335 resultados para AEDES-AEGYPTI


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L’obiettivo della presente tesi è evidenziare l’importanza dell’approccio critico alla valutazione della vulnerabilità sismica di edifici in muratura e misti Il contributo della tesi sottolinea i diversi risultati ottenuti nella modellazione di tre edifici esistenti ed uno ipotetico usando due diversi programmi basati sul modello del telaio equivalente. La modellazione delle diverse ipotesi di vincolamento ed estensione delle zone rigide ha richiesto la formulazione di quattro modelli di calcolo in Aedes PCM ed un modello in 3muri. I dati ottenuti sono stati confrontati, inoltre, con l’analisi semplificata speditiva per la valutazione della vulnerabilità a scala territoriale prevista nelle “Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del Patrimonio Culturale”. Si può notare che i valori ottenuti sono piuttosto diversi e che la variabilità aumenta nel caso di edifici non regolari, inoltre le evidenze legate ai danni realmente rilevati sugli edifici mostrano un profondo iato tra la previsione di danno ottenuta tramite calcolatore e le lesioni rilevate; questo costituisce un campanello d’allarme nei confronti di un approccio acritico nei confronti del mero dato numerico ed un richiamo all’importanza del processo conoscitivo. I casi di studio analizzati sono stati scelti in funzione delle caratteristiche seguenti: il primo è una struttura semplice e simmetrica nelle due direzioni che ha avuto la funzione di permettere di testare in modo controllato le ipotesi di base. Gli altri sono edifici reali: il Padiglione Morselli è un edificio in muratura a pianta a forma di C, regolare in pianta ed in elevazione solamente per quanto concerne la direzione y: questo ha permesso di raffrontare il diverso comportamento dei modelli di calcolo nelle sue direzioni; il liceo Marconi è un edificio misto in cui elementi in conglomerato cementizio armato affiancano le pareti portanti in muratura, che presenta un piano di copertura piuttosto irregolare; il Corpo 4 dell’Ospedale di Castelfranco Emilia è un edificio in muratura, a pianta regolare che presenta le medesime irregolarità nel piano sommitale del precedente. I dati ottenuti hanno dimostrato un buon accordo per la quantificazione dell’indice di sicurezza per i modelli regolari e semplici con uno scarto di circa il 30% mentre il delta si incrementa per le strutture irregolari, in particolare quando le pareti portanti in muratura vengono sostituite da elementi puntuali nei piani di copertura arrivando a valori massimi del 60%. I confronti sono stati estesi per le tre strutture anche alla modellazione proposta dalle Linee Guida per la valutazione dell’indice di sicurezza sismica a scala territoriale LV1 mostrando differenze nell’ordine del 30% per il Padiglione Morselli e del 50% per il Liceo Marconi; il metodo semplificato risulta correttamente cautelativo. È, quindi, possibile affermare che tanto più gli edifici si mostrano regolari in riferimento a masse e rigidezze, tanto più la modellazione a telaio equivalente restituisce valori in accordo tra i programmi e di più immediata comprensione. Questa evidenza può essere estesa ad altri casi reali divenendo un vero e proprio criterio operativo che consiglia la suddivisione degli edifici esistenti in muratura, solitamente molto complessi poiché frutto di successive stratificazioni, in parti più semplici, ricorrendo alle informazioni acquisite attraverso il percorso della conoscenza che diviene in questo modo uno strumento utile e vitale. La complessità dell’edificato storico deve necessariamente essere approcciata in una maniera più semplice identificando sub unità regolari per percorso dei carichi, epoca e tecnologia costruttiva e comportamento strutturale dimostrato nel corso del tempo che siano più semplici da studiare. Una chiara comprensione del comportamento delle strutture permette di agire mediante interventi puntuali e meno invasivi, rispettosi dell’esistente riconducendo, ancora una volta, l’intervento di consolidamento ai principi propri del restauro che includono i principi di minimo intervento, di riconoscibilità dello stesso, di rispetto dei materiali esistenti e l’uso di nuovi compatibili con i precedenti. Il percorso della conoscenza diviene in questo modo la chiave per liberare la complessità degli edifici storici esistenti trasformando un mero tecnicismo in una concreta operazione culturale . Il presente percorso di dottorato è stato svolto in collaborazione tra l’Università di Parma, DICATeA e lo Studio di Ingegneria Melegari mediante un percorso di Apprendistato in Alta Formazione e Ricerca.

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The importance and risk of emerging mosquito borne diseases is going to increase in the European temperate areas due to climate change. The present and upcoming climates of Transdanubia seem to be suitable for the main vector of Chikungunya virus, the Asian tiger mosquito, Aedes albopictus Skuse (syn. Stegomyia albopicta). West Nile fever is recently endemic in Hungary. We used climate envelope modeling to predict the recent and future potential distribution/occurrence areas of the vector and the disease. We found that climate can be sufficient to explain the recently observed area of A. albopictus, while in the case of West Nile fever, the migration routes of reservoir birds, the run of the floodplains, and the position of lakes are also important determinants of the observed occurrence.

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En Nicaragua, el cambio climático está asociado al fenómeno de El Niño y La Niña, que en situaciones extremas tienen efectos económicos, sociales y ambientales fatales. El fenómeno de El Niño es una condición anómala en la temperatura del océano pacifico tropical del este. Ocurre cuando el agua del océano pacifico ecuatorial se hace más caliente que el promedio (1°C - 3°C).Cuando esto sucede, la atmosfera encima del océano también reacciona. Ese cambio de temperatura afecta la circulación del viento reduciendo considerablemente las lluvias(Cruz Roja Nicaragüense, 2014). Este calentamiento de las aguas sucede cada dos o siete años y puede durar entre 12 y 18 meses. Según los cambios en el clima así se comporta ElNiño y puede ser clasificado como débil o moderado, pero también como fuerte o muy fuerte, en estos últimos casos provocando sequías extremas. Cuando estas aguas se enfrían sucede lo contrario, llueve mucho y hay inundaciones, y se le llama La Niña. Los huracanes más destructivos ocurren en periodos de La Niña, observados en el océano atlántico, Mar Caribe y Golfo de México. Estos favorecen epidemias transmitidas por el mosquito Aedes aegyti, como el dengue, la malaria y recientemente el Chikungunya, así como la leptospirosis (enfermedad bacteriana que se trasmite por consumo de agua y alimentos contaminados con orina de roedores), deslizamientos de tierra, pérdidas humanas, pérdidas de la infraestructura social y productiva, tanto pública como privada (escuelas, caminos,carreteras, puentes, viviendas, cercados, corrales, etc.).En síntesis, fenómenos extremos de El Niño o La Niña provocan un fuerte deterioro de los medios de vida de la población de las zonas afectadas, que dependen de los recursos agua, suelo, bosque y del clima.

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El virus dengue pertenece a la familia Flaviviridae, es transmitido entre humanos en general por mosquitos del género Aedes. Uruguay estuvo libre de la enfermedad de adquisición autóctona en los últimos 100 años. En febrero del año 2016 se produjo la confirmación de los primeros casos autóctonos en Montevideo y con ello evidencia de un brote local. El objetivo de este trabajo es revisar los aspectos prácticos del manejo clínico de los pacientes con dengue presuntivo o confirmado, contribuyendo así a la discusión del tema y a la formación del equipo de salud en nuestro país. Se revisan desde un punto de vista práctico los aspectos clínicos de presentación de la infección, clasificación, diagnóstico de laboratorio, manejo inicial, y situaciones especiales como embarazo y comorbilidades.