45 resultados para Grains per pod


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Il D.Lgs. 150/09 ha inteso dar vita ad una “riforma organica” della PA italiana, improntandone il funzionamento a logiche di programmazione e controllo delle performance. Attorno a tale concetto la riforma ha costruito un Sistema teso a programmare, misurare, controllare, valutare e comunicare la performance degli enti. Il lavoro si focalizza sulla programmazione, e in particolare sullo strumento cardine introdotto dal D.Lgs. 150/09: il Piano della Performance (PdP). Il contributo, basato su una metodologia deduttivo-induttiva, si concentra sui comuni medi italiani, scelti in quanto statisticamente rappresentativi del livello medio di complessità degli enti locali. Sono stati oggetto di indagine i PdP pubblicati sui siti istituzionali degli enti considerati, al fine di verificarne sia il livello di aderenza alle Linee Guida (LG) emanate dalla Commissione Indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle amministrazioni pubbliche (CIVIT) e dalla Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), sia il loro livello di adeguatezza economico-aziendale. Preliminarmente si indagherà il tema della programmazione, sotto il profilo normativo-dottrinale, concentrandosi su soggetti, processi e strumenti. Poi si sposterà il focus sul PdP: dopo aver definito obiettivi, quesiti e metodologia della ricerca, verranno esplicitate le configurazioni di PdP emergenti dalle LG CIVIT e ANCI. Verranno poi illustrati i risultati della ricerca empirica, mettendo in luce il livello di allineamento dei PdP dei comuni medi alle LG, nonché il livello di adeguatezza economico-aziendale degli stessi. Si tratteggeranno quindi alcune brevi conclusioni.

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Il lavoro ha ad oggetto gli strumenti di programmazione e controllo utilizzabili dagli enti locali ai fini della governance sulle proprie aziende di gestione dei servizi pubblici, alla luce delle riforme che hanno interessato sia il settore considerato, sia i sistemi informativo-contabili delle amministrazioni territoriali. Viene effettuata una proposta, anche in base allo studio della Legge, della dottrina economico aziendale e degli esiti di una ricerca che ha coinvolto i comuni capoluogo di Emilia Romagna e Toscana, per identificare un cruscotto informativo unico che coniughi esigenze informative degli enti locali, semplicità di utilizzo e rispetto della normativa attuale.

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Il tema del ruolo della contabilità nella Chiesa, con particolare riferimento al legame esistente tra contabilità e valori religiosi, non appare ad oggi sufficientemente studiato, soprattutto se si considera l’importanza economica e sociale di tale istituzione nel passato e nel presente. Il lavoro intende contribuire a tale indagine analizzando la realtà della Diocesi di Ferrara del XV secolo. Il Quattrocento rappresenta per la Chiesa italiana un’epoca di grande importanza, in quanto caratterizzato da un tentativo di riforma promosso da Papa Eugenio IV, volto a combattere la dilagante corruzione morale all’interno del clero e a riportare quest’ultimo alla sua funzione pastorale. L’appello pontificio venne accolto con particolare attenzione da due vescovi ferraresi, Giovanni Tavelli da Tossignano e Francesco Dal Legname, che attraverso le loro visite pastorali cercarono di divulgare i valori della riforma nella propria Diocesi. La promozione della nuova moralità, nell’esperienza ferrarese, era basata anche sulla diffusione degli strumenti contabili, mezzo essenziale per mettere in luce l’operato dei diversi membri del clero ed in particolare l’utilizzo da parte loro dei beni della Chiesa. Attraverso lo studio di documenti originali del XV secolo, scritti in lingua latina, il contributo si propone di mettere in luce come la contabilità possa assumere un ruolo complementare alla promozione dei valori religiosi.

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Il tema dei servizi pubblici locali è sicuramente centrale nell'attuale contesto socio-economico nazionale ed internazionale, in quanto essi hanno un impatto determinante sulle condizioni di vita dei cittadini e sulla competitività dei sistemi economici. In ragione di ciò, negli ultimi anni in Italia numerose riforme si sono susseguite, con lo scopo di individuare l'assetto più efficace ed efficiente per tale settore. Le suddette riforme hanno così ridisegnato il ruolo degli Enti Locali, che saranno sempre meno gestori diretti e sempre più direttori di una multiforme orchestra composta dalle aziende esterne chiamate a fornire in prima persona le prestazioni agli utenti finali. Il presente lavoro si propone di individuare, anche attraverso una ricerca sui Comuni capoluogo di Emilia-Romagna e Toscana, strumenti di programmazione e controllo in ottica di gruppo che consentano agli Enti Locali di svolgere questo nuovo delicato ruolo. Tali strumenti verranno disegnati sulla base delle necessità informative delle amministrazioni indagate e nel rispetto delle più recenti riforme in tema di programmazione, rilevazione, gestione, controllo, valutazione e comunicazione delle performance pubbliche.

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In a large scale survey of rice grains from markets (13 countries) and fields (6 countries), a total of 1578 rice grain samples were analysed for lead. From the market collected samples, only 0.6% of the samples exceeded the Chinese and EU limit of 0.2 μg g− 1 lead in rice (when excluding samples collected from known contaminated/mine impacted regions). When evaluating the rice grain samples against the Food and Drug Administration's (FDA) provisional total tolerable intake (PTTI) values for children and pregnant women, it was found that only people consuming large quantities of rice were at risk of exceeding the PTTI from rice alone. Furthermore, 6 field experiments were conducted to evaluate the proportion of the variation in lead concentration in rice grains due to genetics. A total of 4 of the 6 field experiments had significant differences between genotypes, but when the genotypes common across all six field sites were assessed, only 4% of the variation was explained by genotype, with 9.5% and 11% of the variation explained by the environment and genotype by environment interaction respectively. Further work is needed to identify the sources of lead contamination in rice, with detailed information obtained on the locations and environments where the rice is sampled, so that specific risk assessments can be performed.

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Abstract. The possibility of using pumice aggregates for concrete in structural applications is discussed. In particular, the mix design of lightweight concrete for the manufacturing masonry units having proper strength, is discussed. Moreover, the design of the unit shape according to the technical code requirements and making it possible to arrange reinforcing steel bars is described. Reinforced bearing masonry walls, made with the concrete units in question, were manufactured and tests on the panels and on the designed units were carried out. For comparison, tests on concrete units and structural elements were carried out after the substitution of pumice aggregates with ordinary lightweight aggregates, proving that pumice can be considered an alternative to them. Sommario. L’uso della pomice come inerte per il confezionamento di calcestruzzo è poco diffuso sebbene essa sia stata usata già in antiche costruzioni come il Pantheon in Roma. In questo studio si affronta la possibilità di realizzare blocchi in calcestruzzo alleggerito con granuli di pomice. I blocchi, progettati e realizzati secondo le indicazioni normative correnti, sono stati usati per realizzare pannelli murari armati da sottoporre a carichi ciclici orizzontali. I risultati ottenuti, messi a confronto con quelli di pannelli realizzati con blocchi in cls alleggerito con argilla espansa, hanno mostrato la possibilità di utilizzare la pomice come validissima alternativa all’argilla espansa.

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In this study, 137 corn distillers dried grains with solubles (DDGS) samples from a range of different geographical origins (Jilin Province of China, Heilongjiang Province of China, USA and Europe) were collected and analysed. Different near infrared spectrometers combined with different chemometric packages were used in two independent laboratories to investigate the feasibility of classifying geographical origin of DDGS. Base on the same dataset, one laboratory developed a partial least square discriminant analysis model and another laboratory developed an orthogonal partial least square discriminant analysis model. Results showed that both models could perfectly classify DDGS samples from different geographical origins. These promising results encourage the development of larger scale efforts to produce datasets which can be used to differentiate the geographical origin of DDGS and such efforts are required to provide higher level food security measures on a global scale.

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It has previously been reported that rice grown in regions of Bangladesh with low-arsenic (As) concentrations in irrigation water can have relatively high concentrations of As within their grains. This study aims to determine how widespread this issue is, and determine the seasonal variation in grain As in these regions. Levels of As were measured in shallow tube well (STW) water, soils, and rice grains collected during the Boro (dry) and Aman (wet) seasons from six Upazilas (sub-districts) of Bangladesh where As levels in groundwater were known to be low. In all the Upazilas, the As concentrations in STW water were <50 mu g L-1. The As levels in soil samples collected from the Upazilas ranged between 0.2-4.0 mgkg(-1) in the sam-ples collected during the Boro season, and 0.4-5.7 mg kg(-1) in the samples collected in the Aman season. Levels of As in both Boro and Aman rice grain varied widely: in Boro 0.02-0.45 mg kg(-1), and in Aman 0.01-0.29 mg kg(-1). Additionally, a household survey of dietary habits was also conducted in one Upazila by estimating As ingestion by 15 head female members. On average, the women consumed 3.1 L of water, 1.1 kg of cooked rice, and 42 g dry weight of curry per day. The total As ingestion rates ranged from 31.1-129.3 mu g day(-1) (mean 63.5 mu g kg(-1)). These findings indicate that the major route of As ingestion in low groundwater As areas of Bangladesh is rice, followed by curry and then water.

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Comet C/2012 S1 (ISON) is unique in that it is a dynamically new comet derived from the Oort cloud reservoir of comets with a sun-grazing orbit. Infrared (IR) and visible wavelength observing campaigns were planned on NASA's Stratospheric Observatory For Infrared Astronomy (SOFIA) and on National Solar Observatory Dunn (DST) and McMath-Pierce Solar Telescopes, respectively. We highlight our early results. SOFIA (+FORCAST [1]) mid- to far-IR images and spectroscopy (~5-35 μm) of the dust in the coma of ISON are to be obtained by the ISON-SOFIA Team during a flight window 2013 Oct 21-23 UT (r_h≈1.18 AU). Dust characteristics, identified through the 10 μm silicate emission feature and its strength [2], as well as spectral features from cometary crystalline silicates (Forsterite) at 11.05-11.2 μm, and near 16, 19, 23.5, 27.5, and 33 μm are compared with other Oort cloud comets that span the range of small and/or highly porous grains (e.g., C/1995 O1 (Hale-Bopp) [3,4,5] and C/2001 Q4 (NEAT) [6]) to large and/or compact grains (e.g., C/2007 N4 (Lulin) [7] and C/2006 P1 (McNaught) [8]). Measurement of the crystalline peaks in contrast to the broad 10 and 20 μm amorphous silicate features yields the cometary silicate crystalline mass fraction [9], which is a benchmark for radial transport in our protoplanetary disk [10]. The central wavelength positions, relative intensities, and feature asymmetries for the crystalline peaks may constrain the shapes of the crystals [11]. Only SOFIA can look for cometary organics in the 5-8 μm region. Spatially resolved measurements of atoms and simple molecules from when comet ISON is near the Sun (r_h<0.4 AU, near Nov-20--Dec-03 UT) were proposed for by the ISON-DST Team. Comet ISON is the first comet since comet Ikeya-Seki (1965f) [12,13] suitable for studying the alkalai metals Na and K and the atoms specifically attributed to dust grains including Mg, Si, Fe, as well as Ca. DST's Horizontal Grating Spectrometer (HGS) measures 4 settings: Na I, K, C2 to sample cometary organics (along with Mg I), and [O I] as a proxy for activity from water [14] (along with Si I and Fe I). State-of-the-art instruments that will also be employed include IBIS [15], which is a Fabry-Perot spectral imaging system that concurrently measures lines of Na, K, Ca II, or Fe, and ROSA (CSUN/QUB) [16], which is a rapid imager that simultaneously monitors Ca II or CN. From McMath-Pierce, the Solar-Stellar Spectrograph also will target ISON (320-900 nm, R~21,000, r_h

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Flow processing is a fundamental element of stateful traffic classification and it has been recognized as an essential factor for delivering today’s application-aware network operations and security services. The basic function within a flow processing engine is to search and maintain a flow table, create new flow entries if no entry matches and associate each entry with flow states and actions for future queries. Network state information on a per-flow basis must be managed in an efficient way to enable Ethernet frame transmissions at 40 Gbit/s (Gbps) and 100 Gbps in the near future. This paper presents a hardware solution of flow state management for implementing large-scale flow tables on popular computer memories using DDR3 SDRAMs. Working with a dedicated flow lookup table at over 90 million lookups per second, the proposed system is able to manage 512-bit state information at run time.