2 resultados para PRIMARY PREVENTION

em Universita di Parma


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L’apparato respiratorio rappresenta il bersaglio di numerose sostanze tossiche aerodisperse che rivestono un ruolo chiave nella patogenesi della maggior parte delle patologie polmonari e pleuriche, sia benigne che maligne. Nonostante per alcune di esse siano noti specifici fattori di rischio, le sole attività di prevenzione primaria non sono sufficienti a limitarne la diffusione. Si rende quindi necessario attuare adeguate misure di prevenzione secondaria per la diagnosi di malattie potenzialmente curabili allo stadio iniziale, in modo da aumentare l’efficacia dei trattamenti terapeutici e le possibilità di guarigione. Un approccio non invasivo per lo studio dei meccanismi fisiopatologici alla base delle patologie polmonari e pleuriche potrebbe essere effettuato anche con nuove metodiche (es. naso elettronico), al fine di identificare e validare nuovi biomarcatori per un più specifico approccio diagnostico. Il lavoro scientifico ha riguardato inizialmente l’identificazione di un indicatore o di un gruppo di indicatori dotati di potere diagnostico sufficientemente elevato per poter discriminare precocemente, nell’ambito di soggetti con pregressa esposizone ad asbesto, patologie benigne, sia polmonari che pleuriche, da patologie maligne. Successivamente l’attenzione è stata rivolta alla diagnosi precoce di patologie neoplastiche a carico del solo parenchima polmonare, valutando il potere discriminante di un pattern di composti organici volatili (VOCs, tra cui pentano, 2-metilpentano, esano, etilbenzene, eptanale e trans-2-nonenale) raccolti con metodiche non invasive e dotati di potere diagnostico tale da discriminare patologie benigne da patologie maligne potenzialmente curabili in soggetti ad alto rischio di sviluppare cancro del polmone. Infine abbiamo tentato di ottimizzare i parametri di impostazione e raccolta di un nuovo strumento: il naso elettronico. Su di esso esistono alcuni lavori in letteratura in cui ne vengono descritte le potenzialità in ambito diagnostico per il riconoscimento di specifici pattern suggestivi di patologie polmonari, sia flogistiche (TBC, BPCO) che neoplastiche (mesotelioma, NSCLC). Purtroppo nessuno di questi lavori definisce le condizioni ottimali di utilizzo, i limiti dello strumento e le interferenze di fattori ambientali e soggettivi riguardo al segnale elaborato. Il lavoro si è concentrato soprattutto sull’indagine delle condizioni ottimali di utilizzo e sull’eventuale condizionamento del segnale da parte di determinate variabili ambientali (es. umidità) o individuali (es. fumo, cibo, alcol).

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Aims: We evaluated the relationship of renal function and ischaemic and bleeding risk as well as the efficacy and safety of the P2Y12 platelet receptor inhibitor ticagrelor in stable patients with prior myocardial infarction (MI). Methods & Results: Patients with a history of MI 1-3 years prior from the Prevention of Cardiovascular Events in Patients with Prior Heart Attack Using Ticagrelor Compared to Placebo on a Background of Aspirin (PEGASUS)-TIMI 54 were stratified based on estimated glomerular filtration rate (eGFR), with<60 ml/min/1.73m2 prespecified for analysis of the effect of ticagrelor on the primary efficacy composite of cardiovascular death, MI, or stroke (MACE) and the primary safety endpoint of TIMI major bleeding. Of 20,898 patients, those with eGFR<60 (N=4,849, 23.2%) had a greater risk of MACE at 3 years relative to those without, which remained significant after multivariable adjustment (HRadj 1.54, 95% CI 1.27–1.85, p<0.001). The relative risk reduction in MACE with ticagrelor was similar in those with eGFR<60 (ticagrelor pooled vs. placebo: HR 0.81; 95% CI 0.68–0.96) vs. ≥60 (HR 0.88; 95% CI 0.77–1.00, pinteraction=0.44). However, due to the greater absolute risk in the former group, the absolute risk reduction with ticagrelor was higher: 2.7% vs. 0.63%. Bleeding tended to occur more frequently in patients with renal dysfunction. The absolute increase in TIMI major bleeding with ticagrelor was similar in those with and without eGFR<60 (1.19% vs. 1.43%), whereas the excess of minor bleeding tended to be more pronounced (1.93% vs. 0.69%). Conclusion: In patients with a history of MI, patients with renal dysfunction are at increased risk of MACE and consequently experience a particularly robust absolute risk reduction with long-term treatment with ticagrelor.