6 resultados para Privação de sono

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Paesaggio ed infrastrutture viarie sono un binomio molto forte: il primo ha insito il concetto di accessibilità, in quanto non può esistere senza la presenza di un osservatore; la strada, invece, trova i fattori che la connotano nel suo rapporto con la morfologia su cui insiste. Le infrastrutture viarie sono elemento strutturale e strutturante non solo di un territorio, ma anche di un paesaggio. Le attuali esigenze di mobilità portano oggi a ripensare ed adeguare molte infrastrutture viarie: laddove è possibile si potenziano le strutture esistenti, in diversi casi si ricorre a nuovi tracciati o a varianti di percorso. Porsi il problema di conservare itinerari testimoni della cultura materiale ed economica di una società implica considerazioni articolate, che travalicano i limiti del sedime: una via è un organismo più complesso della semplice linea di trasporto in quanto implica tutta una serie di manufatti a supporto della mobilità e soprattutto il corridoio infrastrutturale che genera e caratterizza, ovvero una porzione variabile di territorio definita sia dal tracciato che dalla morfologia del contesto. L’evoluzione dei modelli produttivi ed economici, che oggi porta quote sempre maggiori di popolazione a passare un tempo sempre minore all’interno del proprio alloggio, rende la riflessione sulle infrastrutture viarie dismesse o declassate occasione per la progettazione di spazi per l’abitare collettivo inseriti in contesti paesaggistici, tanto urbani che rurali, tramite reti di percorsi pensate per assorbire tagli di mobilità specifici e peculiari. Partendo da queste riflessioni la Tesi si articola in: Individuazioni del contesto teorico e pratico: Lo studio mette in evidenza come la questione delle infrastrutture viarie e del loro rapporto con il paesaggio implichi riflessioni incrociate a diversi livelli e tramite diverse discipline. La definizione dello spazio fisico della strada passa infatti per la costruzione di un itinerario, un viaggio che si appoggia tanto ad elementi fisici quanto simbolici. La via è un organismo complesso che travalica il proprio sedime per coinvolgere una porzione ampia di territorio, un corridoio variabile ed articolato in funzione del paesaggio attraversato. Lo studio propone diverse chiavi di lettura, mettendo in luce le possibili declinazioni del tema, in funzione del taglio modale, del rapporto con il contesto, del regime giuridico, delle implicazioni urbanistiche e sociali. La mobilità dolce viene individuata quale possibile modalità di riuso, tutela e recupero, del patrimonio diffuso costituito dalle diversi reti di viabilità. Antologia di casi studio: Il corpo principale dello studio si basa sulla raccolta, analisi e studio dello stato dell’arte nel settore; gli esempi raccolti sono presentati in due sezioni: la prima dedicata alle esperienze più significative ed articolate, che affrontano il recupero delle infrastrutture viarie a più livelli ed in modo avanzato non concentrandosi solo sulla conversione del sedime, ma proponendo un progetto che coinvolga tutto il corridoio attraversato dall’infrastruttura; la seconda parte illustra la pratica corrente nelle diverse realtà nazionali, ponendo in evidenza similitudini e differenze tra i vari approcci.

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Abstract This study investigated depressive symptom and interpersonal relatedness outcomes from eight sessions of manualized narrative therapy for 47 adults with major depressive disorder. Post-therapy, depressive symptom improvement (d=1.36) and proportions of clients achieving reliable improvement (74%), movement to the functional population (61%), and clinically significant improvement (53%) were comparable to benchmark research outcomes. Post-therapy interpersonal relatedness improvement (d=.62) was less substantial than for symptoms. Three-month follow-up found maintenance of symptom, but not interpersonal gains. Benchmarking and clinical significance analyses mitigated repeated measure design limitations, providing empirical evidence to support narrative therapy for adults with major depressive disorder. RÉSUMÉ Cette étude a investigué les symptômes dépressifs et les relations interpersonnels d'une thérapie narrative en huit séances chez 47 adultes souffrant d'un trouble dépressif majeur. Après la thérapie, l'amélioration des symptômes dépressifs (d=1.36) et la proportion de clients atteignant un changement significatif (74%), le mouvement vers la population fonctionnelle (61%), enfin l'amélioration clinique significative (53%) étaient comparables aux performances des études de résultats. L'amélioration des relations interpersonnelles (d=0.62) était inférieure à l'amélioration symptomatique. Le suivi à trois mois montrait un maintien des gains symptomatiques mais pas pour les relations interpersonnelles. L’évaluation des performances et les analyses de significativité clinique modèrent les limitations du plan de recherche à mesures répétées et apportent une preuve empirique qui étaie l'efficacité des thérapies narratives pour des adultes avec un trouble dépressif majeur. Este estudo investigou sintomas depressivos e resultados interpessoais relacionados em oito sessões de terapia narrativa manualizada para 47 adultos com perturbação depressiva major. No pós terapia, melhoria de sintomas depressivos (d=1,36) e proporção de clientes que alcançam melhoria válida (74%), movimento para a população funcional (61%) e melhoria clinicamente significativa (53%) foram comparáveis com os resultados da investigação reportados. As melhorias pós terapia nos resultados interpessoais relacionados (d=.62) foi menos substancial do que para os sintomas. Aos três meses de seguimento houve a manutenção dos sintomas mas não dos ganhos interpessoais. As análises de benchemarking e de melhoria clinicamente significativas atenuam as limitações de um design de medidas repetidas, fornecendo evidência empírica para a terapia narrativa para adultos com perturbação depressiva major. Questo lavoro ha valutato i sintomi depressivi e gli outcome nella capacità di relazionarsi a livello interpersonale in 8 sedute di psicoterapia narrativa manualizzata in un gruppo di 47 adulti con depressione maggiore. I risultati ottenuti relativamente a: post terapy, miglioramento dei sintomi depressivi (d_1.36), proporzione di pazienti che hanno raggiunto un miglioramento affidabile e consistente (74%), movimento verso il funzionamento atteso nella popolazione (61%) e miglioramento clinicamente significativo (53%) sono paragonabili ai valori di riferimento della ricerca sull'outcome. I miglioramento della capacità di relazionarsi valutata alla fine del trattamento (d_.62) si è rivelata meno sostanziale rispetto ai sintomi. Un follow-up dopo 3 mesi ha dimostrato che il miglioramento sintomatologico è stato mantenuto, ma non quello degli obiettivi interpersonali. Valori di riferimento e analisi della significatività clinica hanno fatto fronte ai limiti del disegno a misure ripetute, offrendo prove empiriche sulla rilevanza della terapia narrativa in pazienti adulti con depressione maggiore

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BACKGROUND: Stump appendicitis, the inflammation of an incompletely removed appendix, is a rare clinical presentation. Sonography can be useful in the diagnosis of the condition; by either directly visualising the inflamed stump, or by identifying signs of peri-caecal inflammation that can raise suspicion of the condition. SUMMARY OF WORK: A potential case of stump appendicitis was identified. This prompted a review of literature focused on the incidence of stump appendicitis, utility of ultrasound to identify an inflamed appendiceal stump, and surgical techniques used in appendectomy. SUMMARY OF RESULTS: Stump appendicitis is rare, with as few as 61 cases identified in literature during the last 60 years1. Of the two common techniques of appendectomy, which are ligation and invagination, the former can sometimes leave a residual stump that acts as a potential lumen for the pathophysiological process of appendicitis to recur. Established sonographic criteria for appendicitis also apply to the residual stump. Sonographic secondary signs that suggest the presence of acute appendicitis2 have also been demonstrated in cases of stump appendicitis3, even in the absence of an identifiable stump. DISCUSSION AND CONCLUSIONS: Appendicitis is usually dismissed in patients with a history of appendectomy. Though uncommon, sonographers should be aware of stump appendicitis in post-appendectomy patients that present with right iliac fossa pain from months to decades later. REFERENCE(S) 1. Subramanian A, Liang MK. A 60-year literature review of stump appendicitis: The need for a critical view. Am J Surg; 2012;203(4):503–7. 2. Reddan T, Corness J, Mengersen K, Harden F. Ultrasound of paediatric appendicitis and its secondary sonographic signs: providing a more meaningful finding. J Med Radiat Sci. 2015;DOI: 10.1002/jmrs.154 3. Martínez Chamorro E, Merina Castilla A, Muñoz Fraile B, Koren Fernández L, Borruel Nacenta S. Stump appendicitis: Preoperative imaging findings in four cases. Abdom Imaging. 2013;38(6):1214–9.

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- Background Sonography is an important diagnostic tool in children with suspected appendicitis. Reported accuracy and appendiceal visualisation rates vary significantly, as does the management of equivocal ultrasound findings. The aim of this study was to audit appendiceal sonography at a tertiary children's hospital, and provide baseline data for a future prospective study. - Summary of work Records of children who underwent ultrasound studies for possible appendicitis between January 2008 and December 2010 were reviewed. Variables included patient demographics, sonographic appendix characteristics, and secondary signs. Descriptive statistics and analysis using ANOVA, Mann-Whitney U test, and ROC curves were performed. Mater Human Research Ethic Committee approval was granted. - Summary of results There were 457 eligible children. Using a dichotomous diagnostic model (including equivocal results), sensitivity was 89.6%, specificity 91.6%, and diagnostic yield of 40.7%. ROC curve analysis of a 6mm diameter cut-off was 0.88 AUC (95% CI 0.80 to 0.95). - Discussion and conclusions Sonography is an accurate test for acute appendicitis in children, with a high sensitivity and negative predictive value. A diameter of 6mm as an absolute cut-off in a binary model can lead to false findings. Results were compared with available literature. Recent publications propose categorising diameter1 and integrating secondary signs2 to improve accuracy and provide more meaningful results to clinicians. This study will be a benchmark for future studies with multiple diagnostic categorisation.