3 resultados para Ancilídeo Morfologia

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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La conoscenza delle esigenze luminose (intensit, spettro, durata minima, massima ed ottimale del fotoperiodo di illuminazione) e della tolleranza alle condizioni degli interni delle piante ad uso decorativo, di fondamentale importanza per una giusta tecnica di progettazione (dimensionamento e dislocazione dei punti luce) dellindoor plantscaping. Il lungo periodo di condizionamento al quale queste piante vengono sottoposte, caratterizzato principalmente dalla scarsa disponibilit di luce naturale e dagli alti livelli di concentrazione di CO2 determina una forte influenza sui processi morfo-fisiologici. Il presente studio analizza il fattore luminoso ed articolato su pi punti quali; caratterizzazione della riposta fotosintetica allintensit luminosa di 21 delle principali specie a fogliame decorativo comunemente utilizzate nella realizzazione degli spazi verdi indoor, per stabilire quali siano i minimi ed ottimali livelli di PAR tali da garantire una fotosintesi netta positiva e nel complesso le condizioni di maggior benessere per le piante; quantificazione dellincremento fotosintetico netto dovuto ad una maggior concentrazione di CO2 negli interni rispetto alla concentrazione CO2 atmosferica esterna, allaumentare dell intensit luminosa artificiale sulle precedenti specie; monitoraggio dellandamento delle attivit fotosintetiche durante il periodo di illuminazione di 8 ore comunemente utilizzato in un interno ad uso lavorativo, a PAR costante e variabile in Ficus elastica e Dieffenbachia picta, al fine di stabilire quali possano essere le durate e le modalit di somministrazione della luce per rendere massima la fotosintesi netta riducendo al minimo i consumi energetici dovuti allaccensione delle lampade; valutazione della risposta morfo-fisiologica e fotosintetica a modificazioni dello spettro luminoso mediante luso di LED monocromatici colorati ad emissione nel bianco, blu e rosso in Ficus benjamina e Iresine herbistii al fine di stabilire se questo tipo di lampade possano essere utilizzate come fonte integrativa e/o sostitutiva nella realizzazione degli spazi verdi interni. Vengono analizzati il punto si compensazione alla luce (g), il punto di saturazione alla luce (s), lefficienza quantica (AQE), il punto di respirazione al buio (Rd) e la fotosintesi netta massima (A max) per (Aglaonema commutatum, Asplenium nidus, Anthurium andreanum, Begonia rex, Calathea luoise, Calathea veitchiana, Calathea rufibarba, Calathea zebrina, Codiaeum variegatum, Cthenanthe oppenheimiana, Dieffenbakia picta, Ficus benjamina, Ficus elatica, Ficus longifolia, Fittonia verschaffeltii, Iresine herbistii, Philodendron erubescens, Philodendron pertusum, Potos aureus, Spathiphillum wallisi, Syngonium podophillum ) e classificate le specie in funzione di Amax in quattro categorie; A max < 2 mol CO2 m-2 s-1, A max compresa tra 2 e 4 mol CO2 m-2 s-1, Amax cpmpresa tra 4 e 6 mol CO2 m-2 s-1, Amax > 6 mol CO2 m-2 s-1, al fine di mettere in risalto la potenzialit fotosintetiche di ogni singola specie. I valori di PAR compresi tra (g) ed (s) forniscono le indicazioni sulle quali basarsi per scegliere una giusta lampada o dimensionare un punto luce per ogni singola specie e/o composizione. stimata linfluenza di due livelli di concentrazione di CO2 ambientale (400 e 800 ppm) allincrementare dellintensit luminosa sul processo fotosintetico delle specie precedenti. Per quasi tutte le specie 800 ppm di CO2 non favoriscono nessun incremento allattivit fotosintetica ad eccezione di Ficus benjamina, Ficus elatica e Syngonium podophillum se non accompagnati da una disponibilit luminosa superiore alle 10 mol m-2 s-1. Viene monitorato landamento dellattivit fotosintetica a PAR costante e variabile (intervallando periodi di 8 minuti a PAR 40 e 80) durante 8 ore di illuminazione su Ficus elastica e Dieffenbachia picta al fine di stabilire la miglior modalit di somministrazione della luce. La fotosintesi netta cumulativa per lintera durata di illuminazione a PAR costante mostra un calo dopo alcune ore dallattivazione in Dieffenbackia, e un andamento oscillatorio in Ficus. Lilluminazione alternata consente di raggiungere i quantitativi di CO2 organicata a 80 mol m-2 s-1 di PAR, dopo 5 ore e mezza sia in Ficus che Dieffenbackia sebbene le potenzialit fotosintetiche delle due piante siano molto differenti. stato valutato leffetto dellilluminazione artificiale mediante LED (15W) a luce bianca, blu e rossa monocromatica in rapporto alla luce neon(36W) bianca tradizionale (con differenti abbinamenti tra le lampade) sui principali parametri morfologici e fisiologici, in Ficus benjamin Variegata e Iresine herbistii per verificare se tali fonti possono rappresentare una valida alternativa nella sostituzione o integrazione di altre lampade per gli spazi verdi indoor. Tutte le combinazioni LED indagate possono rappresentare unalternativa di sostituzione alla coltivazione con neon ed un risparmio energetico di oltre il 50%. Una PAR di 20,6 mol m-2 s-1 della singola lampada LED bianco sufficiente per mantenere la pianta in condizioni di sopravvivenza con un consumo di 15W a fronte dei 36W necessari per il funzionamento di ogni neon. La combinazione LED bianco + LED blu monocromatico favorisce il contenimento della taglia della pianta, caratteristica gradita nella fase di utilizzo indoor, una maggior produzione di sostanza secca e unattivit fotosintetica pi elevata.

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La recente Direttiva 31/2010 dellUnione Europea impone agli stati membri di riorganizzare il quadro legislativo nazionale in materia di prestazione energetica degli edifici, affinch tutte le nuove costruzioni presentino dal 1 gennaio 2021 un bilancio energetico tendente allo zero; termine peraltro anticipato al 1 gennaio 2019 per gli edifici pubblici. La concezione di edifici a energia quasi zero (nZEB) parte dal presupposto di un involucro energeticamente di standard passivo per arrivare a compensare, attraverso la produzione preferibilmente in sito di energia da fonti rinnovabili, gli esigui consumi richiesti su base annuale. In questottica la riconsiderazione delle potenzialit dellarchitettura solare individua degli strumenti concreti e delle valide metodologie per supportare la progettazione di involucri sempre pi performanti che sfruttino pienamente una risorsa inesauribile, diffusa e alla portata di tutti come quella solare. Tutto ci in considerazione anche della non pi procrastinabile necessit di ridurre il carico energetico imputabile agli edifici, responsabili come noto di oltre il 40% dei consumi mondiali e del 24% delle emissioni di gas climalteranti. Secondo queste premesse la ricerca pone come centrale il tema dellintegrazione dei sistemi di guadagno termico, cosiddetti passivi, e di produzione energetica, cosiddetti attivi, da fonte solare nellinvolucro architettonico. Il percorso sia analitico che operativo effettuato si posto la finalit di fornire degli strumenti metodologici e pratici al progetto dellarchitettura, bisognoso di un nuovo approccio integrato mirato al raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico. Attraverso una ricognizione generale del concetto di architettura solare e dei presupposti teorici e terminologici che stanno alla base della stessa, la ricerca ha prefigurato tre tipologie di esito finale: una codificazione delle morfologie ricorrenti nelle realizzazioni solari, unanalisi comparata del rendimento solare nelle principali aggregazioni tipologiche edilizie e una parte importante di verifica progettuale dove sono stati applicati gli assunti delle categorie precedenti