La parola raccontata dai cavalieri-narratori nella "Continuation du Roman de Meliadus" (ms. Ferrell 5)
Data(s) |
2012
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Resumo |
Copiato nell'Italia del Nord verso il 1350, il manoscritto Ferrell 5 è oggi il solo testimone della "Continuation du Roman de Meliadus" che racconta le avventure di Artù, di Meliadus il padre di Tristano, e del Buon Cavaliere senza Paura padre di Dinadan, partiti alla ricerca di Morholt, prigioniero su di un'isola lontana. Ora, questa inchiesta è solo un pretesto: al centro dell'interesse dei tre re non sta tanto l'avventura promessa quanto i racconti che essi collezionano in occasione dei diversi scali di questo viaggio per mare, durante il quale non succede quasi niente. La ricerca di Morholt agisce quale racconto-cornice che non solo mette in scena le condizioni della presa di parola da parte dei cavalieri-narratori e organizza i racconti, anzi li drammatizza, ma funziona anche da matrice che informa, feconda e rigenera questi stessi racconti. Quanto all'isolamento, imposto dalla navigazione, esso permette lo sbocciare di una piccola ma prestigiosa società di narratori che non ha nulla da invidiare a quella delle raccolte di novelle. Così, un racconto dopo l'altro, si definisce un'arte di narrare che espone ed esplora i legami tra valore del racconto e bontà della cavalleria: la perfezione poetica, fonte del piacere estetico, è solo l'altra faccia della perfezione cavalleresca. |
Identificador |
http://serval.unil.ch/?id=serval:BIB_25FC87EA741F isbn:9782051025041 reroid:0369688 |
Idioma(s) |
it |
Fonte |
Versants, vol. 59, no. 2, pp. 9-25 |
Palavras-Chave | #Guiron le Courtois; Roman de Meliadus; Continuation du Roman de Meliadus; roman arthurien |
Tipo |
info:eu-repo/semantics/article article |