.Lgs. 150/09 ha inteso dar vita ad una “riforma organica” della PA italiana, improntandone il funzionamento a logiche di programmazione e controllo delle performance. Attorno a tale concetto la riforma ha costruito un Sistema teso a programmare, misurare, controllare, valutare e comunicare la performance degli enti. Il lavoro si focalizza sulla programmazione, e in particolare sullo strumento cardine introdotto dal D.Lgs. 150/09: il Piano della Performance (PdP). Il contributo, basato su una metodologia deduttivo-induttiva, si concentra sui comuni medi italiani, scelti in quanto statisticamente rappresentativi del livello medio di complessità degli enti locali. Sono stati oggetto di indagine i PdP pubblicati sui siti istituzionali degli enti considerati, al fine di verificarne sia il livello di aderenza alle Linee Guida (LG) emanate dalla Commissione Indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle amministrazioni pubbliche (CIVIT) e dalla Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), sia il loro livello di adeguatezza economico-aziendale. Preliminarmente si indagherà il tema della programmazione, sotto il profilo normativo-dottrinale, concentrandosi su soggetti, processi e strumenti. Poi si sposterà il focus sul PdP: dopo aver definito obiettivi, quesiti e metodologia della ricerca, verranno esplicitate le configurazioni di PdP emergenti dalle LG CIVIT e ANCI. Verranno poi illustrati i risultati della ricerca empirica, mettendo in luce il livello di allineamento dei PdP dei comuni medi alle LG, nonché il livello di adeguatezza economico-aziendale degli stessi. Si tratteggeranno quindi alcune brevi conclusioni.

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Franz Liszt has all too often been discarded as the virtuosic showman, despite the fact that his several of works have often gained great praise and attracted scholarly engagement. However, one also finds striking development of formal design and tonal harmony in many of the works for his principal composition medium, the piano. This paper seeks to explore the practical application of James A. Hepokoski and Warren Darcy’s 'Sonata Theory' upon Liszt’s magnum opus for the instrument, the Sonata in B Minor.

I shall first consider the historical analyses placed upon the work that deal with structural design, as it pertains to the paradigm of Classical sonata-form. Previous research reveals two main theoretical camps; those in favour of a multi-movement analysis (with conflicting hypotheses therein) and those in favour of a single movement sonata-form. An understanding of these historical conceptions of the piece allows one to then highlight areas of conflict and offer a new solution.

Finally, I shall use Sonata Theory to survey the Sonata in B Minor’s landscape in a new light. The title ‘Sonata’ has clear generic implications, many of which are met by Liszt; 'Sonata Theory' provides a model with which to outline the compositional deformations employed by the composer and the implications of this practice. In particular, I offer new perspectives on the validity of the double-function form, insight into the rhetorical layout of a rotational discourse, and propose a nuanced analysis befitting of this striking work.