6 resultados para IT -project
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Resumo:
Il progetto Sicily in Transition è nato dalla collaborazione delle Università di York e di Roma Tor Vergata, con il pieno ap-poggio della Soprintendenza ai BB. CC. AA di Palermo. La finalità della nostra ricerca è quella di analizzare, attraverso il registro archeologico, in quale modo i mutamenti di regime politico hanno influenzato organizzazione, composizione e stili di vita delle popolazioni soggette. L’arco di tempo considerato va dal VI al XIII secolo, periodo nel quale la Sicilia ha visto diverse dominazioni: quella bizantina, islamica, normanna e sveva. Sicily in Transition prevede di analizzare con metodi in parte nuovi, in parte più tradizionali, sia insiemi di reperti (ecofatti e manufatti) prodotti da precedenti scavi, sia di acquisire dati attraverso nuove indagini. In particolare gli scriventi hanno scelto di indagare un’area molto promettente della Sicilia centrale: il territorio di Castronovo di Sicilia. Qui, in due campagne di ricerca durate ciascuna quattro settimane, sono state realizzate indagini magnetometriche, ricognizioni di superficie, di archeologia dell’architettura e sondaggi stratigrafici. La finalità era quella di valutare il potenziale archeologico dei principali siti storici del territorio. I primi risultati sono promettenti in relazione alla varietà tipologica e cronologica dei diversi insediamenti identificati: una fortezza dei secoli VII-IX sul Monte Kassar; un fortilizio con fasi del pieno medioevo e dell’età moderna sul Colle San Vitale; un ampio villaggio non difeso con fasi dall’età tardoantica al medioevo, incluse importanti testimonianze di età islamica, nell’area del Casale San Pietro. Le indagini preliminari hanno quindi confermato le ampie potenzialità informative dell’intero territorio di Castronovo rispetto ai temi della nostra ricerca e stanno quindi consentendo di programmare gli interventi futuri.
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Si presenta in questa sede una sintesi dei risultati emersi dalle campagne 2014-2015 del Pisa South Picenum Survey Project II, relativo alle alte valli dei fiumi Aso e Tenna, nelle Marche meridionali. Dalle ricognizioni intensive effettuate nel territorio comunale di Amandola (Provincia di FM) è emerso un fitto popolamento rurale costituito da piccole fattorie, databili a partire dalla fine del III sec.a.C., e posizionate all’interno di una griglia centuriale. Questo territorio, con tutta probabilità viritim adsignatus a seguito della lex de agro Gallico et Piceno viritim dividundo del 232 a.C., doveva avvalersi di un polo di aggregazione sociale e amministrativa ubicato nelle vicinanze e ben collegato alla viabilità principale. La posizione strategica, un’accurata analisi dell’assetto centuriale e numerosi rinvenimenti archeologici permettono di identificare questa praefectura nell’area dell’attuale Comunanza dove possiamo localizzare l’antica Novana citata da Plinio (N.H., III, 11)., un centro piceno che divenne, forse, un foro, e poi una praefectura ed infine un municipium.
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Nel panorama nazionale si discute poco degli autori dei reati sessuali, infatti l’attenzione dell’opinione pubblica e dei diversi attori sociali è più rivolta alle vittime dei reati sessuali. Ancora poco si affronta il problema legato al trattamento dei pedofili e dei violentatori di donne, nonostante l’argomento meriti approfondimenti anche in ambito penitenziario. Appare necessario ed opportuno individuare, nell’ambito del lavoro trattamentale, un modello operativo finalizzato alla ricerca di strategie che orientino il condannato per reati sessuali verso un percorso di analisi degli agiti. Ciò assume una rilevanza particolare nel trattamento dei detenuti sex offenders, pur riconoscendo la valenza del percorso trattamentale rivolto a qualsiasi tipologia di detenuti. L’esperienza realizzata presso la Casa Circondariale di Castelvetrano, descritta nel presente articolo, ha consentito, attraverso l’uso di una metodologia di lavoro di gruppo, di rilevare a carico dei soggetti partecipanti un quadro di consistente difficoltà nei percorsi di approfondimento e di analisi personale. In Italy, there has been little discussion about sex offenders. In fact, public and social actors’ attention has focused more on the victims of sex crimes rather than on criminals, so little importance is given to resocialization programs for paedophiles and rapists, even if this topic is worth exploring particularly in prisons. In the treatment phase, it is necessary and considered appropriate to identify an operational model aimed to orientate the sex offenders towards a process of analysis of their deviant behaviours. Through the methodology of the experiential group, the project carried out at Castelvetrano prison has highlighted the severe difficulties in personal analysis encountered by the sex offenders involved.
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The Telesia Archaeological Project is an initiative that will make a significant contribution to thi historical and archaeological knowledge of the urban area of the Roman city of Telesia, located near Benevento (S. Salvatore Telesino). The first and second season of the Telesia Archaeological Project (2014-2015), conducted under the supervision of the Archaeological Superintendence, and thanks to the indispensable collaboration of a private landowner, provided results of great scientific interest. There was the possibility to investigate part of a significant building of imperial age, richly decorated, identified with the basilica of the city. It was possible to establish, in addition, that this large building (36 by 21 m ca) was opened, through a great brick colonnade, to the forum, localized in summer 2015 with certainty for the first time. The extraordinary large double colonnade (porticus duplex), 9 meters wide, covering the entire façade of that public building, was erased in the fifth century AD, probably after two earthquakes that seriously damaged the city in 346 and 375 AD.
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This article describes the goals and activities for the first field season of The Herculaneum Graffiti Project. Our project fo-cuses on documenting and digitizing to make more broadly accessible the first-century handwritten wall-inscriptions, also called graffiti, in Herculaneum. Following an overview of the presence of ancient graffiti in Herculaneum, this report details the methodology we used to locate and document the inscriptions and the preservation status of ancient graffiti in each insula, or city-block, of the excavations. We further describe the preliminary results of the project’s documentation efforts. We are currently studying, processing, and digitizing these inscriptions and contributing them for inclusion in the Epigraphic Database Roma and EAGLE, the Europeana network of Ancient Greek and Latin Epigraphy. We conclude with a brief mention of development of The Ancient Graffiti Project, the digital resource and search engine devoted to ancient handwritten inscriptions.
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This article provides a preliminary report on the 2014 excavations carried out by the American Excavations at Morgantina (Sicily): Contrada Agnese Project (CAP). The 2014 season was the second year of this multiyear research and excavation project aimed at investigating both the urban planning of the city and the lives of its residents, with a specific focus on the periods of occupation and cultural transformation from the third to first century BCE. During the second season, three trenches were excavated in the area corresponding to Lot One of the urban insula W13/14S. This preliminary report presents the significant stratigraphic units and material finds encountered in each trench, along with a provisional outline of the phases of activity, setting the developments observed in each trench within the broader historical and archaeological context of the urban center at Morgantina. The discovery of several rooms with similar architectural features suggests that they belong to a single building, the so-called Southeast Building, the function and dimensions of which will be investigated in future CAP excavations.