Conservare e comunicare l'epigrafia romana: il caso dei lapidari di Regium Lepidi e di Bononia

Il presente lavoro si pone l’obbiettivo di individuare una modalità di comunicazione dell’oggetto epigrafe esposto in museo che superi il modello di trasmissione frontale e didascalico di nozioni e tenga conto della sua polisemia. Come campo di sperimentazione sono stati individuati i lapidari dei Musei Civici di Reggio Emilia, dove è stata completata una ricognizione e schedatura del patrimonio epigrafico di età romana e sono stati progettati strumenti di accompagnamento alla visita, e il Museo Civico Archeologico di Bologna, per il quale si è proceduto alla schedatura di un gruppo di iscrizioni provenienti da un contesto di reimpiego noto come “muro del Reno” e alla stesura di un progetto di mediazione narrativa della collezione lapidari.

The present dissertation aims to identify a method for communicating epigraphic finds exhibited in museums that transcends the frontal teaching model and considers the multi-semantic nature of inscriptions. The fieldwork was carried out in the roman lapidarium sections of the Musei Civici of Reggio Emilia and the Museo Civico Archeologico of Bologna. In the first of the two museums, it was developed a survey of the epigraphic heritage and then were designed supporting tools to facilitate the visit of the lapidarium. In the second case, the Bologna Museum, it was held a research on a group of inscriptions found in an archaeological context of reuse (the so-called Muro del Reno) which permitted the fulfillment of a narrative-type texts’ project of the epigraphic collection.