L'"errore di erode" e la media in Giovanni da Parigi
Data(s) |
16/01/2012
16/01/2012
1994
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Resumo |
pp. 169-184 In un dispacde diplomatico inviato da Parigi a Venezia l'8 settembre 1606 (si era nel piene della controversia dell'interdette, che oppose fieramente il governo della Serenissima all'autorità del pontefice Paole V) l'ambasciatore Piefre Friuli frasmise una Usta di epere anticuriaUstiche composte fra il Trecento e U prime Cinquecento. La Usta, che gli era stata consegnata da un dottore deUa Sorbona, la cittadella del gallicanesimo, si apre con il De potestate regia et papali di Giovanni da Parigi Qean Quidort). "Dectissimus fractatus": così, di U a poco, avrebbe definite quest'opera il sindaco deUa Sorbona, Edmend Richer, nel suo opuscolo De ecclesiastica et politica potestate (1611)^^^ Ma pochi anni addiefro il cardinal BeUarmine — che nella cenfreversia deU'interdette avrebbe dUeso con vigere le posizioni papali — nel suo frattato De remano pontifice aveva menzionate Giovanni da Parigi a proposito deUa "petestas indfrecta in temporalibus", ponendo il domenicane francese fra 1 sostenitori della "sententia media et catheUcerum theelegerum cemmunis" |
Identificador |
0871-2778 |
Idioma(s) |
ita |
Publicador |
Faculdade de Ciências Sociais e Humanas, Universidade Nova de Lisboa |
Relação |
Vol. 1;N.7 |
Direitos |
openAccess |
Tipo |
article |