9 resultados para Biblioteca nazionale centrale di Roma

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John Milton’s sojourns in Rome (1638-9) are attested by his comments in Defensio Secunda, by the minutes of the English College, by Latin encomia which he received from Roman academicians, and, not least, by his Latin letter to Lucas Holstenius (19/29 March 1639), and several Latin poems which he composed in the course of his residency in the capital city: Ad Salsillum, and three Latin epigrams extolling the praises of the virtuosa soprano, Leonora Baroni. Read together, these texts serve to reveal much about Milton’s participation in, and reaction to, the ‘Puissant City’, (History of Britain, Bk 2).

The present monograph presents fresh evidence of Milton's integration into the academic and cultural life of seventeenth-century Rome. It argues that his links with two Roman academies: the Accademia dei Fantastici and Accademia degli Umoristi constitute a sustained participation in an academic community paralleling that of his independently attested performance in Florentine academies (on which I have published extensively). It also investigates his links with Alessandro Cherubini, David Codner, Giovanni Batista Doni, and the Baroni circle hymned in three published anthologies.

Chapter 1: Milton and the Accademia dei Fantastici investigates the cultural climate surrounding Milton's Ad Salsillum by examining two of that academy's publications: the Poesie dei Signori Accademici Fantastici di Roma (Rome, 1637) and the Academia Tenuta da Fantastici a. 12 di Maggio 1655 (Rome, 1655), the latter celebrating the creation of Fabio Chigi as Pope Alexander VII on 5 April 1655. Read in a new light, Milton’s self-fashioning, it is argued, takes its place not only alongside Salzilli’s encomium in Milton's honour, and his Italian sonnets in the 1637 Poesie, but also in relation to other poems in that collection, and the academy's essentially Catholic eulogistic trend. The chapter also provides fresh evidence of Salzilli’s survival of the illness described in Milton’s poem by his epistolary correspondence with Tomaso Stigliani.

Chapter 2: Milton and the Vatican argues for links between Milton’s Latin letter to Holstenius and a range of Holstenius’ published works: his edition of the axioms of the later Pythagoreans gifted by him to Milton, and his published neo-Platonic works. This is achieved by mutual appropriation of Similitudes in a series of Miltonic similes, the anabasis/katabasis motifs in a reworking of the Platonic theory of the transmigration of souls, and allusion to etymological details highlighted in Holstenius’ published editions. The chapter also reveals Milton’s alertness to typographical procedures and, by association, to Holstenius’ recent role (1638) as Director of the press of the Biblioteca Vaticana.

Chapter 3: Milton and the Accademia degli Umoristi argues for Milton’s likely participation in this Roman academy, as suggested by his links with its members. His three Latin epigrams in praise of Leonora Baroni, the only female member of the Umoristi, have hitherto been studied in relation to the 1639 Applausi in her honour. In a new reading, Milton, it is suggested, invokes and interrogates Catholic doctrine before a Catholic audience only to view the whole through the lens of a neo-Platonic Hermeticism (by echoing the phraseology of the sixteenth-century Franciscan Hannibal Rosselli) that refreshingly transcends religious difference. Crucially, the hitherto neglected L’Idea della Veglia (Rome, 1640) includes further encomiastic verse, sonnets to, and by Leonora, and details of the conversazioni hosted by her family at the precise time of Milton’s Roman sojourns. Milton may well have been a participant. The chapter concludes in an assessment of his links with the youthful prodigy Alessandro Cherubini, and of his audience with Francesco Barberini.

Chapter 4: Milton at a Roman Opera analyses the potential impact of ‘Chi Soffre, Speri’, which he attended on 18/28 February 1639, mounted by Francesco Barberini to inaugurate the recently completed theatre of the Palazzo Barberini. A detailed analysis of the opera's libretto, music, and theatricality casts a backward glance to Milton's Comus, and a forward glance to Paradise Lost. It also assesses Milton’s musical interests at this time, as attested by his links with Doni, and his purchase of works by Monteverdi and others.

Chapter 5: Milton’s English Connections in Rome develops the work of Miller and Chaney by investigating Milton’s co-diners at the English College in Rome on 30 October 1638, and by analysing his links between David Codner (alias Matteo Selvaggio), and the family of Jane Savage, Marchioness of Winchester, lamented by Milton in 1631. It also assesses his potential relations with the Englishman Thomas Gawen, who ‘accidentally sometimes fell into the company of John Milton’ (Antony Wood).





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Il D.Lgs. 150/09 ha inteso dar vita ad una “riforma organica” della PA italiana, improntandone il funzionamento a logiche di programmazione e controllo delle performance. Attorno a tale concetto la riforma ha costruito un Sistema teso a programmare, misurare, controllare, valutare e comunicare la performance degli enti. Il lavoro si focalizza sulla programmazione, e in particolare sullo strumento cardine introdotto dal D.Lgs. 150/09: il Piano della Performance (PdP). Il contributo, basato su una metodologia deduttivo-induttiva, si concentra sui comuni medi italiani, scelti in quanto statisticamente rappresentativi del livello medio di complessità degli enti locali. Sono stati oggetto di indagine i PdP pubblicati sui siti istituzionali degli enti considerati, al fine di verificarne sia il livello di aderenza alle Linee Guida (LG) emanate dalla Commissione Indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle amministrazioni pubbliche (CIVIT) e dalla Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), sia il loro livello di adeguatezza economico-aziendale. Preliminarmente si indagherà il tema della programmazione, sotto il profilo normativo-dottrinale, concentrandosi su soggetti, processi e strumenti. Poi si sposterà il focus sul PdP: dopo aver definito obiettivi, quesiti e metodologia della ricerca, verranno esplicitate le configurazioni di PdP emergenti dalle LG CIVIT e ANCI. Verranno poi illustrati i risultati della ricerca empirica, mettendo in luce il livello di allineamento dei PdP dei comuni medi alle LG, nonché il livello di adeguatezza economico-aziendale degli stessi. Si tratteggeranno quindi alcune brevi conclusioni.

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Lo scopo del presente lavoro è delineare un nuovo modello inerente l'organizzazione, i processi e gli strumenti di programmazione e controllo a supporto della governance degli enti locali sulle loro aziende di gestione dei servizi pubblici, con particolare attenzione per la variabile strumentale. E' stata adottata una metodologia mista, deduttivo-induttiva. Nella fase deduttiva è stata analizzata la normativa italiana nonché la dottrina economico aziendale nazionale ed internazionale in tema di gestione dei servizi pubblici locali: in tal modo è stato estrapolato un modello normativo-dottrinale inerente l'organizzazione, i processi e gli strumenti di programmazione e controllo a supporto della governance degli enti locali sulle loro aziende di gestione dei servizi pubblici. Nella fase induttiva è stata realizzata un'indagine empirica che ha coinvolto i comuni capoluogo di Emilia-Romagna e Toscana, in modo tale da testare il livello di utilizzo del modello normativo-dottrinale precedentemente estrapolato Nella fase di feedback sono stati delineati i punti di forza e di debolezza del succitato modello emergenti dalla ricerca. Si è così cercato di proporre un nuovo modello, con particolare attenzione per la variabile strumentale, in grado di porre rimedio ai punti di debolezza e di potenziare i punti di forza del modello normativo-dottrinale.

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In un'epoca di risorse scarse e di crescente disaffezione verso la politica, l'azione degli enti locali ha un impatto sempre più rilevante sulla qualità della vita del cittadino. A tal fine, l'adozione di sistemi di programmazione e controllo, supportati da idonei strumenti, diviene essenziale per il perseguimento dell'efficienza e dell'efficacia e dunque per riconquistare la fiducia del cittadino stesso. Il volume, sulla base di un'analisi della normativa (dai primi anni Novanta fino al DL 174/2012 e s.m.i.) e della letteratura nazionale ed internazionale in tema di performance measurement, identifica un Modello ottimale (Modello PerformEL) per la redazione di due documenti che possono avere un ruolo centrale nel sistema di programmazione e controllo locale: il Piano e la Relazione sulla Performance. La capacità informativa di questi ultimi è testata tramite un'indagine empirica che ha coinvolto i comuni con almeno 50.000 abitanti, comparando struttura, forma e contenuti di tali documenti con quelli ritenuti ottimali e quindi inseriti nel Modello. Sulla base dei risultati dell'indagine, che mostrano una diffusa inadeguatezza informativa degli strumenti analizzati, viene proposto un percorso evolutivo per la graduale realizzazione di documenti di programmazione e controllo che, al di là della loro 'etichetta formale' (Piano della Performance piuttosto che Piano Esecutivo di Gestione, Relazione sulla Performance o Report dei Controlli interni) permetta di semplificare l'architettura informativa dell'ente locale (nel rispetto del DL 174/2012) e parimenti di trasformare i molteplici inutili adempimenti in utili documenti di performance measurement.

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Il tema dei servizi pubblici locali è sicuramente centrale nell'attuale contesto socio-economico nazionale ed internazionale, in quanto essi hanno un impatto determinante sulle condizioni di vita dei cittadini e sulla competitività dei sistemi economici. In ragione di ciò, negli ultimi anni in Italia numerose riforme si sono susseguite, con lo scopo di individuare l'assetto più efficace ed efficiente per tale settore. Le suddette riforme hanno così ridisegnato il ruolo degli Enti Locali, che saranno sempre meno gestori diretti e sempre più direttori di una multiforme orchestra composta dalle aziende esterne chiamate a fornire in prima persona le prestazioni agli utenti finali. Il presente lavoro si propone di individuare, anche attraverso una ricerca sui Comuni capoluogo di Emilia-Romagna e Toscana, strumenti di programmazione e controllo in ottica di gruppo che consentano agli Enti Locali di svolgere questo nuovo delicato ruolo. Tali strumenti verranno disegnati sulla base delle necessità informative delle amministrazioni indagate e nel rispetto delle più recenti riforme in tema di programmazione, rilevazione, gestione, controllo, valutazione e comunicazione delle performance pubbliche.

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Abstract. The possibility of using pumice aggregates for concrete in structural applications is discussed. In particular, the mix design of lightweight concrete for the manufacturing masonry units having proper strength, is discussed. Moreover, the design of the unit shape according to the technical code requirements and making it possible to arrange reinforcing steel bars is described. Reinforced bearing masonry walls, made with the concrete units in question, were manufactured and tests on the panels and on the designed units were carried out. For comparison, tests on concrete units and structural elements were carried out after the substitution of pumice aggregates with ordinary lightweight aggregates, proving that pumice can be considered an alternative to them. Sommario. L’uso della pomice come inerte per il confezionamento di calcestruzzo è poco diffuso sebbene essa sia stata usata già in antiche costruzioni come il Pantheon in Roma. In questo studio si affronta la possibilità di realizzare blocchi in calcestruzzo alleggerito con granuli di pomice. I blocchi, progettati e realizzati secondo le indicazioni normative correnti, sono stati usati per realizzare pannelli murari armati da sottoporre a carichi ciclici orizzontali. I risultati ottenuti, messi a confronto con quelli di pannelli realizzati con blocchi in cls alleggerito con argilla espansa, hanno mostrato la possibilità di utilizzare la pomice come validissima alternativa all’argilla espansa.