5 resultados para Engenharia economica
em Queensland University of Technology - ePrints Archive
Resumo:
Over the past decade privatised capital city airports in Australia have planned developed a range of non aviation commercial and retail land uses on airport land. Many surrounding municipalities consider this development in conflict with existing regional land use planning. Conversely airport operators are alarmed at continued urban consolidation and encroachment of incompatible regional development. Land use planning within and surrounding Australian capital city airports does not support compatible and integrated land use. It is currently a fragmented process due to: 1) current legislative and policy frameworks; 2) competing stakeholder priorities and interests; and 3) inadequate coordination and disjointed decision-making. This paper will examine privatised Australian airport development and consider three case studies to detail the context of airport and regional land use planning. A series of stakeholder workshops have served to inform the procedural dynamics and relationships between airport and regional decision-making. This exploratory research will assist in informing the knowledge gaps between aviation, airport development and broader urban land use policy. This paper will provide recommendations to enhance approaches to land use planning for airports and adjacent metropolitan regions in Australia and overseas.
Resumo:
Paesaggio ed infrastrutture viarie sono un binomio molto forte: il primo ha insito il concetto di accessibilità, in quanto non può esistere senza la presenza di un osservatore; la strada, invece, trova i fattori che la connotano nel suo rapporto con la morfologia su cui insiste. Le infrastrutture viarie sono elemento strutturale e strutturante non solo di un territorio, ma anche di un paesaggio. Le attuali esigenze di mobilità portano oggi a ripensare ed adeguare molte infrastrutture viarie: laddove è possibile si potenziano le strutture esistenti, in diversi casi si ricorre a nuovi tracciati o a varianti di percorso. Porsi il problema di conservare itinerari testimoni della cultura materiale ed economica di una società implica considerazioni articolate, che travalicano i limiti del sedime: una via è un organismo più complesso della semplice linea di trasporto in quanto implica tutta una serie di manufatti a supporto della mobilità e soprattutto il corridoio infrastrutturale che genera e caratterizza, ovvero una porzione variabile di territorio definita sia dal tracciato che dalla morfologia del contesto. L’evoluzione dei modelli produttivi ed economici, che oggi porta quote sempre maggiori di popolazione a passare un tempo sempre minore all’interno del proprio alloggio, rende la riflessione sulle infrastrutture viarie dismesse o declassate occasione per la progettazione di spazi per l’abitare collettivo inseriti in contesti paesaggistici, tanto urbani che rurali, tramite reti di percorsi pensate per assorbire tagli di mobilità specifici e peculiari. Partendo da queste riflessioni la Tesi si articola in: Individuazioni del contesto teorico e pratico: Lo studio mette in evidenza come la questione delle infrastrutture viarie e del loro rapporto con il paesaggio implichi riflessioni incrociate a diversi livelli e tramite diverse discipline. La definizione dello spazio fisico della strada passa infatti per la costruzione di un itinerario, un viaggio che si appoggia tanto ad elementi fisici quanto simbolici. La via è un organismo complesso che travalica il proprio sedime per coinvolgere una porzione ampia di territorio, un corridoio variabile ed articolato in funzione del paesaggio attraversato. Lo studio propone diverse chiavi di lettura, mettendo in luce le possibili declinazioni del tema, in funzione del taglio modale, del rapporto con il contesto, del regime giuridico, delle implicazioni urbanistiche e sociali. La mobilità dolce viene individuata quale possibile modalità di riuso, tutela e recupero, del patrimonio diffuso costituito dalle diversi reti di viabilità. Antologia di casi studio: Il corpo principale dello studio si basa sulla raccolta, analisi e studio dello stato dell’arte nel settore; gli esempi raccolti sono presentati in due sezioni: la prima dedicata alle esperienze più significative ed articolate, che affrontano il recupero delle infrastrutture viarie a più livelli ed in modo avanzato non concentrandosi solo sulla conversione del sedime, ma proponendo un progetto che coinvolga tutto il corridoio attraversato dall’infrastruttura; la seconda parte illustra la pratica corrente nelle diverse realtà nazionali, ponendo in evidenza similitudini e differenze tra i vari approcci.
Resumo:
Extending recent research on the importance of specific resources and skills for the internationalization of start-ups, this article tests a negative binomial model on a sample of 520 recently created high technology firms from the UK and Germany. The results show that previous international experience of entrepreneurs facilitates the rapid penetration of foreign markets, especially when the company features a clear and deliberate strategic intent of internationalization from the outset. This research provides one of the first empirical studies linking the influence of entrepreneurial teams to a high probability of success in the internationalization of high-technology ventures.
Resumo:
Indoor air quality is a critical factor in the classroom due to high people concentration in a unique space. Indoor air pollutant might increase the chance of both long and short-term health problems among students and staff, reduce the productivity of teachers and degrade the student’s learning environment and comfort. Adequate air distribution strategies may reduce risk of infection in classroom. So, the purpose of air distribution systems in a classroom is not only to maximize conditions for thermal comfort, but also to remove indoor contaminants. Natural ventilation has the potential to play a significant role in achieving improvements in IAQ. The present study compares the risk of airborne infection between Natural Ventilation (opening windows and doors) and a Split-System Air Conditioner in a university classroom. The Wells-Riley model was used to predict the risk of indoor airborne transmission of infectious diseases such as influenza, measles and tuberculosis. For each case, the air exchange rate was measured using a CO2 tracer gas technique. It was found that opening windows and doors provided an air exchange rate of 2.3 air changes/hour (ACH), while with the Split System it was 0.6 ACH. The risk of airborne infection ranged between 4.24 to 30.86 % when using the Natural Ventilation and between 8.99 to 43.19% when using the Split System. The difference of airborne infection risk between the Split System and the Natural Ventilation ranged from 47 to 56%. Opening windows and doors maximize Natural Ventilation so that the risk of airborne contagion is much lower than with Split System.