18 resultados para Deformazioni di versante, Scavo di Tunnel, Relazione scavo-deformazione di versante
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The archaeological study took into account a very important part of Castiglione del Lago urban unit, where the presence of stratification, probably from the Classical period, had been pointed out, on which military and religious units were over-lapped. More specifically, the area with a small church inside the arms courtyard of the castle, could have suggested the presence of archaeological realities,especially from the sporadic finding of Etruscan pottery. The archaeological investigation was first launched in the area of the small chapel, where at least two construction phases were highlighted, although with no appreciable result regarding Classical period phases. The excavation led to the discovery of underground structures, a number of Renaissance tombs placed around the church, and the identification of other structures related to military use over a cistern-well. At the end of the excavation, the structures were consolidated and protected before the backfilling; the materials recovered during the investigation have been registered at the Municipality of Castiglione del Lago, after bein examined by the Soprintendenza per i Beni Archeologi dell’Umbria and the Soprintendenza per i Beni Storico, Artistici ed Etnoantropologici dell’Umbria.
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From May 15th to 30th and 15th to 30th September 2015 took place the fifth and sixth excavation campaign at the Castellazzo of Monte Iato. The presence of 15 participants made it possible to deepen the research significantly and ex-pand the surface area of investigation. It is completely emptied a room already identified in previous campaigns and provided new information about the relationship with the existing cemetery. Part of a burial in a supine position was destroyed by the installation of wall 20. Traces of another turret projecting from the walls have been discovered in the east and another section of the inner walls (15) was fully exposed. A gate, between two towers, is the first entry traced so far, on the north-eastern side of the plateau. The archaeological materials found confirm the characteristics and type of construction. Being a military camp of ephemeral nature, although active at least 30 years, objects such as arrowheads and crossbow quarrels, knives, buckles and harnesses for horses have been found. One of the environments has been interpreted as an area where gaming took place because of the presence of four dice in ivory, glasses and different coins, in addition to the greater extent than the other environments found. Among the findings are reported a glass weight with a cufic inscription dated to the mid-twelfth century and two bronze coins dated in 15th centu-ry.
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The Porta Nocera 2 program aims to study the process of establishing and developing a Roman urban necropolis from a road network, which is an essential setting in the expression of death in the Roman time. As such, the necropolis of Porta Nocera essentially excavated between 1952 and 1958 and then in 1983 offers a privileged field study. Indeed, monuments and funerary enclosures with burial structures (graves, cremation areas) built along the road to Nocera are well preserved and allow to observe funerary practices on a relatively short time, about 160 years, since we can assume that the necropolis has been founded with the colony in 80 BC. It is then the necessity to organize a burial area according to Roman customs, which is at the origin a new landscape development until then essentially marked by the presence of the urban wall.
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Nel periodo compreso tra la primavera del 2007 e l'estate del 2010, presso la Canonica di San Salvatore a Barzanò, unitamente ai lavori di ristrutturazione e restauro, sono stati effettuati diversi interventi di assistenza e di scavo archeologico, inizialmente nelle aree esterne limitrofe e in un secondo tempo all'interno dell'edificio, nell’ambito di un piano di riqualificazione e di restauro del monumento commissionato dal Comune di Barzanò . La cripta e la sagrestia sono state indagate completamente, mentre all'interno dell'aula e della torre campanaria è stato effettuato uno scavo parziale fino a una quota mediamente di m -0.50 dal piano pavimentale: ciononostante, è stato possibile delineare complessivamente nove fasi archeologiche, sette delle quali definiscono le principali sequenze dell'evoluzione strutturale dell'edificio della Canonica.
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La campagna scientifica Medits, nell’ambito del Programma nazionale Italiano per la raccolta dei dati alieutici (Reg. CE n°199/2008 e n°665/2008), ha l’obiettivo generale di valutare la distribuzione, l’abbondanza e la composizione per taglia delle specie oggetto di pesca presenti nei mari Italiani. L’Istituto di ricerche per l’Ambiente Marino Costiero (IAMC), sede di Mazara del Vallo, del Consiglio nazionale delle Ricerche (CNR), effettua campagne di ricerca in mare nella GSA 16 (FAO, 2001) dello Stretto di Sicilia, tramite rete a strascico (trawl survey), sin dalla primavera del 1985, con l’obiettivo generale di studiare l’abbondanza ed i cicli vitali delle risorse demersali e di stimarne lo stato di sfruttamento.
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Il campionamento biologico delle catture/sbarchi commerciali, modulo H, (Camp-Biol), nell’ambito del Programma Nazionale per la Raccolta Dati Alieutici (PNDA), ai sensi dei regolamenti ex Reg CE. 1543/2000; Reg. CE 1639/2001; Reg. CE 1581/2004, si propone di campionare pesci, molluschi e crostacei, provenienti dalle catture/sbarchi commerciali, al fine di conoscere il prelievo e l’impatto dei diversi segmenti e dei diversi sistemi di pesca della flotta sulle principali specie commerciali, in termini di struttura di lunghezza ed età delle risorse.
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Il campionamento biologico delle catture/sbarchi commerciali, modulo H, (Camp-Biol), nell’ambito del Programma Nazionale per la Raccolta Dati Alieutici (PNDA), ai sensi dei regolamenti ex Reg CE. 1543/2000; Reg. CE 1639/2001; Reg. CE 1581/2004, si propone di campionare pesci, molluschi e crostacei, provenienti dalle catture/sbarchi commerciali, al fine di conoscere il prelievo e l’impatto dei diversi segmenti e dei diversi sistemi di pesca della flotta sulle principali specie commerciali, in termini di struttura di lunghezza ed età delle risorse.
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Nell’ambito del Programma Nazionale per la raccolta dati alieutici (PNDA), ai sensi dei regolamenti CE Reg. 1543/2000; Reg. CE 1639/2001; Reg. CE 1581/2004, il Modulo I “Altri campionamenti biologici”, ha l’obiettivo di acquisire informazioni riguardanti i principali parametri biologici del pescato commerciale. Più precisamente, tali informazioni riguardano la relazione lunghezza-peso, il rapporto sessi complessivo e per classi di lunghezza, la crescita e la relazione lunghezza-maturità.
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Il progetto Grund, finanziato a partire dal 1985 dapprima dalla D.G. Pesca e Acquacolura del Ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali (MIPAAF) con i fondi della legge 41, in seguito dal MIPAAF e dalla DG IV della Commissione Europea, ha l’obiettivo generale di valutare la distribuzione, l’abbondanza e la composizione per taglia delle specie oggetto di pesca presenti nei mari Italiani. L’Istituto di ricerche sulle Risorse Marine e l’Ambiente, Sezione di Mazara del Vallo di IAMC-CNR, effettua campagne di ricerca in mare nella GSA 16 (FAO, 2001) dello Stretto di Sicilia, tramite rete a strascico (trawl survey), sin dalla primavera del 1985, con l’obiettivo generale di studiare l’abbondanza ed i cicli vitali delle risorse demersali e di stimarne lo stato di sfruttamento.
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Il progetto Sicily in Transition è nato dalla collaborazione delle Università di York e di Roma Tor Vergata, con il pieno ap-poggio della Soprintendenza ai BB. CC. AA di Palermo. La finalità della nostra ricerca è quella di analizzare, attraverso il registro archeologico, in quale modo i mutamenti di regime politico hanno influenzato organizzazione, composizione e stili di vita delle popolazioni soggette. L’arco di tempo considerato va dal VI al XIII secolo, periodo nel quale la Sicilia ha visto diverse dominazioni: quella bizantina, islamica, normanna e sveva. Sicily in Transition prevede di analizzare con metodi in parte nuovi, in parte più tradizionali, sia insiemi di reperti (ecofatti e manufatti) prodotti da precedenti scavi, sia di acquisire dati attraverso nuove indagini. In particolare gli scriventi hanno scelto di indagare un’area molto promettente della Sicilia centrale: il territorio di Castronovo di Sicilia. Qui, in due campagne di ricerca durate ciascuna quattro settimane, sono state realizzate indagini magnetometriche, ricognizioni di superficie, di archeologia dell’architettura e sondaggi stratigrafici. La finalità era quella di valutare il potenziale archeologico dei principali siti storici del territorio. I primi risultati sono promettenti in relazione alla varietà tipologica e cronologica dei diversi insediamenti identificati: una fortezza dei secoli VII-IX sul Monte Kassar; un fortilizio con fasi del pieno medioevo e dell’età moderna sul Colle San Vitale; un ampio villaggio non difeso con fasi dall’età tardoantica al medioevo, incluse importanti testimonianze di età islamica, nell’area del Casale San Pietro. Le indagini preliminari hanno quindi confermato le ampie potenzialità informative dell’intero territorio di Castronovo rispetto ai temi della nostra ricerca e stanno quindi consentendo di programmare gli interventi futuri.
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La campagna scientifica Medits, nell’ambito del Programma nazionale Italiano per la raccolta dei dati alieutici (Reg. CE n°199/2008 e n°665/2008), ha l’obiettivo generale di valutare la distribuzione, l’abbondanza e la composizione per taglia delle specie oggetto di pesca presenti nei mari Italiani. L’Istituto di ricerche per l’Ambiente Marino Costiero (IAMC), sede di Mazara del Vallo, del Consiglio nazionale delle Ricerche (CNR), effettua campagne di ricerca in mare nella GSA 16 (FAO, 2001) dello Stretto di Sicilia, tramite rete a strascico (trawl survey), sin dalla primavera del 1985, con l’obiettivo generale di studiare l’abbondanza ed i cicli vitali delle risorse demersali e di stimarne lo stato di sfruttamento. Sono di seguito riportate le informazioni relative alla campagna Medits 2009 (di seguito indicata come MedSp09) nei fondi ricadenti nella GSA 16 (Stretto di Sicilia) che comprendono buona parte dei fondali antistanti il litorale meridionale della Sicilia. La campagna si è svolta tra il 21 maggio ed il 16 giugno 2009 per un totale di 120 cale valide allocate nella GSA 16 (Stretto di Sicilia). Nel presente rapporto sono riportati i risultati sulle percentuali di presenza, sugli indici di abbondanza e sulle strutture di lunghezza degli stock demersali ottenuti nel corso della campagna MEDITS 2009 per le 39 specie bersaglio.
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La campagna scientifica Medits, nell’ambito della Sezione G del Programma Nazionale Italiano per la Raccolta dei Dati Alieutici (Reg. Ce. N°199/2008; N°665/2008 e decisione della commissione N°949/2008), ha l’obiettivo generale di valutare la distribuzione, l’abbondanza e la composizione per taglia delle specie oggetto di pesca presenti nei mari Italiani. La campagna (di seguito indicata come MEDSp10) ha interessato lo Stretto di Sicilia per un’area complessiva di 31386 km2.
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Le piante e gli animali presentano elementi comuni nel loro sistema di difesa contro gli agenti patogeni, come la sintesi diretta di enzimi idrolitici (chitinasi, glucanasi, proteinasi e ossidasi) e di peptidi antimicrobici (AMPs). Gli AMPs sono peptidi ampiamente espressi negli organismi animali (vertebrati e invertebrati) e nelle piante. Possono essere espressi costitutivamente o rapidamente indotti inseguito ad uno stimolo biotico, a differenti livelli cellulari, per interagire direttamente con l’agente infettante e/o per modulare la risposta immunitaria contro i patogeni. Tali peptidi sono oggi classificati in relazione alle loro caratteristiche biochimiche (carica netta) e/ o alle loro caratteristiche strutturali (composizione amminoacidica, struttura lineare o circolare). In base a queste caratteristiche le molecole possono essere distinte nei seguenti gruppi: 1) peptidi lineari ad alfa elica; 2) peptidi ciclici con β-sheets e due o più ponti disolfuro; 3) peptidi con alfa elica e β-sheets stabilizzati da ponti disolfuro; 4) peptidi con hairpin o loop stabilizzati da ponti disolfuro; 5) peptidi lineari con residui aminoacidici ripetuti, come prolina, glicina, triptofano o istidina; 6) piccoli peptidi con struttura avvolta o con una struttura secondaria non definita. Nonostante la loro diversità strutturale, i peptidi antimicrobici presentano la caratteristica comune di inibire la crescita di un largo spettro di microbi, quali Gram-positivi, Gram-negativi, funghi e in alcuni casi anche virus, tanto da far coniare il termine di “antibiotici naturali”. Negli ultimi anni è notevolmente incrementato l’interesse verso tali peptidi dal momento che dati scientifici hanno mostrato che questi non inducono lo sviluppo di meccanismi di resistenza nei microrganismi patogeni. Gli AMPs quindi potrebbero costituire una valida alternativa non solo in ambito sanitario, per la sostituzione di antibiotici di sintesi chimica e di origine microbiologica, ma potrebbero avere un importante utilizzo in campo industriale e nello sviluppo di nuovi sistemi di conservazione degli alimenti al fine di incrementare la loro “shelf-life”.
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Il Programma Nazionale Italiano 2011-2013 di Raccolta Dati nel settore della pesca prevede, inter alia, la stima di cinque indicatori dell’impatto della pesca nell’ecosistema marino, in accordo con quanto riportato nell’appendice XIII della Decisione della Commissione del 6 novembre 2008. I criteri per la loro selezione ai fini della valutazione dell’impatto dovuto alla pesca sono la loro facilità di calcolo e la capacità di discriminarne gli effetti
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Il modulo (CAMP-BIOL) del programma nazionale Italiano (PNI), per la raccolta di dati alieutici, in applicazione della normativa prevista dai regolamenti comunitari n°1534/2000 e 1639/2001, ha l’obiettivo di studiare pesci, molluschi e crostacei sbarcati dalla pesca commerciale per acquisire informazioni riguardanti le caratteristiche biologiche del pescato. Tali informazioni, come lo scorso anno, riguardano la composizione in lunghezza e/o età del pescato italiano per le principali risorse da pesca (piccoli pelagici, grandi pelagici e demersali) e per le diverse tipologie di pesca che costituiscono la flotta peschereccia italiana (strascico, circuizione e attrezzi fissi).