5 resultados para INVESTIGACION ECONOMICA

em Queensland University of Technology - ePrints Archive


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Introduction: This cross-cultural study compared both the symptoms of anxiety and their severity in a community sample of children from Colombia and Australia. Method: The sample comprised 516 children (253 Australian children and 263 Colombian children), aged 8 to 12-years-old. The Spence Children’s Anxiety Scale (SCAS) was used to measure both the symptoms and levels of anxiety. Results: The results showed a significant difference in the severity of the symptoms between the children in the two countries. In general, Colombian children reported more severe symptoms than their Australian peers, however there were no difference in the types of symptoms reported by the children in the two countries. Discussion and Conclusion: The implications of these findings and their importance to cross-cultural research are discussed.

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Paesaggio ed infrastrutture viarie sono un binomio molto forte: il primo ha insito il concetto di accessibilità, in quanto non può esistere senza la presenza di un osservatore; la strada, invece, trova i fattori che la connotano nel suo rapporto con la morfologia su cui insiste. Le infrastrutture viarie sono elemento strutturale e strutturante non solo di un territorio, ma anche di un paesaggio. Le attuali esigenze di mobilità portano oggi a ripensare ed adeguare molte infrastrutture viarie: laddove è possibile si potenziano le strutture esistenti, in diversi casi si ricorre a nuovi tracciati o a varianti di percorso. Porsi il problema di conservare itinerari testimoni della cultura materiale ed economica di una società implica considerazioni articolate, che travalicano i limiti del sedime: una via è un organismo più complesso della semplice linea di trasporto in quanto implica tutta una serie di manufatti a supporto della mobilità e soprattutto il corridoio infrastrutturale che genera e caratterizza, ovvero una porzione variabile di territorio definita sia dal tracciato che dalla morfologia del contesto. L’evoluzione dei modelli produttivi ed economici, che oggi porta quote sempre maggiori di popolazione a passare un tempo sempre minore all’interno del proprio alloggio, rende la riflessione sulle infrastrutture viarie dismesse o declassate occasione per la progettazione di spazi per l’abitare collettivo inseriti in contesti paesaggistici, tanto urbani che rurali, tramite reti di percorsi pensate per assorbire tagli di mobilità specifici e peculiari. Partendo da queste riflessioni la Tesi si articola in: Individuazioni del contesto teorico e pratico: Lo studio mette in evidenza come la questione delle infrastrutture viarie e del loro rapporto con il paesaggio implichi riflessioni incrociate a diversi livelli e tramite diverse discipline. La definizione dello spazio fisico della strada passa infatti per la costruzione di un itinerario, un viaggio che si appoggia tanto ad elementi fisici quanto simbolici. La via è un organismo complesso che travalica il proprio sedime per coinvolgere una porzione ampia di territorio, un corridoio variabile ed articolato in funzione del paesaggio attraversato. Lo studio propone diverse chiavi di lettura, mettendo in luce le possibili declinazioni del tema, in funzione del taglio modale, del rapporto con il contesto, del regime giuridico, delle implicazioni urbanistiche e sociali. La mobilità dolce viene individuata quale possibile modalità di riuso, tutela e recupero, del patrimonio diffuso costituito dalle diversi reti di viabilità. Antologia di casi studio: Il corpo principale dello studio si basa sulla raccolta, analisi e studio dello stato dell’arte nel settore; gli esempi raccolti sono presentati in due sezioni: la prima dedicata alle esperienze più significative ed articolate, che affrontano il recupero delle infrastrutture viarie a più livelli ed in modo avanzato non concentrandosi solo sulla conversione del sedime, ma proponendo un progetto che coinvolga tutto il corridoio attraversato dall’infrastruttura; la seconda parte illustra la pratica corrente nelle diverse realtà nazionali, ponendo in evidenza similitudini e differenze tra i vari approcci.

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Extending recent research on the importance of specific resources and skills for the internationalization of start-ups, this article tests a negative binomial model on a sample of 520 recently created high technology firms from the UK and Germany. The results show that previous international experience of entrepreneurs facilitates the rapid penetration of foreign markets, especially when the company features a clear and deliberate strategic intent of internationalization from the outset. This research provides one of the first empirical studies linking the influence of entrepreneurial teams to a high probability of success in the internationalization of high-technology ventures.

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The Early Years Generalizing Project (EYGP) involves Australian years 1 to 4 (age 5 to 9) students and investigates how they grasp and express generalizations. This paper focuses on data collected from 6 Year 1 students in an exploratory study within a clinical interview setting that required students to identify function rules. Preliminary findings suggest that the use of gestures (both by students and interviewers), self-talk (by students), and concrete acting out, assisted students to reach generalizations and to begin to express these generalities. It also appears that as students became aware of the structure, their use of gestures and selftalk tended to decrease.

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Este proyecto se desarrollo por iniciativa de las autoras y con el apoyo de un grupo interdisciplinario, con el interés común de desarrollar una investigación académica cuyo resultado sea de utilidad para el desarrollo del sector productivo artesanal Peruano. El proceso de investigación nace a partir de una observación de campo acerca de la problemática del producto artesanal Peruana y enfocada en los aspectos comerciales, de diseño y producción. Esta observación se centro en Cajamarca (por ser el departamento menos intervenido por otras investigaciones en este tema) en la zona de Aylambo y Cruz Blanca, en los talleres artesanales que desarrollan productos cerámicos. A partir de un análisis de tipo FODA de los productos y de su contexto de desarrollo, encontramos que los artesanos que trabajan con los empresarios exportadores, requieren un tipo de capacitación que les permita desarrollar su trabajo mediante un proceso orientado a cumplir con exigencias técnicas y de diseño para el desarrollo de productos validos como oferta exportable. Como punto de partida se recurrió a las instituciones no gubernamentales y del gobierno, que promueven el sector artesanal Peruano (Prompex, Adex, Proyecto PARA, IMPART) para conocer su opinión respecto a los mercados objetivos de este sector, y para adoptar como parte del proyecto, lo vigente respecto a las políticas y planes de comercialización. Para entender la contraparte comercial de este sector artesanal recurrimos a empresas privadas exportadoras con muchos años de experiencia, para ello contamos con la colaboración de empresas como Allpa, Manos Amigas, Novica. A partir de la observación de campo preliminar y de la información recogida de los expertos consultados, se realizo un diagnostico de la situación productiva en este sector. En base a la definición del problema, se establecieron las estrategias y metodologías para el diseño de la investigación, siendo parte de estas estrategias, la realización de un taller de desarrollo de productos en Cajamarca. Las estrategias tuvieron como enfoque principal la definición de metodologías de trabajo, cuya aplicación sea posible en el marco del contexto económico, político y cultural en el que se desarrolla este sector en la realidad inmediata del país. El proyecto culmina con la presentación de una propuesta que mas allá de abarcar únicamente lo metodológico en el área del diseño, presenta también ‘modelos’ de trabajo entre los diferentes actores que intervienen en el sector, de manera que a través de estrategias colaborativas se pueda potenciar el crecimiento del sector y beneficiar el desarrollo del artesano.