3 resultados para Opera di patronato pei liberati dal carcere della provincia di Milano.

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Network has emerged from a contempory worldwide phenomenon, culturally manifested as a consequence of globalization and the knowledge economy. It is in this context that the internet revolution has prompted a radical re-ordering of social and institutional relations and the associated structures, processes and places which support them. Within the duality of virtual space and the augmentation of traditional notions of physical place, the organizational structures pose new challenges for the design professions. Technological developments increasingly permit communication anytime and anywhere, and provide the opportunity for both synchronous and asynchronous collaboration. The resultant ecology formed through the network enterprise has resulted in an often convolted and complex world wherein designers are forced to consider the relevance and meaning of this new context. The role of technology and that of space are thus interwined in the relation between the network and the individual workplace. This paper explores a way to inform the interior desgn process for contemporary workplace environments. It reports on both theoretical and practical outcomes through an Australia-wide case study of three collaborating, yet independent business entities. It further suggests the link between workplace design and successful business innovation being realized between partnering organizations in Great Britain. Evidence presented indicates that, for architects and interior designers, the scope of the problem has widened, the depth of knowledge required to provide solutions has increased, and the rules of engagement are required to change. The ontological and epistemological positions adopted in the study enabled the spatial dimensions to be examined from both within and beyond the confines of a traditional design only viewpoint. Importantly it highlights the significance of a trans-disiplinary collaboration in dealing with the multiple layers and complexity of the contemporary social and business world, from both a research and practice perspective.

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Continuous user authentication with keystroke dynamics uses characters sequences as features. Since users can type characters in any order, it is imperative to find character sequences (n-graphs) that are representative of user typing behavior. The contemporary feature selection approaches do not guarantee selecting frequently-typed features which may cause less accurate statistical user-representation. Furthermore, the selected features do not inherently reflect user typing behavior. We propose four statistical based feature selection techniques that mitigate limitations of existing approaches. The first technique selects the most frequently occurring features. The other three consider different user typing behaviors by selecting: n-graphs that are typed quickly; n-graphs that are typed with consistent time; and n-graphs that have large time variance among users. We use Gunetti’s keystroke dataset and k-means clustering algorithm for our experiments. The results show that among the proposed techniques, the most-frequent feature selection technique can effectively find user representative features. We further substantiate our results by comparing the most-frequent feature selection technique with three existing approaches (popular Italian words, common n-graphs, and least frequent ngraphs). We find that it performs better than the existing approaches after selecting a certain number of most-frequent n-graphs.

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Paesaggio ed infrastrutture viarie sono un binomio molto forte: il primo ha insito il concetto di accessibilità, in quanto non può esistere senza la presenza di un osservatore; la strada, invece, trova i fattori che la connotano nel suo rapporto con la morfologia su cui insiste. Le infrastrutture viarie sono elemento strutturale e strutturante non solo di un territorio, ma anche di un paesaggio. Le attuali esigenze di mobilità portano oggi a ripensare ed adeguare molte infrastrutture viarie: laddove è possibile si potenziano le strutture esistenti, in diversi casi si ricorre a nuovi tracciati o a varianti di percorso. Porsi il problema di conservare itinerari testimoni della cultura materiale ed economica di una società implica considerazioni articolate, che travalicano i limiti del sedime: una via è un organismo più complesso della semplice linea di trasporto in quanto implica tutta una serie di manufatti a supporto della mobilità e soprattutto il corridoio infrastrutturale che genera e caratterizza, ovvero una porzione variabile di territorio definita sia dal tracciato che dalla morfologia del contesto. L’evoluzione dei modelli produttivi ed economici, che oggi porta quote sempre maggiori di popolazione a passare un tempo sempre minore all’interno del proprio alloggio, rende la riflessione sulle infrastrutture viarie dismesse o declassate occasione per la progettazione di spazi per l’abitare collettivo inseriti in contesti paesaggistici, tanto urbani che rurali, tramite reti di percorsi pensate per assorbire tagli di mobilità specifici e peculiari. Partendo da queste riflessioni la Tesi si articola in: Individuazioni del contesto teorico e pratico: Lo studio mette in evidenza come la questione delle infrastrutture viarie e del loro rapporto con il paesaggio implichi riflessioni incrociate a diversi livelli e tramite diverse discipline. La definizione dello spazio fisico della strada passa infatti per la costruzione di un itinerario, un viaggio che si appoggia tanto ad elementi fisici quanto simbolici. La via è un organismo complesso che travalica il proprio sedime per coinvolgere una porzione ampia di territorio, un corridoio variabile ed articolato in funzione del paesaggio attraversato. Lo studio propone diverse chiavi di lettura, mettendo in luce le possibili declinazioni del tema, in funzione del taglio modale, del rapporto con il contesto, del regime giuridico, delle implicazioni urbanistiche e sociali. La mobilità dolce viene individuata quale possibile modalità di riuso, tutela e recupero, del patrimonio diffuso costituito dalle diversi reti di viabilità. Antologia di casi studio: Il corpo principale dello studio si basa sulla raccolta, analisi e studio dello stato dell’arte nel settore; gli esempi raccolti sono presentati in due sezioni: la prima dedicata alle esperienze più significative ed articolate, che affrontano il recupero delle infrastrutture viarie a più livelli ed in modo avanzato non concentrandosi solo sulla conversione del sedime, ma proponendo un progetto che coinvolga tutto il corridoio attraversato dall’infrastruttura; la seconda parte illustra la pratica corrente nelle diverse realtà nazionali, ponendo in evidenza similitudini e differenze tra i vari approcci.